IL "GLANDE KAHN"

Dirò subito quello che penso dell’arresto di Strauss-Kahn. A mio modo di vedere si tratta di una macchinazione per eliminare dalla scena mondiale un uomo divenuto scomodo tanto per gli americani, i quali hanno altri programmi per l’FMI (come dimostra l’ “eccitazione” con la quale Timothy Geithner, il Segretario al Tesoro degli Stati Uniti, ha chiesto al Fondo di nominare immediatamente un Presidente ad interim) che per l’Eliseo dove un malconcio Sarkozy sta facendo di tutto, compresa una guerra aggressiva contro un popolo sovrano qual è quello libico, per conservare il posto.Grazie alla incresciosa situazione, guarda caso, il signor Bruni non si troverà tra più i piedi il suo ormai bruciato concorrente che proprio il 26-27 maggio a Deauville, nel nordest della Francia, avrebbe dovuto presiedere la riunione del G8, forse utilizzandola come una vetrina per accrescere il suo prestigio in patria e lanciarsi per la volata alle presidenziali del 2012. Onestamente, non ce lo vedo proprio un dirigente di tale caratura, che per lustro ed importanza è paragonabile ad un capo di Stato, dimenticarsi dell’organismo da lui diretto e mettersi ad inseguire, con l’organo tra i polpastrelli, una pollastrella nera. E’ vero che nell’immaginario degli uomini il servizio alberghiero femminile in divisa scatena da sempre gli ormoni, ma è altrettanto vero che se Kahn è realmente un vecchio porco satirista come si dice, sarà passato già a cose più sofisticate, altro che cliché da depravati ordinari come cameriere, "casalingue", infermiere e monache di clausura. Fosse stata una domestica vestita in abiti nazisti ci avrei sicuramente creduto, così invece i miei dubbi crescono esponenzialmente. Sono decenni che nei libri gialli i maggiordomi hanno smesso di essere gli assassini. Solo le spy stories continuano a scivolare sullo stesso consumato plot, che, tuttavia, per ora ha funzionato, come si evince dalle fasi iniziali di questa vicenda. Ma, soprattutto, anche impegnandomici molto con la fantasia, non riesco proprio ad immaginare come sia possibile concretare uno stupro per via orale. Mettere tra i denti di una persona recalcitrante un aggeggio così delicato è da folli, a meno che l’abusatore non si sia premunito tenendo con una mano il pistolino e con l’altra una pistola puntata alla nuca della sfortunata signorina. Sarebbe bastato cioè un morso ben assestato per mandare all’ospedale l’incauto galletto-porcello il quale prima d’imbarcarsi in siffatte avventure o avrà frequentato un corso accelerato di abusi sessuali sicuri, in particolare il modulo di 9 settimane e mezzo su come farsi slinguazzare evitando l’evirazione, oppure si sarà evidentemente accordato con la preda, aprendo il portafoglio prima di abbassare la lampo. Ammettendo che un contatto sessuale ci sia effettivamente stato. E poi quanta fretta nell’arrestare il francese ed esporlo al pubblico ludibrio internazionale e quanto zelo da parte della direzione dell’albergo che ha creduto immediatamente alle parole di una dipendente con problemi economici ed una storia difficile alle spalle. Il presunto maniaco è così stato scortato in manette dalla polizia come un pericoloso gangster, l’Al Capocchia degli Champs-Elysées o lo spietato “Glande Khan” del Sofitel. Mi pare lapalissiano che si sia voluto colpevolizzare e condannare l’esponente socialista d’oltralpe per via mediatica per facilitare il successivo lavoro del giudice. Potrei sbagliarmi ma la scena più che pronografica mi appare ridicola.Insomma, per concludere, sento puzza di intrigo, internazionale più che sessuale.