LA NEBBIA DIRADA IN CERTI MOMENTI, di GLG

gianfranco

http://www.ilgiornale.it/redirect/mondo/usa-abbattono-caccia-assad-cos-si-pu-allargare-guerra-siria-1410756.html

sempre più torna buono l’esempio della gazzella inseguita dal leone con il suo zigzagare apparentemente erratico. E’ evidente che Trump vuol dimostrare che di fatto combatte coloro che sono appoggiati dai russi (mentre è accusato d’aver avuto contatti con loro per l’elezione presidenziale); e finge di distinguere tra i “veri” terroristi – per condannare l’appoggio ai quali ha spinto Arabia Saudita e altri paesi arabi (alcuni musulmani sunniti) a rompere con il Qatar e a isolarlo (vorrei vedere quanto è realmente isolato!) – e le forze che si oppongono al “barbaro” Assad. Nessuna simpatia può dunque essere dichiarata (da parte di chi la pensa come me) per questo ambiguo presidente. La sua sorte mi è indifferente. Solo spero che resista a Obama-Clinton (e anche ai suoi colleghi di partito a lui contrari); ma lo spero semplicemente perché più dura il contrasto interno e più si avvantaggia la Russia e diventano nervosi e intrattabili i centri di potere nella UE e nei governi dei paesi europei.
Tuttavia, è indispensabile che nascano in questi paesi di antica civiltà – e dunque anche nel nostro – forze e schieramenti politici effettivamente indipendenti dalla subordinazione a qualsivoglia potenza straniera. Per raggiungere tale risultato è però indispensabile una qualche simpatia e alleanza, almeno di medio periodo, nei confronti della Russia (senza alcuna subordinazione ad essa) e contrasti sempre più decisi con gli Usa, indipendentemente dai gruppi di potere in forte urto in quel paese. Se ci si serve del tema dell’immigrazione selvaggia qui da noi per combattere le sedicenti “sinistre”, in quanto sono le più piatte e obbedienti serve degli Usa, la scelta può magari essere utile per un breve periodo. Non certo però facendone l’obiettivo fondamentale della lotta. Bisogna indicare qual è il centro della questione, cioè appunto la permanenza di un basso servilismo filo-statunitense da parte delle false “sinistre” nell’epoca ormai indirizzata ad un crescente multipolarismo con potenze (e subpotenze regionali) in competizione (per adesso anche mascherata da molte mediazioni e contatti) con gli Stati Uniti.
Tornerò (almeno spero) più lungamente sul problema. In ogni caso, bisogna cominciare a lavorare per la creazione di forze (e intanto almeno di una propaganda) indirizzate a chiarire le necessità di questa fase storica, al momento oscurate dall’opportunismo elettoralistico di tutti i partiti in campo. Se poi contro queste immonde “sinistre” si scagliano altre forze solo interessate al più bieco e ignorante anticomunismo, allora, per quanto mi riguarda, le mando al diavolo. Sono pure nettamente contrario a sentire dei venduti agli Usa attaccare gli avversari come fascisti o peggio; tuttavia, non accetto di affiancare i nostalgici del fascismo e quelli che sbavano contro i comunisti, che per loro – stupidi o in malafede – sono ancora i “sinistri” attuali. No, anche il comunismo (ed era già molto “deviato” rispetto alle origini) è durato fino alla seconda guerra mondiale o poco dopo. E qui in “occidente”, soprattutto con l’avvento del verminoso “eurocomunismo”, i sedicenti comunisti si sono addirittura sempre più schierati con gli Stati Uniti. Non erano semplicemente filo-capitalisti (e amici dei finanzieri). Questo è ancora una volta un sostanziale mascheramento fornito a dei meri traditori. La reale “mala azione”, compiuta da coloro che usurparono (solo fino al 1989-91) la denominazione di comunisti, era lo schieramento con gli Usa, preparato copertamente, sotto la direzione del Pci, a partire dalla fine anni ’60, inizio ’70; con momento saliente in un ben noto viaggio negli Usa nel ’78, poche settimane dopo il rapimento di Moro, molto probabilmente organizzato perché questi era in grado (con documenti in mano, spariti con la sua uccisione) di mettere in difficoltà i voltagabbana.
Comunque riparleremo spesso della presente fase storica.