MENZOGNE AMERIKANE

Osama Bin Laden, il cosiddetto sceicco del terrore, l’uomo che ha tenuto in scacco l’Occidente e i servizi segreti di mezzo pianeta per più di un decennio, la primula verde di Maometto con la passione per la finanza e gli investimenti in borsa, riposa in fondo al mare. Anche la sua morte, come la sua vita, resterà avvolta nella nebbia con la quale i presunti demoni appaiono e scompaiono da questa terra. Osama non era “nettuno” ma gli americani ne hanno fatto qualcuno, prima un alleato nella guerra all’Unione Sovietica e poi un mostro degli abissi nella battaglia contro l’asse del male che, come sempre, cresce copioso negli occhi di chi lo vede o di chi ne ha bisogno per fare un male più grande. I mezzi di comunicazione del mondo libero soltanto a metà hanno avvalorato la versione yankees perché la verità è una moneta che ha corso legale solo quando viene emessa a Washington. Le versioni sul blitz dei Navy Seals sono state diverse eppure nessun governo o organizzazione internazionale ha avuto da ridire sulle differenti e contraddittorie dinamiche dei fatti rilasciate dall’amministrazione Usa. Si è affermato, in un primo momento, che Osama fosse armato, poi che fosse disarmato, poi che si fosse fatto scudo con una moglie, poi che avesse reagito a mani nude, poi che si fosse arreso ma "attivamente" ecc. ecc. I giornali italiani hanno sottoscritto pedissequamente tutte queste giravolte senza esprimere un dubbio o una incertezza, ringraziando calorosamente Sua Nobeltà per aver reso il globo un posto migliore e più sicuro. Gli Stati civili pare che non facciano altro che portare pace e libertà laddove esse difettano, per il bene dei popoli e dell’umanità. Tutto ad interessi zero. Balle vergognose. Persino un vero liberale come Benedetto Croce metteva in guardia da queste menzogne: “Gli Stati in quanto tali non sono in grado di promuovere la libertà di altri Stati se non quando questa torni a loro utile, e sia perciò, rispetto ad essi, non un fatto morale ma accrescimento o mantenimento della propria potenza”. Ed ecco a voi la formula per spiegare tutti i conflitti di questa epoca, di quelle precedenti e di quelle che verranno. Con questa filigrana s’interpretano meglio i bombardamenti in Libia, prima ancora quelli in Serbia del ‘99, nonché il sostegno alle recenti rivolte nella dorsale mediterranea e nel Medioriente. In questi luoghi, ci narrano i cantori della modernità, manca il pane perché invece di coltivare grano si seminano monoculture di dittatori. La nostra è davvero un’epoca buia dove la libertà porta le catene sotto abiti sgargianti e la Democrazia va in giro col Kalashnikov. Naturalmente qui in Italia il servilismo e la cecità storica sono diventate materie bipartisan e chi ci governa da qualche lustro, sia esso di destra o di sinistra, ha ripulito il cervello dall’intelligenza per fare spazio alla segatura propagandistica. La nostra classe dirigente non ha spina dorsale perché non ha più ideali, essa è stata allevata in batteria come il pollame dopo l’eclissamento della I Repubblica (dalla quale questi pennuti parlamentari hanno beccato tutto il peggio). Anche qui ci assistono le parole di Benedetto Croce che spiegano abilmente chi sono gli uomini e le donne ai quali abbiamo messo in mano il nostro futuro: “Tutto il peggio del peggior passato può sempre tornare, sebbene torni in condizioni sempre nuove e perciò, vinto e superato che sia, porti a un nuovo e maggior elevamento: l’epopea della storia è più vicina alla tragedia che non all’idillio. Il non aver meditato questa verità, e l’essersi lasciati andare a quel fatuo e pericoloso ottimismo, è la principale cagione del presente pessimismo e della presente sfiducia, che innanzi alle difficoltà sopraggiunte, – le quali bisognava aspettarsi perché intrinseche alla vita così degli individui come della storia tutta e rispondenti al suo ritmo eterno, – invece di disfarsi delle proprie illusioni e correggere la propria leggerezza non trova altro miglior partito che di disfarsi dell’ideale stesso rinnegandolo e rimanendo senza ideale, in una sorta di stupefazione che rende l’uomo preda delle forze che gli turbinano intorno”. Già, ma più che alla stupefazione i nostri leaders nazionali sono ormai in preda alla più grama stupidità mentre le forze che gli turbinano intorno sono diventate oscure e inconoscibili perché affrontate con una categorizzazione esoterico-moralistica e con una mistica sociale conformistica che ha sostituito l’equipaggiamento dell’analisi politica con l'armamentario dell'esorcismo religioso. “Agnostici” all’idealità non potevano che trasformarsi in “atei” della politica. Il nostro problema non è dunque il Male ma il fatto che siamo messi proprio male.