"SINISTR-DESTR" a cura di GLG

Riporto senza commenti queste disgustose sviolinate di membri del Pd (ma non che l’Idv sarebbe migliore) su Obama e dunque sugli Usa e la loro politica. Essendo troppo lunga, non riporto l’intervista a Walter Russel Mead, che dovreste trovare in “FareFuturo” – fondazione legata a Fini – e che è un’ulteriore sviolinata allo stesso personaggio e alla stessa politica. In uno dei miei recenti interventi scrivevo che, per la nostra GFeID (in particolare: Fiat, Intesa, Unicredit), la sinistra (in quanto la più prona agli Usa) sarebbe ancora il riferimento politico privilegiato, se non fosse così scombiccherata; tuttavia notavo che, con l’aggiunta di una “destra” alla Fini, si sarebbe potuto cercare di ovviare all’inconveniente. Gli attacchi forsennati a Berlusconi vanno in buona parte letti secondo questa chiave (avete notato qualche robusta indignazione per il gossip in ambienti finiani?).

Comunque, questa “sinistra” filoamericana – sostenuta da quella “radicale”, che poi parla ancora di “antimperialismo” (veramente sempre meno) – è una vergogna: non solo da un punto di vista politico, ma proprio per la stupidità delle sue “leccate di culo”. Vi ricordate Occhetto dopo la caduta del “socialismo reale”? Iniziava, secondo quel “cervello fino”, una nuova era (secolare) di pace e prosperità; una “svolta epocale”. Adesso siamo alle solite con “San Obama”. Kautsky e i socialdemocratici nel 1914 erano solo “rinnegati”; questi sono pure mentecatti, hanno abdicato ad avere un cervello: troppa fatica usarlo. Chi vuol proprio andare a votare, pensi bene a dove metterà la croce.

 

<<<(ASCA) – Trieste, 5 mag – ”Obama e’ un uomo straordinario, non solo per come e’ fatto, ma perche’ ha rovesciato la gerarchia dei valori”. Lo ha detto a Trieste Dario Franceschini, leader del Pd. ”Ha dimostrato che si puo’ vincere ed e’ una lezione per tutte le forze riformiste del mondo. Si puo’ vincere non proponendo soltanto correttivi alle politiche della destra, ma mettendo in campo una gerarchia di valori completamente nuova. Guardate in politica internazionale, siamo passati dal parlare con il mondo islamico con i carri armati a parlare con la qualita’ del messaggio e con parole che sono sentite come positive in tutto il mondo. E’ un cambiamento profondo. E segna anche un nuovo ruolo per l’Europa”.

 

(ASCA) – Roma, 4 giu – ”Credo che il discorso che il Presidente Obama ha oggi pronunciato al Cairo segnera’ una svolta epocale nella storia delle relazioni mondiali, non solo quelle tra USA ed Islam”.
Lo afferma Giovanna Melandri, responsabile cultura del Partito democratico aggiungendo che ”il Presidente Obama ha saputo esprimere con forza il proprio desiderio di parlare con ‘Verita’, cosi’ come Egli stesso ha detto citando il Corano. Lo ha fatto da grande leader politico del terzo millennio, senza timore di guardare in faccia ne’ la storia ne’ le scommesse che il presente ed il futuro ci lanciano. Ha rivendicato con orgoglio la grande lezione di tolleranza che sta alla base degli Stati Uniti, nati dalla volonta’ di offrire liberta’ e rispetto reciproco ad ogni identita’, ad ogni etnia e ad ogni fede e protagonisti di una costante lotta contro ogni limitazione dei diritti fondamentali dell’uomo. Ha ribadito la vocazione dell’Occidente a supportare e proporre la Democrazia come sistema di garanzia dei diritti inviolabili della persona. Ha sottolineato la grandezza della forza del diritto rispetto alla meschinita’ del diritto alla forza ed ha espresso riconoscenza per il contributo che ogni cultura, in primo luogo l’Islam, ha portato alla creazione di una simile impostazione morale e civile ancor prima che politica. Su quest’ultimo punto, credo, sia stata grande la lezione di Obama. Sulla sua capacita’, cioe’, di affermare senza equivoci ne’ doppi sensi il valore che il multiculturalismo e la pluralita’ di culture rappresentano per ciascuna societa’ moderna. Sul valore morale ed umano che la religione, troppo spesso strumentalizzata a fini politici, puo’ tornare ad avere come strumento di affermazione e di emancipazione della persona e come ponte di dialogo e di pace tra i popoli. E su questo ho tristemente percepito la distanza piu’ grande con il linguaggio e con l’aria che ogni giorno si respira in Italia”.
”Dopo aver ascoltato Obama -conclude la Melandri- non si puo’ non vedere la pochezza culturale e politica del Governo italiano e del pensiero che lo anima quando inneggia tristemente all’omologazione culturale e si condanna il pluralismo come male assoluto”.>>>