Al-Nusra rimossa dalla blacklist Usa di R. Vivaldelli

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L’operazione di «lifting» fatto a suo tempo da Al-Nusra in Siria ha avuto i suoi effetti. Hayat Tahrir Al-Sham, ultima incarnazione del fronte islamista, è sparita dalla blacklist delle formazioni terroristiche individuate dagli Stati Uniti e dal Canada. Un «rebranding» efficace, dunque, che ha dato nuova linfa al gruppo salafita capeggiato da Abu Jaber Shaykh, responsabile di innumerevoli crimini di guerra ai danni della popolazione siriana. La formazione terroristica, a lungo conosciuta come Jabhat Al-Nusra o Fronte Al-Nusra, rappresenta il ramo di Al Qaida in Siria dopo la nascita di Daesh nel 2014.

Fu stata inserita sulla blacklist delle organizzazioni terroristiche statunitensi e canadesi per la prima volta nel 2012. Come rileva la giornalista Vanessa Beeley su MintPress, «con il cambio di nome in Hayat Tahrir al-Sham (HTS), il gruppo è riuscito a ottenere la rimozione dalle watchlist del terrore sia negli Stati Uniti che in Canada. Questo permette ai cittadini di questi paesi di donare soldi ai terroristi; risorse che li consentono di viaggiare, di combattere e di diffondere la loro propaganda senza intoppi». Hayat Tahrir Al-Sham nacque ufficialmente lo scorso 28 gennaio dalla fusione tra le più importanti compagini della galassia islamista: Jabhat Fateh Al-Sham (ex Al Nusra), il Fronte Ansar al-Din, Jaysh al-Sunna, Liwa al-Haqq e il Movimento Nour al-Din al-Zenki.

L’imbarazzo del Dipartimento di Stato USA

Sulla vicenda è intervenuto Nicole Thompson, portavoce del Dipartimento di Stato americano, ai microfoni della CBC: «Riteniamo che queste azioni rappresentino una strategia di Al Qaida per portare l’opposizione siriana sotto il suo controllo operativo. Stiamo ancora esaminando la questione con attenzione». Tuttavia, come sottolinea Evan Dyer sul portale della stessa emittente televisiva, «per gli Stati Uniti inserire Tahrir Al-Sham nella lista nera delle organizzazioni terroristiche significherebbe riconoscere che lo stesso governo ha fornito ai jihadisti armi molto sofisticate, tra cui potenti missili anti-carro, e richiamare l’attenzione sul fatto che gli Stati Uniti continuano ad armare le milizie islamiste in Siria».

Dopotutto Al-Nusra ha sempre tentato di presentarsi come una formazione «moderata», capace di fronteggiare sia le forze lealiste del presidente siriano Bashar al-Assad, sia lo Stato Islamico.

Quando il Qatar disse: “Bisogna lavorare con loro”

Non è un mistero che i jihadisti siano stati armati e sostenuti dai governi stranieri – in particolare dalle petromonarchie del Golfo – con il preciso obiettivo geostrategico di rovesciare il governo siriano. Nel 2015, in un’intervista pubblicata su Le Monde, il ministro degli Esteri del QatarKhaled al-Attiyah affermava in merito: «Siamo ovviamente contro l’estremismo ma, oltre a Daesh, tutti questi gruppi stanno combattendo per rovesciare il regime di Assad. I moderati non possono dire ad Al-Nusra che non lavoreranno con loro. Occorre leggere la situazione ed essere realisti».

Al-Qaida guida l’opposizione contro Assad

Archiviata l’opposizione «moderata», ora è Tahrir al-Sham – Al Qaida – a guidare l’opposizione contro il governo di Bashar al-Assad. A evidenziarlo è un’analisi pubblicata su Foreign Policy: «Messa di fronte a poche altri opzioni, l’opposizione armata capeggiata da Al Qaida ha dimostrato un certo pragmatismo, accettando di partecipare ai colloqui per la pace in Kazakistan e in Svizzera, anche se la base rimane fortemente contraria a questi segnali di compromesso. Spronata dal progressivo indebolimento della base più moderata dell’opposizione – sottolinea Lister sull’autorevole rivista americana – il gruppo di Al-Qaida si pone come l’unica componente del vasto movimento rivoluzionario siriano dotato di pragmatismo e di una strategia militare definita».

E con la rimozione dalla lista delle formazioni terroristiche, Tahrir al-Sham (Al Qaida) potrà tentare ancor più efficacemente di minare gli sforzi del governo siriano – supportato da Russia e Iran – di sconfiggere i terroristi. Perché nonostante le mirate strategie di marketing, la sostanza rimane sempre la stessa.