LA FATTORIA DEGLI ANIMALI


Speriamo che non si sia persa la buona abitudine di leggere i quotidiani di quelli che, una volta, venivano definiti i nemici della Classe. Oggi c’è davvero da sedersi e godersi la succulenta lettera di Cossiga (un nemico d’altri tempi e anche di questi), pubblicata da “Libero” in prima e seconda pagina, ad Armando Spataro, magistrato che sta indagando sul ruolo del SISMI nell’affaire Abu Omar (e non è certo un caso che sia Libero a pubblicare la difesa ad oltranza dei Servizi Segreti da parte di Kossiga). Verrebbe voglia di riportare per intero l’articolo, giusto per far capire di che cosa si tratta, ma ci limiteremo ad alcune affermazioni di Cossiga che svelano retroscena incredibili dei rapporti tra politica e servizi segreti (che non erano affatto deviati quanto pienamente agenti secondo precise “regole d’ingaggio”). Per esempio, citiamo testualmente: “ Quando i terroristi palestinesi tentarono – con missili terra-aria piazzati nei dintorni all’Aeroporto di Fiumicino – di abbattere un aeromobile civile israeliano dell’El-Al e furono arrestati, Moro (l’insigne statista divenuto tale solo in seguito al martirio imposto dalle BR N.D.R.) intervenne personalmente sul presidente del tribunale con la cortesia e la fermezza che gli erano proprie e fece concedere ai terroristi la libertà provvisoria”. Qui poi, da quello che dice Cossiga, intervennero uomini del SID che si premurarono di riportare i palestinesi a casa a bordo di un DC3 e senza troppo clamore. Cossiga va oltre sostenendo che la struttura che normalmente utilizzava quei mezzi era Gladio(“Mamma mia, Gladio!” questa è la sua chiosa alla fine del racconto per turlupinare l’ “ingenuo” Spataro). Gli Israeliani non furono contenti e poi quel DC3 lo fecero saltare in aria, giusto per ristabilire la parità. Come a dire che i servizi segreti fanno un po’ come i bambini e non accettano di essere gabbati senza almeno sputacchiare l’amichetto di gioco. Spataro già a questo punto dovrebbe intendere e se non fosse per il dilettantismo e la marcescenza di questa classe politica, probabilmente lui starebbe ad indagare qualche caso di abigeato, a meno di non voler restare inoperoso o andare in pensione anzitempo (del resto, nemmeno Cossiga parlerebbe così se ci fosse una classe politica seria o un tribunale popolare senza premura per la prescrizione dei reati).

Cossiga ricorda, inoltre, di un altro episodio quando fu arrestato il capo del SID. Moro ancora una volta lo chiamò (dimostrando il suo vero volto) e gli chiese di esprimere la propria solidarietà alla famiglia dell’agente (un po’ come ha fatto con Mancini del SISMI) poi, l’allora giovane Ministro Cossiga, si recò in carcere per dare istruzione allo 007 su ciò che doveva o non doveva dire al magistrato che lo avrebbe interrogato(sicuramente quello che ha fatto anche con Mancini del SISMI).

Cossiga non si ferma qui e va avanti con i racconti (alla fine inviterà Spataro ad ingoiare questo boccone amaro perché tanto gli eventuali reati sono tutti prescritti). Parla di presunti estremisti di sinistra arrestati per strada dopo aver fatto scivolare nelle loro tasche bustine di droga. Una volta in caserma i malcapitati capivano che non gli sarebbero state fatte domande sul narcotrafficante colombiano Escobar ma sull’universo del “terrore” di sinistra che agitava quegli anni inquieti. Così si arrestavano i sovversivi e si sgominavano i gruppuscoli sediziosi di destra e di sinistra (i quali, ovviamente, non raccontavano quanto avevano subito perché il loro silenzio equivaleva ad uno sconto di pena). Insomma Spataro è avvisato (e minacciato) e non lo salveranno i girotondi prolegalità buoni solo a mostrare un’indignazione moralistica e perbenista da film morettino, almeno da quello che ammonisce Cossiga.

Ma ciò che sicuramente deve invitare ad una riflessione più penetrante è proprio il ruolo giocato dalla sinistra oggi di fronte a tali eventi. La situazione è davvero delle più putride e maleodoranti. Il governo per bocca dei suoi più insigni rappresentanti, svela tutta la sua pochezza politica e di fronte al bombardamento di Beirut da parte israeliana, parla di reazione spropositata. Quasi a dire che gli israeliani hanno ragione ma così non si fa, non rientra nella posizione del politicamente corretto che dovrebbe animare le relazioni internazionali. Cioè non si può fare come Zidane che per “innocui” apprezzamenti sulle donne di casa sfonda il petto dell’avversario con una testata. Ecco come si fa per non prendere una posizione netta, ecco come si galleggia sulle merda altrui e sulla propria incompetenza, altrimenti che cosa potrebbero pensare il padrone americano e il suo alleato sionista? E gli elettori pacifisti di sinistra?

La sinistra sta dimostrando tutta la sua inettitudine mentre s’appresta a far la fine della repubblica di Weimar, senza nemmeno avere la tensione ideale che aveva animato gli inizi di quella esperienza e che, è bene non dimenticarlo, alla fine ha spalancato, con la sua corruzione, la via al nazionalismo più becero costato la vita a migliaia di proletari. Della destra sapevamo tutti, il suo americanismo da bancarella e il suo servilismo parossistico, oltre alla sua rozzezza culturale, non può sorprendere più nessuno, del resto la CDL è in pieno sfaldamento e i centristi (compresi alcuni settori di An e FI) si preparano al salto della quaglia nell’altro schieramento. Ma la sinistra? Il governo fa le capriole, anche linguistiche (vedi quell’aborto concettuale che è l’ “equivicinanza”), fa finta di rompersi sul rifinanziamento delle missioni in Irak e Afghanistan e fa il gioco delle parti sul ritiro immediato dei contingenti italiani dagli scenari di guerra ( “Io vorrei, non vorrei, ma se vuoi…”). Ma siccome al ridicolo non c’è mai limite, i sinistri propongono di eliminare il codice di guerra per la missione in Afghanistan e di applicare il codice penale militare di pace, ovvero siccome siamo pacifisti lasciamo che i nostri militari possano morire “in pace” tanto la guerra è solo uno stato della mente, basta non volerla e come d’incanto essa sparisce.

Al governo dei maiali è succeduto quello dei conigli. Verrebbe quasi la voglia di ripristinare la scomoda alleanza tra i porci e il signor Jones. Chi ha orecchie per intendere intenda…