ODIO GLI ANTIFASCISTI

SudItaliabordello

 

Davvero non se ne può più di quei cialtroni che gridano al ritorno del fascismo. Chi lo afferma è meno di un fascista e peggio di qualunque altro essere umano. Il fascismo non torna perché la storia non perdona. Inoltre, tanti fascisti furono onesti e sinceri. Gran parte del popolo italiano divenne fascista perché non ne poteva più di socialisti e liberali che tradivano la nazione e la facevano sprofondare nel fango degli eventi. Un antifascista come Salvemini lo confermò chiaro e tondo augurandosi che Mussolini riuscisse a sbarazzarsi dei Giolitti e dei Turati, le vecchie mummie, per risollevare un Paese corrotto ed umiliato. Ma i cialtroni non tornano semplicemente perché loro non se ne sono mai andati. Siamo letteralmente circondati. Costoro, col loro carico di balle, attraversano i secoli aumentando o diminuendo di numero senza mai sparire del tutto. Ci sono tempi felici in cui vengono perseguitati, rincorsi nelle loro case, eliminati in gran numero ma mai, purtroppo, definitivamente debellati. La nostra è l’epoca dei cialtroni in fitta schiera e l’Italia è il loro ritrovo preferito. Prendiamola subito di petto la questione, partiamo da quel tronfio chiacchierone di Umberto Eco che dall’alto della sua superiorità morale, che è sempre bassezza intellettuale, s’inventò la categoria del fascismo eterno, l’ur-fascismo, per poter eternamente rinfacciare ai non allineati al suo verbo di essere tutti dei potenziali bastardi che sotto gli abiti civili nascondevano la camicia nera. Tutti torturatori ignoranti meno che lui, ovviamente, gran cerimoniere di riti resistenziali che triturava le palle al prossimo con le sue rampogne da quattro soldi. Un vero odiatore che disprezzava chiunque si discostasse dalla sua posizione, certamente giusta ed irreprensibile. Quali erano per Eco le caratteristiche del fascismo eterno?
Eccole:
1. il culto della tradizione. 2. il rifiuto del modernismo. 3. il culto dell’azione per l’azione 4. la mancanza di spirito critico. 5. la paura della differenza. 6. l’appello alle classi medie frustrate. 7. l’ossessione del complotto. 8. Il sentirsi umiliati dalla ricchezza ostentata e dalla forza dei nemici. 9. il complesso di Armageddon quale antipacifismo. 10. L’elitismo e il disprezzo per i deboli. 11. Il culto dell’eroismo. 12. Il sessismo. 13. Il populismo. 14. l’uso di una neolingua ingannatoria.
Sembra il programma dei governi di sinistra (e di destra) degli ultimi vent’anni che coltivano la tradizione dei loro collegi elettorali, rifiutano il progresso industriale e svendono i gioielli di famiglia, agiscono solo per i fatti propri, non fanno autocritica sulle loro scelte, elargiscono mance alle clientele, temono il confronto serio sulle faccende strategiche, allevano traditori, parlano lingue incomprensibili alle masse, si sentono superiori all’uomo della strada, si descrivono come i migliori, ascoltano solo i loro cerchi magici, alimentano frottole antiscientifiche. Senza entrare troppo nei dettagli, che sono più ridicoli della classificazione, ognuno sa che questi elementi si trovano mescolati in vario modo in tutta la collettività, in ogni settore sociale, in tutti i partiti, nella testa dei singoli individui. Ovunque. In molti li sfruttano. Nessuno scampa all’ur-fascismo? Certo che no, a meno che non si chiami Uberto Eco. Leggere Eco serve solo per imparare ad adorare Eco, il correttissimo antifascista del terzo millennio ormai finito tra i fantasmi sempre invocati da quand’era in vita. Non c’è nient’altro da apprendere. La verità è che gli antifascisti dei giorni nostri sono tutti dei gran ciarlatani che nascondono dietro l’antifascismo la loro spietata dittatura. L’antifascismo è il nuovo totalitarismo, con la sua neolingua politicamente corretta, il suo disprezzo delle differenze, il suo odio per gli avversari, l’elitismo, il culto dei migranti messi contro il resto della gente, il razzismo verso gli oppositori e i critici ecc. ecc.
Ora leggo pure che quell’altro genio di Cremaschi ha scritto: “dal 1945 i fascisti si sono sempre mascherati in vario modo, spesso reagendo sdegnosamente a chi ricordava loro chi realmente fossero”. Appunto, se fosse davvero così l’ultima loro maschera si chiamerebbe antifascismo ed è la peggiore di tutte. Tuttavia, ribadisco che i fascisti d’antan erano più sani di questa masnada di venduti e truffatori.