L’ “Alfa” di Giordano e l’ “Omega” del PRC di A. Berlendis

Dal sito dell’ ‘Espresso’ veniamo a conoscenza di questo fatterello “In testa un’Alfa 159 nuova fiammante con poliziotti in borghese. Poi una Lancia Thesis con lampeggiante blu e paletta rossa “Servizio di Stato”. Infine un’altra Alfa 159 con poliziotti. Alle 18 e 40 di venerdì 7 settembre gli automobilisti nell’area di servizio Reggello sull’Autostrada del Sole si sono incuriositi pensando che fosse arrivato il presidente della Repubblica in cerca di un panino Camogli. Invece era solo il segretario di Rifondazione comunista, Franco Giordano, diretto a Bologna per un dibattito alla Festa dell’Unità. Con una certa fretta : dopo breve sosta, l’aggressivo corteo è ripartito a tutto lampeggiante, sorpassando sulla corsia di emergenza i chilometri di coda che come ogni giorno affliggevano il tratto dell’Autosole tra Incisa e Firenze. A Giordano non piacciono nuove autostrade e terze corsie. Ecco perché : per la sua auto blu il traffico è sempre scorrevole.” T. M.  Falce e paletta <http://www.spreconi.it/2007/09/falce-e-paletta.html>

 

E’ probabile che avesse un ‘vincolo sociale’ da rispettare anche in quel caso … esattamente come ieri …

 

Possiamo malevolmente pensare che correva  per partecipare a dibattito sulla precarietà ?

 

Magari per spiegare  come mai alla Camera durante la votazione  della Legge 196 ( denominata Pacchetto Treu) del 1997 i 26 deputati del PRC (tutti quelli presenti in aula) votarono a favore del provvedimento che introdusse il precariato. Secondo il  Sole 24 ore 1 febbraio 2001 “Il "pacchetto Treu" è stato effettivamente il miglior prodotto dell’Ulivo in questa materia. Non soltanto per l’introduzione (meglio tardi che mai) del lavoro interinale, ma anche per altre disposizioni in materia di assunzioni a termine”. A onor del vero il PRC dovrebbe rivendicare il merito per cui il lavoro interinale, precedentemente vietato dalla Legge n. 1369 del 1960 (Divieto di intermediazione e interposizione nelle prestazioni di lavoro), entrò a far parte dell’ordinamento italiano del lavoro con il pacchetto Treu.

 

Oppure voleva denunciare il falso bipolarismo elettorale impiegando le parole di Cirino Pomicino,  secondo cui la “proposta di Veltroni, e la larga eco favorevole che ha raccolto, sono la pietra tombale su quel bipolarismo elettorale che ha costretto in questi anni ogni schieramento ad accogliere tutto e il contrario di tutto. E l’attuale maggioranza di governo ne è la più plateale conferma.

Quel sistema fu sostenuto agli inizi degli anni Novanta da un malefico intreccio di potere tra alcuni grandi organi di informazione e da una parte del cosiddetto salotto buono del capitalismo italiano, che tutto era tranne che buono, come hanno poi dimostrato i fallimenti aziendali di molti suoi protagonisti.” (‘Non bisogna aver paura del proporzionale di Walter ‘ Geronimo  lunedì 12 novembre 2007)

 

Oppure  voleva rivelare come Prodi  aveva risanato i conti dell’IRI citando come fonte il Sole 24 ORE del 12 novembre 2007-11-15  secondo il quale “Romano Prodi si vanta di aver risanato l’IRI, ma in realtà ha imputato a riserva (cioè le ha accantonate per proteggere il capitale sociale – ndr) le perdite della siderurgia, perdendo come negli anni precedenti.”

Per cui è comprensibile che per Cuccia  affermò che “E’ imbarazzante scegliere Prodi e Berlusconi ” : una comprensione del lagrassiano ‘gioco degli specchi’, rimasto così oscuro alla sinistra radicale.

 

O ,collocandosi in una dimensione storica, voleva denunciare non genericamente la Confindustria, ma come la Fiat si era mossa nel periodo di ricostruzione capitalistica post 1945, per procedere poi analogamente nel richiedere assistenza al suo Stato ?

 

In fatti accadde che il commissario unico per la Fiat, rappresentante del Partito Socialista Italiano, nominato dall’amministrazione militare alleata, rilasciò le seguenti dichiarazioni che furono raccolte da ‘La nuova Stampa’  il 19 gennaio 1946 :  “Il commissario della  Fiat invoca lo sblocco dei licenziamenti,  finanziamenti da parte del governo entro 8 o 10 giorni al massimo e facilitazioni per il commercio con l’estero.”

 

Non siamo in grado di conoscere quale di queste ipotetiche opzioni avrà scelto.

 

Prima che scatti il penultimatum che il segretario del PRC ha intimato (si fa per dire,… o meglio, solo per dire…) al governo, chissà se scioglierà il  vincolo  del segreto (politico) professionale e rivelerà i veri motivi per cui per la ventitreesima volta ha consentito di tenere in vita un esecutivo espressione, con la formula lagrassiana,  della Grande Finanza e Industria Decotta.