DUE VLADIMIR NON SONO MEGLIO DI UNO

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luxDa Vladimir Putin a Vladimir Luxuria, così si conclude la parabola politica di Berlusconi che voleva cambiare l’Italia ma è riuscito a malapena ad accettare i gusti sessuali altrui, dopo anni di amplessi piuttosto complessi, sempre a portata di assegni, e vantamenti prestazionali con l’aiutino del viagra.
Dall’Orso russo alla Mucca assassina il passo è stato veramente greve. Duro è duro, ma con Putin si parlava di carattere mentre con Luxuria più che altro di caratteristiche. Grande è la confusione sotto la gonna e sotto il cialis. Il salto di qualità di Berlusconi si è rivelato un misero balzo della quaglia, quello di chi ha ceduto al politicamente corretto per un calo generalizzato di voti e di performance occasionali. La sponda del lettone russo è stata battuta dalla lobby dell’altra sponda nel cuore di Silvio. I due Vladimir non sono sono compatibili, uno è l’eroe di Sochi l’altro del Sócc’mel in luogo pubblico e a scopi provocatori. Come pensa Silvio di tenere insieme il lupo della steppa e la mantide irreligiosa? Il genio e la svalvolata?
Inoltre, vederlo così immortalato tra una Calippa e una Cippa è umiliante ma in fondo se l’è andata a cercare. Per carità, ognuno si consuma come vuole sotto le lenzuona, ma la strumentalizzazione degli organi nell’urna è roba da uccelli morti. Impotenza pura della rivoluzione libertina. Insomma, ha fatto la fine che meritava dopo tante pene: un altro pene anche se mascherato. E tanti saluti al cavaliere che si godeva la vita, soltanto dalla vita in giù.