Razzismo degli antirazzisti

immigrazione

IL RAZZISMO DEGLI ANTIRAZZISTI

Secondo il sociologo De Masi saremmo in clima prefascista perché non accogliamo gli immigrati o li teniamo “a mollo” su navi alle quali sbarriamo l’ingresso nei porti. Siamo contro gli stranieri come i tedeschi erano contro gli ebrei. Salvini in divisa anticipa i prossimi pogrom. Stendiamo un velo penoso e pietoso sui pensieri rozzi di questi sedicenti intellettuali che non vedono al di là del loro naso e non conoscono la Storia. Semmai, ai tempi del fascismo, e soprattutto prima, erano gli italiani a dover lasciare la propria terra per mancanza di possibilità. Andavano a lavorare nelle Americhe con i documenti in regola e sulla base di accordi bilaterali tra Paesi in cui si stabilivano persino le quote di persone da far entrare. Quelli inidonei venivano spediti indietro senza tanti complimenti. Gente estranea che veniva qui da noi in cerca di fortuna non ce n’era e non si verificavano episodi di razzismo verso gli allogeni che erano tutt’al più le esotiche faccette nere dell’Abissinia, trattate dal regime con bonaria narrazione colonialistica (benché il cosiddetto impero fosse stato costruito al prezzo di “qualche“ massacro in terra africana ma i fascisti, come chiunque, si sentivano benefattori e non criminali), e, comunque, a “casa loro”. Anzi il fascismo tentò di fermare l’emorragia di partenze e di stimolare la crescita demografica. Il fascismo col razzismo verso l’uomo nero c’entra relativamente ed anche le leggi razziali furono applicate, contro gli ebrei, poco convintamente, più per assecondare il potente alleato tedesco che per esprimere un odio etnico, quasi inesistente dalle nostre parti. Non altrove, invece, perché gli ebrei avevano nemici ovunque, sul Vecchio Continente e sulle sponde Atlantiche (alcune alte personalità statunitensi simpatizzavano per Hitler e non facevano mistero della loro antisemitismo), persino in Unione Sovietica, patria dell’uomo nuovo. Ma ormai è tutto fascismo (e razzismo). Non ti sta bene l’invasione di extracomunitari? Sei fascista e razzista! Vuoi un Paese più sicuro con meno delinquenti a piede libero? Sei fascista e razzista! Non adotti lo stile di vita del migrante? Sei fascista e razzista. Inoltre, fascista e razzista sono usati come sinonimo. E’ una menzogna sesquipedale. Gli americani che sterminarono gli indiani e poi schiavizzarono i neri erano ovviamente razzisti ma non potevano essere fascisti o nazisti perché tali ideologie ancora non esistevano. Il razzismo viene da molto più lontano ed associarlo a movimenti tipicamente europei è il solito stratagemma yankee o di élite progressiste a loro asservite per allontanare le proprie colpe e scaricarle sugli sconfitti dalla storia. Si dovrebbe dire ad un razzista ”fetente di un americano” (prima ancora che fascista, nazista o comunista) per essere molto più coerenti ma anche questa sarebbe un’altra sciocca parzialità. Ogni popolo ha dato o darà il peggio di sé all’occorrenza. Leggevo in questi giorni il saggio di un antropologo statunitense, Jonathan Friedman, il cui titolo è “Politicamente Corretto, il conformismo morale come regime…” Costui è molto chiaro sul punto: “Suggerire che l’attuale attitudine delle élite multiculturali verso l’immigrazione di massa in un periodo di declino dei paesi ospitanti è un fenomeno tragico destinato a determinare un aumento della disgregazione e del conflitto etnico, sarebbe, ed è stato, descritto come un atteggiamento razzista. Il discorso dominante è che l’immigrazione sia un fattore di arricchimento culturale, e che il fatto della presenza di enclaves etniche in cui domina la disoccupazione è colpa della società [accogliente], ossia del suo razzismo. L’osservazione di alcune di queste enclaves possano anche includere diaspore legate al commercio illegale delle armi, persone e droga è un tabù. Si tratta di razzismo ed è il prodotto di razzisti. Suggerire inoltre, che se vogliamo essere veramente globali nella nostra politica dovremmo considerare la necessita di creare un ordine internazionale che permetta alle persone di rimanere a casa propria, sarebbe stato, ed è stato, percepito con estremo orrore…Razzista è chi si oppone all’autodefinita correttezza morale dell’antirazzista”.
La verità è però che gli antirazzisti sono quelli di cui occorrerebbe liberarsi il più presto possibile. Sono loro che stanno avvelenando i pozzi sociali e che scateneranno reazioni fuori controllo. Tanto da parte di immigrati abbandonati a se stessi, dopo promesse fallaci, che di forze oscure le quali sono dormienti nel profondo umano ma possono risvegliarsi quando l’ambiente diventa mefitico. Dopodiché altro che squadracce fasciste. Vedremo all’opera uomini neri contro cuori neri a farsi la guerra con la gente per bene in mezzo a rintanarsi per la paura. Le vecchie classi dirigenti alla deriva, addirittura, rincorrono questa truce prospettiva per conservare un primato che vedono sfuggir loro di mano. Sono pronte al diluvio pur di sopravvivere per un po’, perché, per chi è morente, qualche anno in più equivale all’eternità, come è scritto nel Gattopardo.
Sono queste il vero pericolo per la nostra civiltà.