La democrazia verrà a prendervi

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La democrazia verrà a prendervi in casa per spedirvi sul campo di battaglia. Appena lo riterrà necessario non esiterà a farlo e lo farà con quella sua imperitura presunzione di superiorità morale dietro la quale si cela la sua sostanza guerrafondaia. Essendo la vita sociale conflitto per la supremazia, che assume la sua massima espressione in quello tra Stati, la guerra è sempre un orizzonte probabile. Libertà e diritti sono le insegne farlocche che coprono le reali caratteristiche dei regimi democratici, dietro i quali si staglia l’esercizio della forza e della coercizione. Se così non fosse non esisterebbero la polizia, i servizi segreti e gli eserciti. Non esisterebbe nemmeno lo Stato. Non a caso, in una situazione di conflitto ogni concessione democratica viene sospesa e il fantomatico regno della libertà trasmuta rapidamente in quello marziale dove vigono ordine, disciplina e messa al muro dei disfattisti. La democrazia, quando occorrerà, vi metterà addosso la divisa e vi imporrà di andare a combattere trasformando un imperio in nobile causa, addebitando ai nemici la responsabilità di aver attaccato per primi, di aver offeso il genere umano, di aver procurato sofferenze e morte senza alcuna ragione perché la ragione è sempre dalla parte della democrazia. La democrazia è solo una forma storicamente specifica di dominio, con caratteristiche peculiari, esito di un lungo processo storico. Ma la democrazia intesa come autogoverno del popolo è fumo negli occhi, è il prodotto di un predominio epocale che ha assunto varie configurazioni fino a raggiungere la sua attuale conformazione, diretta emanazione della formazione sociale americana (che ha sottomesso e riprogrammato le altre). Tra democrazia e dittatura cade però ogni differenza quando subentra lo scontro frontale. Il popolo è solo una comoda astrazione che oscura la concreta dinamica del potere, lo stesso potremmo dire degli altri miti vigenti nei sistemi politici opposti a quello democratico, poiché miti e favole sociali prosperano ovunque.
“La formula democrazia costituisce uno speciale meccanismo di governo della ristretta classe eletta, differente da altri meccanismi”, scrive Burnham. Ed è proprio così. Sono classi ristrette, elette o non elette, a manovrare nella cabina di regia del potere. E quando queste inizieranno un confronto mondiale verranno a cercarvi, comunque la pensiate e col favore di quella Stampa che tutta allineata già vi abitua all’idea della guerra del bene contro il male, nel bene della patria e nel vostro male.