In disonore dei “paratisti” del 2 giugno traditori dell’Italia.

Se l’orgoglio nazionale è solo suscettibilità patriottarda, da parte degli stessi che si agitano per la bandiera ma calpestano quotidianamente la sovranità del Paese mettendo il tricolore sottoterra insieme alla sua gioventù mandata in guerra contro i suoi interessi, se la Patria medesima non ha altro da proclamare all’infuori del suo nome, urlato e scandito come allo stadio, allora non vale niente essa e nemmeno gli uomini che la chiamano a gran voce. In disonore dei “paratisti” del 2 giugno traditori dell’Italia.