Il trappolone, di GLG

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<<<Salvini: «Con Di Maio non parlo più,
non passo per scemo» Le frasi della lite
Conte: le tensioni fanno perdere voti>>>

In effetti, qualcuno ha montato la trappola. E’ fin troppo ovvio che ai due sarebbe convenuto resistere e ingoiare rospetti fino alle europee. Se il Governo salta e per una questione abbastanza stupida in fondo, perdono sicuramente voti e un poco danneggiano anche altri movimenti con qualche affinità (anche se si è vista in questi giorni la loro scarsa compattezza e alleanza). Viene pure indebolita, almeno un po’, l’azione che sta conducendo Bannon in Europa. Sembrerebbe quindi più probabile che i “guastatori” siano i “soliti noti” tra le fila dei “5 stelle” in accordo (coperto) con settori del vecchio establishment Usa, con quello europeo e con una parte del Pd, che è coinvolta nello stesso senso e tramite le stesse forze che dirigono l’attacco. E anche con i verdi, in ascesa in alcuni paesi europei, gli “ambientalisti” pentastellati potrebbero avere contatti e complicità. Tuttavia, come subordinata, i sabotatori potrebbero anche essere ambienti della Lega, che hanno ricevuto assicurazioni di avere un buon posto nei gruppi dirigenti UE se aiutano a superare lo scoglio delle elezioni senza troppi arretramenti degli attuali vertici. Tuttavia, visto ormai il crollo dei vecchi e tradizionali partiti socialisti, l’accordo può sussistere solo con i “popolari” (spesso i vecchi diccì). In ogni caso, chi sta creando crisi all’interno dello schieramento governativo è tenuto ben informato delle mosse aggressive, ivi compreso l’atteggiamento dei “mercati”, delle società di rating, ecc. Sintomatico questo apparentemente demenziale dissidio venutosi a creare nel momento in cui era ormai deciso l’anticipo della mossa aggressiva della Moody’s; mossa della quale era già a conoscenza il “Sole24 ore”, giornale di una parte bene precisa della Confindustria italiana, quella più ostile al governo. In ogni caso, il vecchio establishment è deciso allo scontro frontale. E non ci si faccia ingannare dalle mosse apparentemente distensive che sono in continua contraddizione con quanto sostenuto un attimo prima. Infatti, ecco un altro esempio della doppiezza degli aggressori: Moscovici consegna una lettera durissima e senza mediazioni possibili, poi modera un po’ i toni nel mentre parte l’attacco ANTICIPATO della società di rating e dunque anche dello spread. Occorrerebbe ormai in Italia una forza che tagliasse netto e sapesse veramente portare un colpo decisivo ai vertici di questo Stato italiano, quello “stato profondo” che non risponde certamente al “popolo” (totalmente inconsapevole di come si gioca realmente la politica, quella vera e non i “contorcimenti da clown” dedicati al mercato elettorale). Adesso vediamo il CdM odierno, altro atto di una “commedia degli equivoci”. Do per scontato che non salterà nessun Governo. Tuttavia, con simili “cadute nelle trappole”, perderanno quota nel suddetto “mercato elettorale”

 

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il premio per la battuta più demenziale va oggi al “nano d’Arcore”, secondo il quale l’Italia, dopo lo scontro interno al governo, è alla vigilia della dittatura. Nessuno aveva mai pensato che i colpi di Stato (con cui si inaugurano i regimi cosiddetti dittatoriali) fossero preparati dal conflitto tra i protagonisti di simili rivolgimenti.
L’importante è però ben altro. Confermando quanto detto negli ultimi due giorni e anche nel video che qui si presenta, la principale fra le agenzie di rating ha emesso il suo giudizio assolutamente negativo; già deciso da un pezzo sotto la pressione dei vertici americo-europei che imperversano da ormai un quarto di secolo e che si sentono minacciati dagli eventi degli ultimi due anni (a partire dall’elezione di Trump). Il giudizio era previsto fra 10 giorni e invece è arrivato oggi a dimostrazione di quanto noi abbiamo ampiamente sostenuto: ormai è scontro frontale, bisogna ridurre alla ragione l’Italia prima che si arrivi alle elezioni europee. E si sta dimostrando che i sedicenti partiti populisti non sono adeguati a sostenere uno scontro del genere. Non ripeto le argomentazioni sviluppate (anche nel video del resto) con le quali noi rileviamo tale debolezza. Del resto, era stasera incredibile vedere “Linea notte”. Cosa serviva fare presidente Foa se non si affronta di petto la situazione di un giornalismo che ha raggiunto livelli di bassezza che personalmente non ricordo (e vivo da un bel po’ e mi interesso di politica dal 1953). E ricordo pure che i “populisti” sono talmente compatti che l’Italia è rimasta isolata di fronte all’attacco frontale dei vertici UE. Il mutamento di fase storica non si arresterà certamente poiché nasce dall’ormai ineliminabile multipolarismo in via di accentuazione con grande confusione dappertutto. Tuttavia, occorre la nascita di ben altri movimenti. Questo putridume ormai sempre più generale esige una decisione e misure drastiche di pulizia. Per il momento non ci siamo e l’Europa, e ovviamente l’Italia, sono al momento in via di grande decadenza. E non mi diffondo sull’impreparazione della popolazione; non gliene voglio fare un colpa eccessiva, ma certamente si merita quello che le capiterà.

AGGIUNTA DI NOTTE.
<<L’economista Nino Galloni individua in un’agenzia nazionale la soluzione a questi problemi di conflitto di interessi, come specificato in un’intervista a La Notizia: “Dobbiamo immediatamente attrezzarci con un’agenzia di rating nostra e con un accordo con le grandi banche. Se non si fanno queste due cose è come voler andare ad affrontare i carri armati a mani nude o con le fionde. Ci vogliono invece i bazooka. Il Governo deve immediatamente pensare a predisporre delle difese preventive affinché lo spread non influisca troppo sui tassi d’interessi delle nuove emissioni”. Parole sagge: che nell’immediato, purtroppo, difficilmente potranno trovare ascolto in un governo che rischia di subire una vera e propria tempesta perfetta.>>

Detto con la massima stima verso Galloni – sinceramente preoccupato per le sorti del paese e non piegato invece ad una falsa preoccupazione tutta piena di gioia per le nostre disgrazie – credo che si insista troppo nel prendere solo in considerazione le manovre inerenti alla sfera economica. Si faccia pure la nostra agenzia di rating e tentativi di accordo con le banche (che non so chi poi veramente sceglieranno). Tuttavia, quando avanza una fase storica nuova – e ci si deve infine piegare all’evidenza, nutrita anche di memoria appunto storica – è necessario che avanzino altre forze politiche attrezzate ad usare ben altri mezzi di convincimento verso quelli che diventeranno sempre più autentici nemici. Per il momento si tratta di scontro tra due fazioni dei vertici Usa con i loro “naturali” prolungamenti tra i subordinati della UE. Per superare la decadenza europea e italiana sono indispensabili nuove alleanze internazionali; bisogna allentare la “storica” dipendenza dagli Stati Uniti (di qualsivoglia vertice) e andare “verso est” come ho detto più volte. E tutto questo implica scontro anche con quei paesi già satelliti dell’Urss che saranno i più ferventi difensori della predominanza statunitense.