LA “VITTORIA” DEL MONDO “CIVILE”, di GLG

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LAGRA21Quando si fanno accordi con cosiddette organizzazioni terroristiche (Al Qaeda, Isis, ecc.) – tramite una lunga sequenza di contatti affinché non si sappia bene chi è il mandante (ma lo si intuisce, sono sempre ambienti Usa) – solo pochissimi uomini a capo di queste (e pochi anche ai vertici dei mandanti) conoscono abbastanza bene (forse nemmeno del tutto) la trafila compiuta e i compiti che sono da assolvere. L’organizzazione, per essere finanziata e sorretta, deve ovviamente avere la possibilità di reclutare molti adepti (molta carne da macello), che credono ai capi, all’ideologia da essi diffusa a piene mani. Per di più, i seguaci sono convinti dell’autonomia di chi stanno seguendo con fede e dedizione completa. E’ perciò assolutamente necessario che i capi “terroristi” (e anche i mandanti devono chiudere un occhio al riguardo) lascino compiere ai sottoposti una serie di atti da questi creduti diretti alla indiscussa vittoria della loro fede. Quando l’organizzazione non serve più molto – e anzi è indispensabile ai mandanti far credere al mondo cosiddetto “civile” che i suoi dirigenti (quelli che hanno in realtà alimentato il terrorismo) lo stanno vincendo ed estirpando – allora i capi del “terrorismo” sono obbligati a ritirarsi e rischiano grosso.

Bin Laden ha vissuto 5 anni vicino alla capitale del Pakistan ed era evidentemente piuttosto tranquillo. E’ stato colto di sorpresa dal mutamento tattico-strategico Usa (da Bush a Obama), che evidentemente richiedeva un atto simbolico di vittoria definitiva su Al Qaeda; uno di quegli atti necessari alle popolazioni credulone e ignoranti di politica, che bevono tutto senza fiatare. Addirittura si è organizzato uno spettacolo durante il quale – non si sa se realmente o per finzione scenica – i vertici Usa hanno assistito in diretta all’assassinio di Bin Laden, con il condimento dell’infame “wow” della possibile futura presidente del paese quando costui è stato abbattuto come un animale al macello (tanto per far capire che personaggio disumano, un vero “Alien”, ha forti probabilità di diventare “capo supremo” della più potente nazione).

Adesso, non è da escludere che stia giungendo alla fine o quasi il compito assolto dal Califfo dell’Isis, con pericolo incombente per la sua vita. Questi non sta affatto reagendo alle sconfitte, cioè alla probabile entrata nella fase in cui l’organizzazione da lui diretta non serve più se non per qualche azione “endemica”, sporadica; semmai, egli comincerà a valutare quali sono le migliori vie per salvare la pelle. Sono i suoi seguaci, quelli pieni di fede e convinti di una possibile vittoria, a compiere atti tendenti a riprendere in pugno la situazione che sta sfuggendo di mano. Anzi, è assai probabile che essi nemmeno sappiano delle difficoltà crescenti nate nella fase in cui diventano meno utili; è facile che siano convinti di essere sempre “all’attacco”. In ogni caso, non diamo ancora per scontato che l’Isis abbia terminato le funzioni affidategli di fatto dai vertici dirigenti del “mondo civile”. Mi sembra in netto ribasso, ma dobbiamo attendere un po’ per capire meglio se gli fanno fare la fine di Al Qaeda (e di Bin Laden) oppure se servirà ancora per un po’ di tempo.

Mi si conceda un’aggiunta, perché ne ho il gozzo pieno di certi personaggi. C’è stata in questi giorni una levata di scudi per la diffusione in edicola di “Mein Kampf”. Il libro di un mostro, il programma di un genocidio o non so che cosa (tanto non l’ho mai letto). Almeno “quelli” non nascondevano quanto intendevano fare. L’odierno informe ammasso di politicanti, di giornalisti, di intellettuali, è ancora più schifoso in quanto falso e ipocrita. Parlano di diritti umani, di libertà di pensiero; e conculcano ogni e qualsiasi libertà. Per di più sono criminali che fingono d’essere molto civili e umani; intanto si servono di poveracci, con il cervello fumante di ideologia religiosa, per scatenarli e uccidere, in modo da occultare i loro ben peggiori misfatti. Altro che nazisti, fascisti, comunisti, ecc. Sono i liberali odierni i veri mostri, belve feroci mascherate da pecorelle.