Gli Stati Uniti amici del nazismo, ieri e oggi.

cartina elezioni Usa

 

Ieri come oggi l’amore degli yankees per i nazisti non accenna a diminuire. Certo, non possiamo paragonare il III Reich, che ebbe una sua grandezza e serietà, con l’avanspettacolo di Kiev ma è giusto sapere che chi ha veramente combattuto e sconfitto il nazismo sono stati i sovietici, anche se avrebbero preferito accordarsi con Hitler, come inizialmente fecero siglando il patto Molotov Ribbentrop. Però furono invasi dai reparti corazzati tedeschi a metà del ’41 in maniera del tutto inaspettata e non meritata, come ebbe a dire Molotov, e quello fu l’inizio della fine per i nazionalsocialisti.
Gli americani non si scomposero più di tanto e nonostante l’aggressione ai danni di Mosca continuarono a fare affari con la Germania nazista e a sostenere i suoi leader. Standard Oil, General Motors, Ford, IBM, Coca-Cola, Du Pont, Union Carbide, Westinghouse, GeneraI Electric, Goodrich, Singer, Kodak, ITT, J. P. Morgan ecc. ecc. erano felicissime di intendersi col Führer. Del resto, l’anticomunismo, nonché un fil rouge di razzismo e antisemitismo, faceva da collante alla tacita alleanza, al di là del bene e del male, del giusto e dell’ingiusto e del manicheismo apocalittico della falsa etica yankee divenuta la principale merce avariata dei nostri tempi. Questa collaborazione non si fermò nemmeno quando USA e Germania divennero nemiche sul campo. La Grande finanza e l’industria statunitense continuarono a foraggiare Hitler senza sosta, creando un cortocircuito tra decisioni politico-militari e scelte economiche, in palese contraddizione, soprattutto quando era ormai chiaro che i nazisti stavano per soccombere ai russi. Infatti, è solo con Stalingrado che gli americani decidono di prendere sul serio la faccenda per impedire ai sovietici di dilagare ovunque. Per frenare la voracità e la spregiudicatezza della loro finanza ci misero anche di più perché le liaisons con le imprese crucche continuarono sino al termine delle ostilità. Ancora nel 1945 la filiale tedesca della Ford sfornava mezzi cingolati modernissimi. Ma la Ford non era l’unica a fare il doppio gioco. Inoltre, gli stabilimenti di questa e altre aziende americane su suolo tedesco furono magicamente risparmiati dai bombardamenti alleati nonostante costituissero obiettivi sensibili e strategici da colpire per deprimere la potenza tedesca. La produzione di alcune di queste fabbriche procedeva a pieno ritmo ancora nel 1945. Non c’è affatto da sorprendersi perché successivamente gli uomini più competenti del regime furono spediti nella madrepatria della libertà e della falsità. Come riporta Jacques R. Pauwels: “numerosi scienziati tedeschi ed esperti di diverse discipline vennero mandati negli USA per essere impiegati al Pentagono o in altri dipartimenti ed agenzie governative, o nelle più importanti università e, naturalmente, industrie del paese. Questa operazione venne condotta sotto i due nomi in codice di “Overcast” e “Paperclip”. Nel loro numero erano ,compresi anche ex-membri delle SS e noti criminali di guerra, ma il loro passato fu considerato irrilevante”. Agli americani sono sempre piaciuti i figli di puttana, soprattutto se esperti e preparati.
Dunque, gli statunitensi si attivano soltanto quando la sorte del conflitto è già segnata mentre in precedenza avevano fatto solo finta di essere in guerra. Allora possiamo ben dire che quelli che sono passati alla storia come i liberatori del vecchio continente sono stati soltanto degli ipocriti opportunisti, venuti ad occupare i paesi piegati prima che i russi si prendessero tutto. Ma l’armata rossa e i cittadini sovietici avevano pagato il più alto tributo di sangue mentre gli americani erano restati alla finestra a guardare l’evoluzione degli eventi nella speranza che i tedeschi prevalessero per poi battersi anche contro questi approfittando del loro sfinimento.
Non abbiamo nessuno da ringraziare perché nessuno è venuto a salvarci. Dobbiamo solo dire come stanno i fatti. I sovietici hanno battuto i nazisti, gli americani se ne sono presi il merito e anche mezza Europa.