LAMPI NEL BUIO di G. La Grassa (20.02.07)

 Qualche lampo nel buio, che provoca un minimo di sollievo (ma proprio minimo, per il momento). Il sindaco di Vicenza (non ricordo nemmeno il nome) ha affermato che, se ci deve essere referendum, deve tenersi in sede nazionale. Meno male, un po´ di buon senso in merito ad un problema riguardante la base militare USA (con coinvolgimento NATO), che impegna l´intera politica estera del paese, per quanto governato da saltimbanchi senza cervello. Questo sindaco sembra un´Aquila in confronto ai "sinistri" che ho udito ieri sera nei TG. Qualcuno, notando "bandiere venete" all´interno della manifestazione, è arrivato alla conclusione che, su certe questioni, la distinzione tra destra e sinistra fa acqua. Qualcuno ha addirittura parlato di contatti tra Liga veneta (che non è la Lega bossiana) e i "disobbedienti" e no global. Mi auguro che non ci siano connubi del genere; un "matrimonio" tra due "mostriciattoli" del genere chissà che cosa farebbe nascere. L´importante è che si cominci a prendere atto che la distinzione destr-sinistr dovrebbe restare solo nelle sfilate a passo di marcia.

Sul Giornale (e ripeto: Giornale), a fianco di un articolo dell´ultrà filoamerikano Teodori, ce n´è un altro (in prima pagina, in testa, al posto di un editoriale) intitolato "C´è una destra che non sta con l´America" – da condividere se non proprio in tutto, comunque in larga parte – in cui si critica senza tanti peli sulla lingua l´atteggiamento prono agli USA della Cdl, ricordando che i sondaggi, all´epoca dell´intervento statunitense in Irak, dava per contrario almeno 1/3 dell´elettorato di centrodestra. Cito dell´articolo solo poche righe finali: "La contrarietà a `Ederle2´ o la critica di alcune scelte [per me tutte; ndr] politico-militari dell´amministrazione americana non richiede per forza di esporre bandiere arcobaleno, suonare i bonghi con i centri sociali o fare i pagliacci dell´antiamericanismo [scusatemi, ma applaudo veramente queste ultime frasi! Ndr]. Si possono, ad esempio, seguire le ragioni molto pragmatiche, che qualche volta [per me invece quasi sempre; ndr] non coincidono con quelle degli Stati Uniti". Sono frasi "da destra"; c´è qualcuno che vuol obiettare (a parte il "qualche volta", ecc.)? Appunto: comincia a slabbrarsi e scolorire questa distinzione tra destra e sinistra, mantenuta in piedi soprattutto dalla seconda per potersi concedere tutte le mascalzonate che Prodi, Fassino, Bertinotti & C. ci stanno propinando, in una smania di occupare ogni spazio di quel potere politico veramente servo dei grandi interessi finanziari italoeuroamericani (italo sotto, euro in mezzo, americani sopra).

 Dovremmo tutti fare una buona pubblicità al libro "Compagni di scuola" (Mondatori), scritto da Andrea Romano, che diresse la rivista "Italianieuropei" (dell´omonima Fondazione creata da D´Alema e Amato). Si tratta di un "riformista", deluso dai buffoni cui aveva creduto, che redige un ritratto dello stesso Ministro degli Esteri, di Fassino e di Veltroni assolutamente impietoso, ma preciso fino al più minuscolo dettaglio. Non concordo soltanto sulla definizione del primo di questi personaggi quale "mesto incrocio" tra Don Abbondio e Don Chisciotte. Non mi si tocchi quest´ultimo, troppo grande per un meschino di quella fatta. Semmai si citi "Tecoppa" (quello che, nei duelli, pretendeva che l´avversario non si movesse, altrimenti non riusciva ad infilzarlo), "Monsù Travet" (il prototipo dell´impiegato subordinato), forse Pulcinella (che è però già personaggio di tutto rispetto); ma Don Chisciotte no, non arriviamo nemmeno a "Tartarin de Tarascone". Fassino è dipinto come un diligente e inconcludente amministratore di condominio, Veltroni come un furbone illusionista, D´Alema come uno che passa, in una stagione, dal priapismo carismatico alla sterilità riformista. Si afferma che "la leadership postcomunista oggi appare impegnata a traghettare le proprie spoglie familiari sull´ennesima sponda sicura, a tutelare i piccoli grandi feudi personali dal declino che incombe". Bello sul partito democratico: "una sorta di lavanderia identitaria che dovrebbe rimettere a nuovo la casacca stinta del postcomunismo". Bellino anche su Veltroni: "la leggerezza veltroniana è tale da fargli associare la rivendicazione per sé del massimo del coraggio con il minimo del rischio". E tante altre definizioni "simpatiche" e "ricordi di famiglia" relativamente a questi cialtroni applauditi dai "sinistri" elettori. E resta comunque il fatto che un D´Alema va considerato "l´orbo che è re in una terra di ciechi"; ma questo la dice lunga sul degrado della politica e dell´elettorato che porta in Parlamento e al Governo questi squallidissimi personaggi di mezza tacca.

