ARTICOLO INSIPIDO, ARGOMENTO INTERESSANTE, di GLG

gianfranco

Articolo qui

L’articolo dice poco. Non solo non avanza alcuna ipotesi ma nemmeno fornisce elementi rilevanti per formularne qualcuna. Ben altro è l’interesse della lettera di Gonella se è vera – e sembra di doverla prendere per tale – perché è assai singolare che avesse una simile forte preoccupazione; doveva essere ben implicato nella trattativa per la liberazione di Moro. Comunque, importante è il fatto che è assurdo pensare alle BR – già pesantemente impegnate con la prigionia dell’alto dirigente democristiano – quali autrici di un’altra cattura ritenuta possibile dall’individuo eventuale oggetto della stessa. E’ allora evidente che Gonella sapeva bene quali altri “ambienti”, ben più potenti delle BR, fossero implicati in tutta la vicenda. Ne sapeva anche le motivazioni “ultime” e più rilevanti? Questo non è detto, ma comunque riteneva assai grave il pericolo per sé; la sua “missione” doveva quindi avere un carattere tale che chi trattava “dall’altra parte” (non certo le BR) poteva anche decidere di togliere poi di mezzo un testimone troppo scomodo, in grado di coinvolgere settori politici assai più “ufficiali” e “pubblici” dei brigatisti, semplice strumento di giochi assai più grossi di loro, in cui sono stati invischiati, io credo, per la loro assoluta improntitudine. Del resto, se non hanno fatto in carcere una brutta fine è perché senz’altro nemmeno sapevano bene in quale ginepraio si erano cacciati; e non potevano essere testimoni molto pericolosi. Gonella, con quella lettera (se è sua), dimostra di essere invece ben consapevole dei gravi pericoli che correva nel fare da intermediario con i veri responsabili del rapimento Moro; e si affida a Dio per la sua sorte. Interessante, senza dubbio, questo documento; ma ancora non dice nulla di definitivo sul caso Moro, salvo il fatto che le BR erano un misero strumento di settori politici (italiani e stranieri) di grande rilievo. Il caso Moro è un crocevia, un punto di passaggio importante per quei fatti tenuti sempre così nascosti; fra i quali, molto “interessanti” (per ovvii motivi) furono le trattative di organi dirigenti piciisti con i settori “atlantici”. E tali fatti resteranno a lungo coperti, almeno fino a quando non finirà del tutto la funzione di supporto governativo dell’odierna finta opposizione a Renzi, interna al Pd e appunto fortemente legata ai “vecchi arnesi” di quelle trattative.