Fondata sulla violenza

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L’America che vuole importare e imporre nel mondo il proprio modello sociale è uno dei paesi più violenti della storia perché la sua storia è violenza, sin dalla primissima fondazione. La democrazia è l’involucro della sua prepotenza che offre al codazzo dei servitori internazionali un argomento dissimulatorio rispetto ad una reale condizione di totale sottomissione che può manifestarsi brutalmente quando occorre. Oggi come ieri i sinceri democratici in ogni parte del mondo sono i peggiori servi degli USA.
Qualche passaggio da un testo di J. Hillman chiarisce il senso del discorso: “i primi coloni…non erano tutti pii pellegrini e gentiluomini in parrucca della Virginia e del Massachusetts. Fondatori di questa nazione furono anche i “felons”, i condannati per delitti gravissimi:
“Dal 1619 al 1640, tutti i “felons” graziati furono spediti [dall’Inghilterra] in Virginia. Dal 1661 al 1700, furono inviati nelle colonie oltre quattromilacinque “quattromilacinquecento galeotti” [Osboro].
Successivamente, ne furono insediati nel Maryland altri otto o novemila. Altri ancora approdarono ai nostri lidi per sottrarsi alla legge inglese, per un totale di quasi trecento reati punibili con l’impiccagione, e i criminali graziati si diressero nelle nuove terre della libertà senza restrizioni che poi diventarono il Tennessee, l’Arkansas e il Texas. I primi a occupare i territori selvaggi furono “i peggiori rappresentanti della società dei bianchi”. Intorno al 1812, un contemporaneo osservava: Negli Stati Uniti del nuovo mondo, la classe inferiore dei bianchi è, se possibile, più selvaggia degli indiani color del rame un popolo solitario, psicologicamente isolato fin dai tempi delle prime colonie, quando era spaurito dal sublime di una natura selvaggia e circondato da popolazioni fatte schiave, intento a sognare, da solo, il sogno “americano, sincero credente e insieme serial killer?…L’ipocrisia rende possibile la proliferazione di armamenti di distruzione di massa fianco a fianco con la proliferazione di chiese, culti ed enti di beneficenza. L’ipocrisia tiene insieme la nazione, affinché possa continuare a predicare bene e a razzolare male.”
Che un paese del genere o degenere possa accusare altre nazioni di genocidi e omicidi, di provocare guerre o di aggredire popoli inermi è un ennesimo schiaffo a ogni presunto valore di umanità, strombazzato ai quattro venti dalle anime belle, sempre dalla parte dei sopraffattori. Il migliore ha la rogna, il peggiore la diffonde.