A proposito di isolamento politico della Federazione Russa di Piergiorgio Rosso

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Il Presidente Biden ha recentemente dichiarato che gli alleati americani in Europa ed Asia hanno formato un fronte unico contro l’invasione russa dell’Ucraina con l’eccezione dell’India che ha tenuto un atteggiamento dichiarato “oscillante”. Dal punto di vista dell’interesse nazionale indiano in effetti la situazione geopolitica appare presentare benefici superiori ai costi: petrolio e armi a prezzi scontati e pagabili in rupie. Nel solo mese di febbraio ‘22 gli acquisti indiani di petrolio russo hanno pareggiato gli acquisti dell’intero 2021. A questo proposito le due nazioni stanno studiando congiuntamente meccanismi di pagamento che non facciano riferimento al sistema internazionale denominato SWIFT. L’India fa parte dell’alleanza militare QUAD in chiave anticinese con USA, Giappone, Australia, ma se fosse sanzionata dagli USA per continuare a tenere rapporti con la Federazione Russa, potrebbe anche ripensare la sua posizione.

Su un altro fronte la crisi di approvvigionamento del combustibile per motori diesel offre spunti di analisi altrettanto interessanti. Le raffinerie russe hanno ridotto la capacità e le esportazioni, quelle medio-orientali non sono in grado di sostituirle completamente. Le importazioni di olio diesel dell’Europa vengono al 50% dalla Federazione Russa ed al 50% dal Medio Oriente: il problema è notevole. Diventa molto serio se si osserva che anche l’Asia ha ridotte riserve di olio diesel in questo momento. Il razionamento in Europa è dietro l’angolo. D’altra parte il legame tra consumo di olio diesel e PIL è diretto, considerato che tutto quello che entra ed esce da una fabbrica lo utilizza per muoversi. L’agricoltura, le miniere, la manifattura utilizzano olio diesel e se il suo prezzo sale, tutti i prezzi salgono facendo salire l’indice dell’inflazione che preoccupa tanto l’Unione Europea e gli USA. Né d’altronde l’impasse si può risolvere aumentando la produzione interna che dipende da petrolio importato, di cui anche c’è carenza. Nei prossimi mesi potrebbe avviarsi una seria recessione in Europa e USA.

Se poi la Federazione Russa decidesse di farsi pagare in rubli anche il petrolio oltre che il gas, la situazione si farebbe ancora più interessante, attorno al tema: chi isola chi?