L’ELEZZIONE NOVA: SCELTA CINICA CON MONTI

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Lista per Monti, lisca per gli italiani. Educazione civica e scarti ittici. Il pesce in barile ed il popolo preso all’amo.

Scelta la civica, sciolto il popolo. Dal grande teatro di Brecht al teatrino del break democratico. Stanno facendo il deserto economico e lo chiamano pace sociale.

La polemica del secolo. Monti-Brunetta: dimensioni fisiche. MONTI-BRUNETTA: dimensioni egotiche. Il duo ipertrofico, Cocco (della finanza) & Renato. Tutto da ridere, cime di rapa tempestose.

Monti: tagliare le ali estreme. E distribuire grembiulini. Compasso e fioretto (di Bagnasco), montiano perfetto! Cinici in vista.

Monti, tanto rigore per una scelta civica (cioè nulla). Il Monti ha partorito Fini (il topolino delle fogne). Copyright di B.

Monti punta al bis. Dopo tre mesi resuscitò e sedette al centro.

Giovani turchi. A sinistra si fuma che è una bellezza.

SELeziona tutto Vendola. Primarie per primati.

Grillo e Casaleggio associati. Associazione per sdilinquire la coscienza nazionale. Il popolo ridotto a mouse rintanato nella realtà virtuale. I pifferai del tragico.

I marò tornano in India. Ma non si potevano spedire due felini e convincerli della reincarnazione dei soldati? I leoni di San Marco e la diplomazia del Karma. Occasione sprecata.

Berlusconi, di anni 77, Monti, di anni 70, Bersani, di anni 62. Il paese dei bacucchi. Largo ai nonni se i giovani sono così cretini.

Gioacchino Belli, votare per credere…al prossimo padrone!

L’elezzione nova

Disce che un anno o ddua prima der Monno

morze ne la scittà de Trappolajja

pe un ciamorro pijjato a una bbattajja

er Re de sorci Rosichèo Siconno.

Seppellito che ffu dda la sorcajja

sott’a un zasso de cascio

tonno tonno,

settanta sorche vecchie se serronno

pe ffanne un antro,

in un casson de pajja.

Tre mmesi ereno ggià da tutto questo,

e li sorcetti attorno a cquer cassone

s’affollaveno a ddí: «Ffamo

un po’ ppresto»,

quant’ecchete da un búscio

essce un zorcone

che strilla: «Abbemus Divoríno Sesto».

E li sorci deggiú: «Vviva er padrone!».

18 dicembre 1834