Croce fissa

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Sono ateo e “fervente” appassionato di scienza. Non solo di quella sociale ma anche di fisica. Divoro i libri di questo tipo e non credo a nulla che non possa essere sottoposto al metodo scientifico. Tuttavia, niente mi infastidisce più dei laici che se la prendono col crocefisso. Recentemente, un esponente nazionale del Pd (qui trovate il video: https://www.youtube.com/watch?v=0LxiuxeDaqY) ha esaltato il progetto di un sindaco, suo simile politico, che propone di coprire le croci nei cimiteri, con tendine amovibili, per non disturbare la vista ai non cattolici. Con questo “sistema di oscuramento”, si chiama proprio così, detti signori stanno solo dimostrando l’ottenebramento del loro cervello, anche senza avvolgibili che si abbassano e si alzano. Il nostro è un paese di forte tradizione cattolica, questa è la sua Storia. Con una saracinesca di merda costoro vorrebbero, invece, fare calare il sipario su tradizioni secolari che hanno, nel bene e nel male, definito quello che siamo oggi. Parlo sempre da non cristiano che però si rende benissimo conto di quanto hanno inciso detti valori nella sua formazione. Soprattutto, non vorrei mai vedere sostituiti i crocefissi coi cazzi di gomma agitati durante i gay pride o manifestazioni similari. Sono ateo, ribadisco, ma non ho dubbi, tra sacralità e dissacrazione ad capocchiam preferisco la prima. Poi ovviamente ognuno “ creda in chi crede”. Le minoranze hanno certamente diritto di professare la loro fede, qualunque essa sia, ma essendo in inferiorità numerica non pretendano di dettare legge alle maggioranze. Parlo ancora di me. Quasi un anno fa ho seppellito la mia giovane e meravigliosa moglie. Era ortodossa. Svetlana non ha potuto essere accompagnata all’estremo saluto col suo rito ma sapendo della sua fede in Dio ho garantito che avesse comunque un funerale religioso, anche se diverso da quello della sua credenza. Lei avrebbe approvato ed io ho vissuto per farla felice, quindi ho acconsentito a quella scelta. Io, non credente, ho assistito in Chiesa alla funzione, a capo chino e piangente. Il crocefisso non mi infastidiva affatto mentre se ripenso alla voce di quell’esponente politico che parla di pannelli sulle croci mi sento molto più che contrariato.
Ieri, un altro di questi radical chic che si sente un genio, se l’è presa con una giornalista di Rai2 che è andata in onda al telegiornale con un crocifisso al collo. Costui ha scritto: “Magari è già accaduto, nella lunga storia della Rai, che qualcuno conducesse un telegiornale con un crocefisso a penzoloni sul petto. E dunque la figura della mezzobusta confessionale non è proprio inedita: però fa sempre una certa impressione.Si tratta del Tg2 (quello delle 13), privatizzato dal governo sovranista, con l’implicito logo Dio Patria Famiglia che incombe su ogni inquadratura. Con una compattezza formale che perfino memorabili tigì non blended, come Telecraxi e Telekabul, nemmeno si sognavano. Ma almeno per ipocrisia, almeno per uno scrupolo formale, almeno per fare finta che, tra gli utenti pagatori di canone, ne esista qualcuno che preferirebbe evitare i simboli religiosi al collo di chi esercita una funzione pubblica, ovvero di tutti: non si potrebbe cortesemente evitare? In Francia condurre un telegiornale con un crocefisso al collo, a meno che non si tratti di un’emittente religiosa privata con preti e suore nel palinsesto, sarebbe inconcepibile; forse anche un reato, perché è vietato ostentare simboli religiosi nei luoghi pubblici. Ma la Francia, si sa, è una nazione atea e corrotta, per questo destinata ben presto a cadere nelle fauci sovraniste”.
1) Non dico a questo intelligentone di andarsene in Francia, dove comunque non mancano quartieri islamizzati nei quali la sua democrazia non vale un’acca. Ma lo spedirei volentieri a fare il laico in Arabia Saudita. Vediamo se ritorna cambiato o se ritorna.
“E poi non è il caso di buttarla sul piano legale, con tutte le norme e contronorme che già avvelenano la vita di noi tutti, compresi i conduttori di tigì. Buttiamola dunque su quel tanto di civile convivenza che ci rimane, ammesso che qualche scampolo sia disponibile anche per l’opposizione: amici del Tg2, che ne direste di sospendere almeno per i pochi minuti della messa in onda la vostra fervente battaglia? Basta infilare il crocefisso sotto la camicetta, badando che non urti il microfono.”
2) Il sapientone non ha ancora capito che se la smettessero loro di osannare qualsiasi reietto che arriva via mare, senza nemmeno conoscerlo o di far passare chi sventola i perizoma al cielo come un esempio di apertura mentale, quei crocefissi, molto probabilmente, resterebbero invisibili agli occhi e non verrebbero esposti come segni d’identificazione da chi è stufo di tali stronzate. Il fatto è che persino uno come me, quando li sente parlare, da senzadio qual è partirebbe volentieri per le crociate. Non in nome del crocifisso ma per fissare loro alla croce.