Il mondo al contrario

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I russi intercettano una conversazione tra militari tedeschi che parlano di colpire un ponte (quello di Kerch in Crimea) e i nostri giornali titolano: “Le trame di Putin su Berlino”. Sia chiaro che per tutta la guerra in Ucraina i media occidentali non hanno fatto altro che rovesciare la realtà e propagandare la loro versione dei fatti. In verità, lo fanno da centinaia di anni, dai tempi del genocidio degli indiani, i cattivissimi indiani che stupravano le donne bianche e facevano lo scalpo ai loro mariti pionieri. Morivano a milioni i pellerossa ma la colpa non poteva ricadere che su loro stessi, recalcitranti ad essere scacciati dalla terra abitata da millenni. Per i Palestinesi si ripete la stessa narrazione. E così tutta la storia, la nostra storia è sempre costellata di ragioni e assoluzioni per i vincitori e di disprezzo e oblio per gli sconfitti. Non provate nemmeno a contestare questo dogmatismo storico perché non tarderebbe a piovervi addosso l’accusa di negazionismo. Non è vero, ad esempio, che la NATO si sia estesa fino ai confini russi. Sono stati i popoli liberi a decidere di entrare nell’alleanza atlantica perché memori del tallone di ferro sovietico. Vuoi mettere l’invasione degli stivali yankees che vengono a portare democrazia e libero pensiero e che per assicurarsi la buona riuscita dell’iniziativa ti collocano una base militare con qualche testata nucleare? I popoli non hanno mai deciso nulla, soprattutto quando si tratta di affari internazionali. Forse è proprio il libero pensiero quello che rappresenta meglio il popolo, il pensiero di chi non pensa niente e si fa trascinare nelle mattanze mondiali, spesso solo per troppo servilismo.
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Scherzosamente, in uno dei suoi tanti video divulgativi, lo storico Alessandro Barbero afferma che la storia non ha leggi, anzi no, ne ha solo una: non bisogna invadere la Russia. Immemore di questa sola e unica regola del processo storico, scientificamente infondata ma assolutamente innegabile, l’Europetta dei burocrati prima grigi, e ora anche in mimetica verde, si è messa in testa di poter inviare soldati sul territorio russo dell’Ucraina. Costoro, che con la forza delle parole arrivano ovunque, hanno dimenticato che la realtà non tiene conto delle loro convinzioni. Ciò che è reale è irrazionale; ciò che è razionale è irreale. Alla fine ci è necessario capovolgere Hegel per portare a galla tutta la follia dei nostri presunti leader che confondono i pensieri con le cose, la soggettività con l’oggettività, le idee che hanno in testa con il terreno sotto i loro piedi. La lezione non è stata ancora appresa e si maschera tutta questa incomprensione della situazione alzando ancora di più la voce e scivolando sempre di più nel ridicolo.
Questi fessi andrebbero fermati con metodi decisi e decisivi ma purtroppo c’è un’altra regola della storia trascurata eppure inoppugnabile che impedisce il cambio di rotta : l’irresistibile fascino dell’idiozia nello svolgimento storico che diventa maggioranza e spirito dei tempi.