Fanno gli americani col culo degli italiani

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“Chi crede che la storia sia fatta solo di complotti è uno stupidotto però almeno quanto chi pensa (senza essere appositamente pagato) che non esistano influenze”.

Partiamo da questa affermazione di Lodovico Festa a proposito delle manine straniere che spingono Renzi. Il problema è che in Italia queste influenze esterne, cioè estere, sono diventate pesantissime ingerenze da cui scaturiscono intimazioni inviolabili e infrangibili, tanto che non si muove una foglia che forestiero non voglia.

La patologia del quadro istituzionale italiano si è cronicizzata perché dura da troppo tempo, da interminabili vent’anni, ovverosia dal colpo di Mano di Tangentopoli che sconvolgendo i rapporti di forza sul territorio nazionale ci ha restituito instabilità politica intrinseca e debolezza statale estrinseca fino al parossimo.

Da quel momento non abbiamo più avuto una classe dirigente degna di tale nome ma soltanto un gruppo di automi sotto falso nome collettivo, la cui ragione antisociale è stata quella di accreditarsi presso compagini internazionali e cancellerie mondiali, al fine di ottenere il mandato ad esercitare forme di potere condizionato, per un meschino tornaconto corporativo, a tutto danno della popolazione.

Vi è stata una accelerazione delle situazioni da quando Giorgio Napolitano è diventato Presidente della Repubblica. E’ lui l’uomo che ha gestito i diversi tentativi di transizione verso una subordinazione ordinata che non sono andati a buon fine. Dal primo Loden all’ultimo Leeden (Michael, sponsor “segreto” del Sindaco di Firenze), i suoi fallimenti sono stati irrimediabili e l’Italia è finita in un abisso economico, politico e sociale.

Renzi è l’ultima spiaggia alla quale si sono aggrappati i poteri storti nostrani sull’ennesimo (s)consiglio che non si può rifiutare degli “amici americani” ed in subordine di quelli europei.

Non è vero, come qualcuno scrive, che c’è stata una staffetta tra padroni dell’universo nel contesto peninsulare. Non stiamo passando dall’algido e tecnocratico giogo tedesco alla più rassicurante e amorevole protezione statunitense. Le sfere che ci sovrastano sono gerarchiche e ciascuna esercita la sua pressione su quelle sottostanti, modulando le relazioni in tutto il campo egemonico. Gli impulsi partono dal centro predominante, dai segmenti in cui questo è suddiviso, e lungo la strada si modificano e si “caratterizzano” a seconda degli ulteriori segmenti subdominanti intersecati (gruppi direttivi di altre formazioni nazionali dell’area di riferimento) e degli strati (sociali) attraversati, fino al punto più basso. Qui si scaricano tutte le tensioni e si pagano i prezzi più elevati. E’ una metafora grossolana ma rende l’idea.

Distanti dai nodi nevralgici in cui si discutono i destini dei popoli e si prendono le decisioni strategiche interpretiamo la fase ricorrendo alla cabala economicistica e alla trivialità contabilistica, secernendo mistica politicamente corretta o, all’opposto, ossessioni mercatistiche (pro o contro che siano). L’esito di questi riti apotropaici è appunto Renzi Potter, il maghetto degli effetti speciali che deve allontanare la comprensione delle cause reali del nostro disastro per recuperare tempo e assicurare la disfatta perfetta.

Una nuova legge elettorale, una derubricazione del Senato ed il gioco è fatto. L’incantesimo è ripristinato per qualche annetto, spostando appena più in là la percezione della “dissoluzione finale”. Si tratta di un altro escamotage per consolidare il lento ma inesorabile declino, evitando che la gente si rivolti prima che sia “troppo tardi”. Il lavoro, infatti, è ancora a metà. I prossimi passi s0no la liquidazione dell’industria di Stato e il sacco del risparmio dei connazionali. Gli italiani sono sensibili alle loro tasche. Serve un grande prestigiatore per fare sparire il malloppo senza che si ribellino. Renzi c’è. Il margine per realizzare la più colossale truffa della storia pure. Grazie a Monti e Letta, che hanno accumulato un bel gruzzoletto di soldi nostri, nei mesi o anni renziani si allenterà un po’ la morsa per farci abbassare la guardia. Dopo si colpirà mortalmente. Se gli italiani continueranno a dormire così verranno uccisi nel sonno della loro ragione che, sin qui, ha generato fin troppi mostriciattoli politici e incubi sociali.