IDIOTI IN AZIONE (MA NON SOLO IDIOTI)

Abbandonati di fatto da un non leader, vile e meschino, che è scappato come un ladro (si noti: non dico che è un ladro, come farebbe un farabutto di finta sinistra, ma solo che è scappato come un ladro), la finta destra non sa che pesci prendere. Prima si è scagliata contro il governicchio dei presunti tecnici (di una modestia e schieramento servile filo-atlantico da sollecitare persino ilarità), sostenendo che un’ammucchiata di non eletti (com’è invece il loro capo fifone) non poteva permettersi di prendere decisioni impegnative. In particolare, che non osasse por mano ad una patrimoniale! Non saremo comunque certo noi a sostenere che questa servirebbe a qualcosa; se colpisse solo i patrimoni veramente cospicui, non raccoglierebbe che briciole, nel mentre i capitali se ne vanno già adesso, alle prime avvisaglie, all’estero senza intoppi di sorta. Se pesta i “poveri cani” (le “rendite finanziarie” di chi ha qualche migliaio di euro in titoli, qualche ruberia “amatiana” sui conti correnti, ecc.), otterrebbe soltanto effetti depressivi, così come si sta facendo attaccando il Welfare. Quanto alla reintroduzione dell’Ici sulle prime case (cioè dove uno abita), è evidente l’iniquità per tutti coloro, e sono la stragrande maggioranza, che non risiedono in ville e palazzi.

Adesso, però, il governicchio sembra volersi accanire intanto sulle pensioni. Allora, per questa finta destra, immonda quanto la finta sinistra, non esiste più il problema di non essere stato votato da nessuno. Benissimo, appoggio completo. E si tira ancora fuori l’idiozia che sono all’opera i comunisti. La Cgil è un covo di comunisti. Questi idioti pensano il comunismo come limitato alla lotta per il salario e per difendere un sistema pensionistico, che i sostenitori dei grandi patrimoni credono sia la quintessenza della malvagità comunista. Farabutti e mascalzoni; e ignoranti. Anche il Pd sarebbe al bivio: o restare comunista (sic!) o divenire un moderno partito socialdemocratico seguendo quello scervellato di Matteo Renzi. Ancora farabutti e mascalzoni; e di una ignoranza che non può più essere tollerata. Ho lottato una vita, da comunista, contro la socialdemocrazia; e anche contro la corrente detta migliorista, interna al Pci, che era di stampo socialdemocratico (e alla fine si è rivelata tutto sommato effettivamente meno peggiore dei rinnegati camuffati da “sinistri alternativi”). Comunque sia, la socialdemocrazia (soprattutto tedesca e “nordica”) era qualcosa di estremamente serio e articolato, sapeva che cos’era la politica (interna e internazionale), non era composta da bimbetti ritardati come il “fiorentino” (vedete come lo tratto bene? “Il fiorentino”: sembra un personaggio di rilievo).

In un certo senso, provo un’intima soddisfazione. Dopo il giustificato e doveroso odio nei confronti di quelli che ci si è ostinati a definire di sinistra, mentre sono dei furfanti reazionari, traditori e rinnegati passati sotto l’ala dei peggiori figuri della criminalità statunitense, sento fiorire in me un caldo odio e disprezzo per una destra, altrettanto usurpatrice della denominazione, che non ha più alcun significato storico. Sono pura cloaca, liquame che scorre perché alimentato dal denaro di ceti economicamente arricchitisi grazie al loro totale parassitismo. Destra e sinistra, nel loro complesso, sono differenti per alcuni dettagli di costume, ma un’unica marmaglia da “gasificare”.

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C’è qualcosa da salvare? Solo sprazzi qua e là, e soprattutto sapendo che il medesimo personaggio oggi dice una cosa, su cui si può discutere e perfino assentire, domani ne sostiene un’altra cui essere ostili senza margini e sbavature. Facciamo qualche esempio, tratto proprio dal quotidiano. Oggi vi è un articolo di cui riporto il link:

http://www.ilgiornale.it/interni/finmeccanica_finisce_lera_guarguaglini/02-12-2011/articolo-id=560004-page=0-comments=1

Si legge abbastanza bene tra le righe, se si è “scafati”, che l’articolista si rende conto di come la “giustizia” sia ormai un “corpo speciale” in mano alle forze antinazionali di questo paese, al servizio del sedicente “libero mercato” (“liberato” da imbrogli, inganni, azioni di corruzione e di forza, salvo ovviamente quelle degli ambienti statunitensi e dei loro scherani italiani, sia economici che politici). Si fa, con troppa discrezione, notare anche la concomitanza tra l’avvento del governicchio e la definitiva resa di Guarguaglini con l’assunzione del comando completo da parte di chi ha in mente dismissioni, ecc.; per cui possiamo ormai dare per scontato che la Finmeccanica, quale industria strategica e importante per l’autonomia del paese, è finita. Tuttavia, va detto che solo chi sa “leggere” come noi anche il “non scritto” è in grado di cogliere il reale significato della vicenda. Non basta un articolo del genere a combattere l’acerrima battaglia contro i traditori e rinnegati di questo paese.

Su “Libero” (da cui non so trarre il link) c’è un articolo di Bechis, alla riscoperta di Keynes attraverso le parole di una “brava massaia”, che dà dei punti ai tecnici del governicchio. L’articolo è più netto del precedente, mette in luce come l’economista inglese sia considerato oggi un’anticaglia mentre varrebbe la pena di riprenderlo. Viene sottolineato quanto siano dannosi questi del “bilancio in pareggio” a costo di deprimere i consumi, che poi, con “grande (in)coerenza”, sono indicati quale molla dello sviluppo; in realtà, al massimo, della crescita (e spesso solo “drogata”), perché lo sviluppo è altra cosa, implica “innovazioni”, che non siano però solo tecnologiche o anche di prodotto, bensì “strategiche” (proprio del tipo Finmeccanica) e in grado di accrescere la potenza del paese, ovviamente nei limiti della sua possibile (e “prendibile”) sfera d’influenza.

Tuttavia, questo è un argomento troppo interessante per limitarsi a pochi spunti a mo’ di flash. Sarà necessario andare più a fondo, perché tale impostazione contiene “distorsioni ideologiche” comuni a tutti i “liberisti”, pur se essa almeno afferra l’importanza della spesa pubblica, enfatizzandola tuttavia in modo tale da farla apparire il deus ex machina delle situazioni di depressione; conclusione molto affrettata e tale da condurre a tesi pericolosamente ingannevoli. Lo vedremo in seguito. Qui mi basta ricordare che pochi giorni fa, a causa di un processo intentato non ricordo bene da chi e per che cosa, è stato comunque rivelato che la FED ha di nascosto, all’insaputa di tutti, stampato moneta e inondato di soldi le banche (negli anni appena trascorsi dall’inizio della crisi nel 2008) per salvarle dalla bancarotta. Il fatto serve intanto ad illuminare la stoltezza di questi severi professoroni che devono deprimere i nostri redditi e ridurci, se non alla fame, ad impropri “digiuni”; per la qual cosa – secondo gli infami, di destra o di sinistra poco importa, visto che non sono nulla salvo che mentitori della peggiore specie – essi devono saper resistere ai “terribili comunisti” della Cgil e di certe frange del Pd. Ma andate a cagare merdosi giornalisti e squallidi politici; siete ottusi, ignoranti, con scatole craniche rigorosamente svuotate dal vostro servilismo abietto.