La Germania invoca una nuova Ostpolitik verso la Russia.

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Berlino non ha nessuna intenzione di morire americana. Le sorti dell’Europa sono appese ad un filo. La Germania lo sa e punta a ricucire con Mosca per dare uno sbocco alternativo ai destini continentali. Lo fa anche per mettere un freno all’aggressività statunitense che, attraverso la Nato, punta a ricostruire una cortina di ferro per isolare il Cremlino. Ma quest’ultimo è indispensabile all’Ue per arginare le ingerenze di Washington sul suo suolo.

Secondo il Ministro degli Esteri tesdesco Frank-Walter Steinmeier, le sanzioni alla Russia non hanno dato i risultati attesi. E’ ora di intavolare trattative serie con Putin ed abbassare i toni. L’isteria collettiva, con la quale si affronta il nodo russo, favorisce unicamente interessi esterni all’Unione, togliendo spazio alle soluzioni diplomatiche e ai ragionamenti politici di lungo periodo.

Il ministro degli esteri tedesco, intervenendo al Forum russo-tedesco a Berlino, ha chiesto di superare le sanzioni e di tornare agli strumenti politici normali per ritessere i rapporti con Mosca. Tutto ciò, al fine di raggiungere una reciproca soddisfazione.

“Secondo me – ha affermato Steinmeier – bisogna rispolverare la lezione di Willy Brandt e della Ostpolitik, anche per arrivare ad una distensione nelle relazioni tra Europa occidentale e orientale” (quante volte lo ha scritto La Grassa in questi anni?).

Il punto di partenza è lo stesso di allora: “La Russia è il nostro più grande vicino europeo.”

Senza la Russia, o mettendosela contro, non sarà possibile avere nessuna sicurezza in Europa. I crucchi non hanno dubbi in merito, nonostante i mille tentennamenti della Merkel e i numerosi episodi di arrendevolezza tedesca ai diktat della Casa Bianca.

“Credo che nelle relazioni con la Russia, dobbiamo fermamente rimanere impegnati per i nostri principi, ma cercare, al contempo, di appianare le tensioni e avviare un dialogo” ha preseguito Steinmeier.

In questo senso, le sanzioni non possono rappresentare un fine in sé. Inoltre, le sanzioni creano problemi a tutti senza fornire vantaggi a nessuno. Il tempo delle punizioni unilaterali deve considerarsi concluso, poiché questo scenario è negativo per la stessa tranquillità europea. Una Russia isolata, incerta e insicura destabilizza tutto il Continente.

“Suggerisco – dice Steinmeier – di sviluppare un meccanismo per la graduale sospensione delle sanzioni, in modo da accertare anche i progressi nel processo di pace in Ucraina”.

Parole sagge e sensate che solo un tedesco poteva pronunciare. Per noi è importante sottolineare queste prese di posizione che, ci auguriamo,diventino sempre più costanti e coraggiose nel tempo. Alle intenzioni e alle dichiarazioni devono però seguire i fatti. E anche le giuste strategie che restituiscano all’Europa un ruolo centrale nell’epoca multipolare.