Pur trattandosi solo di lampi nel buio, il marciume comincia ormai prepotentemente ad affiorare alla superficie (per quanto piatto sia il cervello di gran parte della popolazione). Non mi voglio illudere più che tanto, ma la misura sta diventando colma. Che bello sarebbe, prima di "incontrare Caronte", assistere ad una pulizia di fondo. Ormai Pasqua è vicina; e il Carnevale finisce oggi! Domani è il giorno delle Ceneri. E decidiamoci ad incenerire questa destra-sinistra, per passare oltre!!

GIANBUR(L)ASCA di A. Berlendis

 

La derubricazione a ‘questione urbanistica’  del problema dei rapporti con gli USA per cui l’oggetto del contendere diventa dove ubicare la base militare americana (tramite referendum locale), richiede  analoga immaginazione per tentare di spiegare il comportamento della cosiddetta  ‘sinistra radicale’.

Nell’accingerci a farlo occorre tener presente che la suddetta ‘sinistra radicale’ ha contribuito a (ri)scrivere le pagine di un noto libro di fantasia (in questo caso, ipocrita) e umorismo (in questo caso, nero) per ragazzi .

Il libro in questione è ‘Il giornalino di Gian Burrasca’ (pubblicato a puntate tra il 1907 e il 1908), in cui l’aspirante deputato socialista, l’avvocato Maralli viene descritto dal  giornale di parte politica avversa (che si chiamava l’ “Unione) come esempio di doppiezza : sia perché era colui  che vorrebbe ora apparire un eroe del disinteresse e un martire dell’altruismo” , ma era in realtà profondamente frustrato ed arrabbiato per essere stato diseredato dal ricco zio, sia perché si era sposato di nascosto in chiesa con rito religioso (niente Pascs quindi…)  prima di ripetere la cerimonia ufficiale in Comune  ("L’avvocato Maralli libero pensatore in città e bigotto in campagna", titolava l’Unione)…

 

La doppiezza non è una caratteristica morale ma strutturale per forze politiche a cui i dominanti hanno riconosciuto  l’ affidabilità (dal loro punto di vista) , attraverso il compito di gestire , controllare ed indirizzare verso obiettivi scarsamente incisivi,la possibile azione collettiva di strati sociali che a queste forze fanno riferimento (Vicenza è stata l’ennesima triste dimostrazione ): queste forze politiche svolgono quindi  un ‘lavoro’ socialmente utile … per i dominanti (ed in subordine anche per i propri vertici organizzativi).

 

E’ forse un po’ triste che il commento più appropriato sia venuto da Stefano Zecchi  su ‘Il giornale’  di domenica 18 febbraio 2007 secondo il quale "…questi ragazzi gratificano sè stessi nel semplice movimento che li esalta, che li illude di essere importanti. E il modesto politico professionista di sinistra si aggrega a loro, mentre quello cinico e scaltro li usa."

Questa definizione del ceto politico  ‘massimalistico’ è in perfetta sintonia rispetto a come ne ‘Il giornalino di Gian Burrasca’ ,un secolo prima, si descriveva l’avvocato socialista Maralli quale “opportunista della peggiore specie, non spinto da altre molle in ogni sua attitudine nell’agone politico che da quelle di un volgare interesse e di una smodata ambizione”.

Quando sosterranno  il ri-finanziamento delle missioni militari, in primo luogo quella in Afghanistan,  (in modo diretto votando a favore oppure in modo  indiretto,cioè trovando una  qualche scappatoia : “Consci del fatto che difficilmente i dissidenti potranno cambiare idea, l’ultimo punto di mediazione è quasi una richiesta d’aiuto ai ribelli: se non potete dare il vostro assenso in Aula al decreto, almeno non partecipate alla votazione.” www.corriere.it 19-02-2007  ) :  dimostreranno che la mobilitazione vicentina è stata una burla.

Da qui il titolo del nuovo romanzo : Gianbur(L)asca…

 

 

PS.

 

Per gentile concessione degli intrepidi autori del nuovo libro possiamo pubblicare l’anteprima del quesito ,rigorosamente amministrativo, che sarà sottoposto ai soli elettori vicentini, non avendo nessun interesse (nazionale) per gli altri cittadini italiani :

 

Volete che le prossime azioni militari intraprese dalle truppe americane per ‘esportare la democrazia’  partano dalla nuova base  situata nel  centro storico cittadino, pur potendo ciò interferire con il traffico e le  normali attività quotidiane   oppure   preferite non essere disturbati collocando la nuova base, con adeguata mimetizzazione da grande parco giochi, nella verde campagna circostante, nell’ovvio rispetto dei vincoli paesaggistici ed idrogeologici?