ARGOMENTI GIUSTI PER UNA CAUSA SBAGLIATA

81e0bd32-c16f-447c-be05-d8e50ac7fe7f

 

Anche la scienza può divenire dogmatica e innamorarsi troppo delle sue acquisizioni, da considerarsi invece sempre provvisorie (ancorché non errate, laddove dimostrano di funzionare) in quanto avvengono costantemente altre scoperte che gettano nuova luce su quanto sapevamo e soprattuto, su quanto non si conosceva, generando così ulteriori convinzioni che saranno però oltrepassate, dopo un po’, ancora da successivi disvelamenti, e via via senza fine. Non arriveremo mai ad una teoria del tutto quantunque per comodità e limite umano si accetteranno delle sistematizzazioni di quanto siamo andati apprendendo nel nostro percorso evolutivo. Insomma, non si finisce mai di sapere o di non sapere. Questo è l’autentico spirito scientifico. Sappiamo, inoltre, le resistenze che la scienza “costituita” oppone, delle volte, alle novità che giungendo all’improvviso destabilizzano un intero campo del sapere. Lo spiegava bene anche Kuhn il quale sottolineava la difficoltà di accettare un cambio di paradigma, che può condurre anche ad una rivoluzione scientifica, da parte di chi custodisce le chiavi della “scienza normale” di fronte a teorie fresche. Detto ciò bisogna stare attenti a non confondere ciarlatani patentati e innovatori incompresi benché spesso il confine tra gli uni e gli altri possa apparire labile. Le differenze però ci sono e saltano all’occhio attento che sa riconoscerle o al naso che sa annusarle. Dico questo perché recentemente un’associazione chiamata “Patto trasversale per la scienza” ha diffidato alcuni colleghi per esternazioni minimizzanti e equivocabili sull’epidemia in corso. Non condivido il metodo di questa associazione di ricorrere ai tribunali tuttavia ritengo che nel merito della questione abbiano ragione. Tra i denunciati c’è anche un farmacista che su un sito di controinformazione ha rilasciato un’intervista in cui mescolava virologia, economia, politica e ricerche mediche senza risultati acclarati. Costui risulta anche essere allievo di un dottore molto famoso e ormai defunto che negli anni passati predicava (il verbo non è casuale) terapie anticancro rivelatesi senza fondamento. Nel video che riporto sotto un ex giornalista Rai è intervenuto nella diatriba riportando esempi di scienziati presi per pazzi dalla comunità scientifica per le loro teorie ai quali però in seguito è stata data ragione o parziale ragione. Tuttavia, questo video a difesa dell’intervista di cui si parla ha sposato una causa sbagliata. Nel frangente è chiaro però che l’intervistato abbia fatto ricorso a troppe dietrologie avulse dalla scienza per perorare la sua posizione. In questa commistione di discipline e di temi, nonché di riferimenti a terapie (tipo la cura Di Bella) smentite nei loro effetti o del rifiuto di pratiche mediche provate (i vaccini) c’è già abbastanza per capire la stoffa di certi personaggi. Mi gioco la testa che tra il novero dei bistrattati e riaccreditati dalla scienza di cui parla Barnard costui non vi entrerà, né domani né tra mille anni. Ho poche sicurezze nella vita ma di questa sono stracerto. La smettano i Burioni di fare i burioni e i Barnard di fare i barnard.

Ps. Si cita nel video anche il premio nobel Montagnier, il quale ha isolato il virus del HIV. Per questa grandissima scoperta egli ha ricevuto giustamente un ambito riconoscimento, poi però ha perso molta credibilità quando in uno studio, oggi invalidato, disse di aver individuato la “memoria dell’acqua” che ringalluzzì gli stregoni dell’omeopatia. In questo caso è accaduto il contrario di quanto solitamente avviene: dagli allori al disconoscimento (anche se l’umanità gli deve ovviamente molta gratitudine per quanto fatto sul virus citato).