SITUAZIONE DA NON POTER DEFINIRE PER LA SUA INDECENZA, di GLG

gianfranco

 

A questo punto i sedicenti vincitori del 4 marzo rischiano grosso. E l’infame Pd (che ha ribadito giorni fa, dopo il criminale attacco alla Siria, il suo assoluto servilismo verso il peggiore atlantismo) ricomincia a sperare che i suoi incoscienti avversari lo rimettano in carreggiata. Oggi però si sono avuti alcuni fatti piuttosto decisivi. Berlusconi, smentendo le sue dichiarazioni di ieri, ha riaffermato in Molise che i “5 stelle” sono antidemocratici, non hanno mai lavorato, possono andare a pulire i cessi e altre “delizie” varie; e ha aperto senza mezzi termini al Pd, affermando di essere per un governo di centro-dx  appoggiato da gruppi misti e da settori del Pd (evidentemente conta invece su quei parlamentari neoeletti, il 60% del totale, che non vogliono certo tornare a nuove elezioni). Pare che Salvini si sia stavolta incazzato (ma vedremo se non farà ancora giravolte) mentre la Meloni mi sembra essere stata a mezza strada (ma comunque ha dichiarato “mai con il Pd”, manifestando pure ostracismo verso i “5 stelle”, che manifestano lo stesso atteggiamento per lei). Salvini ha anche affermato nettamente che se il “nano” vuole aprire ai piddini se ne può andare da solo (e da solo è difficile faccia qualcosa). Ha pure mostrato netta chiusura ad un governo del presidente (ha citato espressamente Monti, votato anche da F.I. a suo tempo) che ci riporterebbe sotto i talloni di un’Europa ormai intollerabile nella sua putrida decadenza. Il Pd, anche nei suoi settori di minoranza (Orlando, ecc.) pur con differenziazioni, ha chiuso la porta a tale prospettiva (nello stesso senso si è espresso Nencini per i gruppi misti). E mi sembra mossa obbligata perché lascia il cerino nelle mani del centro-dx (e dei “grillini”), che rischiano di logorarsi con questa sceneggiata troppo prolungata. Da poco ho sentito che il berlusca – evidentemente in vena di una tattica alla Trump, con un continuo zigzagare – ha assicurato di non mettere in discussione l’alleanza dei “tre”. Da domani questi magari ricominceranno con la litania che i primi nel voto degli italiani sono loro, uniti come non mai. Se lo fanno, dichiarano senza più scuse che sono dei buffoni succubi di un clown poco divertente.

Fra l’altro, è uscita la sentenza a Palermo che condanna Dell’Utri, il gen. Mori e altri per collusioni con la mafia; e si dichiara che è ormai sicuro come anche il berlusca abbia avuto contatti mafiosi: non solo da imprenditore, ma pure come politico, dopo il ’92. Ribadisco di non avere alcuna simpatia per le decisioni della nostra magistratura (in specie ricordando “mani pulite” che tutto è stata salvo che un mero atto di giustizia). I “grillini”, dimostrando pure loro di essere soltanto dei moralisti, accreditano tale sentenza (di primo appello e dopo 5 anni di processo; adesso prima di quella definitiva, quanti altri ne passeranno?) e dichiarano che essa seppellisce la “seconda Repubblica” (mai veramente nata). Dunque la trattano appunto come una “mani pulite” in ultra-sedicesimo. Con riferimento alla condanna di alcuni dirigenti del Ros, ricordo soltanto che con la mafia trattarono gli “Alleati” (ma soprattutto gli Usa) per lo sbarco in Sicilia durante la seconda guerra mondiale; trattative considerate di qualche efficacia nel facilitare l’operazione. Tuttavia, è evidente che, sommando a questa sentenza tutte le recenti mosse del “nano”, si comprende come costui debba essere lasciato perdere, eliminato da ogni progettazione politica. In ogni caso, si evidenzia la balla secondo cui le elezioni sono state vinte da una “coalizione”, che in realtà è stato un semplice assemblaggio di forze con posizioni decisamente diverse, in specie in merito ai rapporti con l’ormai nociva UE, di cui F.I. (basti pensare a Tajani) è una scialba “servetta”. Se il leader leghista torna ancora a riaccreditare un simile ormai sputtanatopersonaggio qual è il berlusca (sputtanato in politica, sia chiaro!), è meglio che vada a fare un altro mestiere; e così pure la “capa” di FdI.

Naturalmente, è senza dubbio comprensibile la preoccupazione di Salvini di trovarsi da solo a trattare con un partito che alle elezioni ha preso circa il doppio dei suoi voti; e poi ha la presenzadi Maroni, un tipico “serpente in seno”. Tuttavia, si consoli perché anche Di Maio ha i suoi avversari interni in agguato. Si parla di Fico, ma non ci si scordi di quello – Di Battista – che si è addirittura tirato fuori dalla gara elettorale in evidente attesa di possibili fallimenti dell’attuale leader. Il vero problema può essere la politica estera. Salvini, pur dichiarando in fondo fedeltà all’alleanza attuale (quella che ha appoggiato la criminale aggressione alla Siria), cerca di barcamenarsi con dichiarazioni contro la russofobia, le sanzioni alla Russia che danneggiano la nostra imprenditoria, ecc. Di Maio ha dichiarato ormai apertamente il suo schieramento nettamente filo-atlantico.Tuttavia, se i due – che in effetti possono considerarsi la novità delle ultime elezioni – continuano a guardarsi con sospetto, andranno entrambi a “farsi benedire”. Incombe, fra l’altro, la prospettiva di un governo “del presidente”, un pateracchio inqualificabile sul quale potrebbero magari convergere molti “neoeletti”. E di questo indecente risultato sarebbero pur sempre responsabili i due “vincitori” delle elezioni.

In ogni caso, cavoli loro. Per quanto mi riguarda, insisto a scanso di equivoci che ritengo sempre più dannosa e vergognosa questa farsa chiamata (da settant’anni) “democrazia elettorale”, “sovranità del popolo”. L’imbroglio è di una chiarezza solare. Tutti, nessuno escluso, manifestano propensione per una nuova legge elettorale maggioritaria. E non come la “legge truffa” del 1953, che richiedeva il 50% +1, ma si predilige il 40% + 1 e qualcuno vuole anche di meno. Insomma, arriveremo a situarci come in Francia, dove Macron, con un quarto scarso di voti rispetto all’elettorato, ha tutto in mano. Questa è la “democrazia” di questi stanchi ripetitori di un sistema politico all’americana, dove è ben noto il legame (essenziale) tra politica e criminalità e che comunque tiene le posizioni di supremazia per la sua potenza bellica. E’ comunque abbastanza evidente che si tratta di una nazione in lento declino; se non si rinnoverà nelle sue formesociali e politiche interne, nel giro di pochi decenni sarà superata da qualche altra società. Tuttavia, finché la popolazione di questi paesi “atlantici” continuerà a dormire, merita ogni presa in giro el’impoverimento (non solo economico, anzi soprattutto culturale e di civiltà). Io resto convinto di ben altre forme di lotta politica e di presa della direzione di un paese.

 

PS. https://notizie.virgilio.it/top-news/corea-del-nord-stop-test-nucleari-e-missilistici-151488?ref=virgilio   (ultim’ora)

Appunto, come detto più volte; non “denuclearizzazione”, bensì stop ai test. Ne riparleremo ancora