Il BISOGNO REALE di GLG

gianfranco

 

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l’articolo berlusconiano trasuda un vero gongolare per aver allontanato la pur pallida prospettiva di un accordo, successivo alle elezioni, tra “5 stelle” e Lega, l’unico che avrebbe rappresentato una effettiva “zeppa” tra i piedi dell’ormai svelato (e da tutti finalmente “chiacchierato”) inciucio tra Pd e F.I. La Lega ha scelto di partecipare a quest’ultimo e punta a mantenere i suoi voti verso il 15%, in modo da poter poi reclamare il suo gruzzoletto di posticini nelle varie amministrazioni pubbliche. Ulteriore dimostrazione che chi “gioca” solo sul piano elettorale alla fine getta la maschera e si svende. La Lega tornerà ad essere un partito “ancella” (del “vile nano”) nell’accozzaglia detta “centro-destra”; e resterà di fatto nordico. Per il momento, temo lunghetto, ha vinto Berlusconi che ha i suoi migliori referenti leghisti in Maroni e, appena un po’ in sordina, in Zaia. Salvini aveva del resto mostrato il suo trasformismo con il mutato atteggiamento sulla UE e sull’euro. Sia chiaro che non ritengo essenziale il semplice “rumoreggiare” su questi temi. Ci vuole ben altro; ed infatti anche queste posizioni si mostrano per quello che sono, semplici mascherature e agitazione scomposta per avere un po’ di voti. Una volta ottenuto (nei sondaggi intanto) questo risultato, si passa subito all’incasso, mostrando chiaramente la propria miserabilità e inconsistenza politica.
Tuttavia, farsi vedere ancora patrioti e per la Nazione, magari organizzare marcette su Roma che sono semplici “caricature” di comportamenti di epoche definitivamente passate, serve soltanto ai farabutti che si gonfiano il petto con il vuoto e declamatorio antifascismo; e non solo di “sinistra” perché anche le “destre” sedicenti moderate urlano pur esse contro il fascismo (e contro il comunismo) e vomitano in modo inconsulto e perfettamente ignorante il loro mal inteso liberalismo, autentico sfregio di quello reale d’altra epoca e semplice finzione atta a nascondere un atteggiamento depredatorio verso la popolazione sempre più smarrita. Non ci si libererà di simile immane vergogna che attanaglia il paese (e del resto anche il resto dell’“Occidente”, sia pure in forme meno eclatanti) fino a quando non si afferrerà un’idea tale da unire quote decisive di popolo “incazzato”. Occorrerà però nel contempo la formazione di un autentico gruppo dirigente che – trattando adeguatamente anche con settori, credo per nulla soddisfatti, degli apparati di sicurezza – vada veramente a Roma assai poco pacificamente, entri a Palazzo Chigi, Montecitorio e Palazzo Madama, ne tiri fuori tutti gli occupanti che lì si troveranno (molti saranno già scappati e altri dichiareranno d’essere sempre stati dalla parte dei “nuovi arrivati”; l’Italia è il paese di Pulcinella), facendoli sfilare in diretta TV sotto le ben note “forche caudine”. E poi a casa a curarsi le sculacciate e pedate prese dalla folla osannante.
Purtroppo quel momento non è vicino; buona parte della popolazione brontola ma è senza direzione alcuna. Tuttavia, tutto sta marcendo; chi capisce qualcosa lo avverte, ne sente la puzza. Nella storia è però impossibile dire quando la misura sarà colma. Si colmerà e si avrà la “rigenerazione”; il quando non si riesce al momento a predire.