La guerra umanitaria.

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Sappiamo bene come sono state le guerre umanitarie di Usa e suoi giannizzeri europei. Distruzione e morte indiscriminate. Nessuna pietà per i civili, nessun rispetto dei luoghi, nessuna resipiscenza per i torti commessi.
Quella russa in Ucraina è una guerra diversa. Lo abbiamo sempre sostenuto e ora lo conferma anche l’intelligence americana. Chi sta diffondendo false notizie su quanto sta avvenendo da quelle parti meriterebbe di essere messo a tacere con ritiro della licenza. La morte della stampa non è nella censura ma nella propalazione di menzogne ad uso di propaganda. Ma torniamo ai fatti, quelli vicini alla realtà cioè lontani dagli articoli di giornale. Sono stati raccolti dal gen. Mini il quale riporta dichiarazioni di funzioni della Dia Usa e non solo.

“Benché distruttiva come è la guerra ucraina, la Russia sta causando meno danni e uccidendo meno civili di quanto potrebbe fare (dicono gli esperti dell’intelligence Usa). Il comportamento della Russia nella brutale guerra racconta una
storia diversa da quella ampiamente accettata, secondo la quale Putin intende demolire
l’Ucraina e infliggere il massimo dei danni civili possibili.
Esso rivela l’azione strategicamente equilibrata del leader russo”. “La distruzione è massiccia – riferisce un esperto della Defense Intelligence Agency (Dia) – specie se confrontata con ciò che europei e americani sono abituati a vedere, ma –dice lo stesso analista – i danni associati a un combattimento terrestre che impegna pari opponenti non deve rendere ciechi su ciò che sta
realmente accadendo”.
Un altro esperto aeronautico afferma che “se ci convinciamo che la Russia stia bombardando indiscriminatamente o che stia fallendo nello scopo di infliggere maggiori danni perché il suo
personale non è adeguato al compito o perché è tecnicamente inadatto, allora non stiamo
guardando il conflitto reale”.
È “duro ingoiare il fatto che la carneficina
e la distruzione potrebbero essere molto peggiori, ma questo ci viene mostrato dai fatti – dice
l’analista della Dia – e mi fa pensare che Putin non sta intenzionalmente attaccando i
civili. Forse si rende conto del fatto di dover limitare i danni per lasciare spazio ai negoziati ”.In realtà la
campagna aerea è stata limitata ai primissimi giorni dell’attacco “quando sono stati colpiti 65 aeroporti (di cui 11 la prima notte) e 50 siti di difesa aerea,
incluse 18 installazioni militari di radar early warning. Furono lanciati 240 sistemi d’attacco di cui 166 missili dall’aria, da terra e dal mare” Secondo l’analista della Dia “qualunque sia la
ragione, è chiaro che i russi hanno evitato di bombardare l’area metropolitana di Kiev. Può essere che essi non abbiano le capacità occidentali di conseguire la superiorità aerea e nemmeno
la capacità di acquisizione dinamica degli obiettivi aerei, ma questa non è una guerra per la superiorità
aerea è una guerra terrestre.
L’aeronautica è subordinata alle operazioni terrestri per le quali qualsiasi obiettivo strutturale distrutto
(ponti, comunicazioni, aeroporti) diventa inutilizzabile anche da parte delle proprie
forze”. Consortium un news.:“Le corporazioni di media occidentali, sulla base quasi esclusiva di fonti ucraine, riportano che la Russia sta perdendo la guerra, che la sua offensiva è in stallo e che
in preda alla frustrazione ha deliberatamente attaccato i civili e spianato a suon di bombardamenti le città. Biden si è bevuto questa parte della storia definendo il presidente russo
un criminale di guerra. Ha anche detto che la Russia sta pianificando un attacco chimico
sotto falsa bandiera per incastrare l’Uc ra i n a ”.

Chiaro? Cosa invece hanno narrato sedicenti analisti, vedi Parsi che oggi definisce sul giornale la Russia uno stato canaglia col quale non vanno fatti accordi, o la sig.ra Presidente di un istituto di affari internazionali che si è inventata lo studioso inviato di guerra, o quegli ipocriti di pennivendoli che scrivono di perdite russe, vittoria e resistenza Ucraina?

Non esistono guerre umanitarie ma se proprio una si avvicina a questo concetto ce l’abbiamo sotto gli occhi. Infine, non può esistere una Ucraina nemica della Russia, per ragioni storiche o strategiche. Chi pensava di crearne una voleva la fine di quello stato, altro che i russi.
Un’ultima riflessione. Questa guerra ha dei riflessi europei. Non è il primo conflitto in Europa, è il primo vero conflitto dell’epoca multipolare contro l’Europa. Gli Usa non ammettono che questa possa uscire dalla sua sfera d’influenza e per assicurarsene la fedeltà la vogliono accerchiare con destabilizzazioni dentro e fuori i confini. Chi non ha capito questo semplice aspetto sia dia all’ippica del cavallo di Troia.

 

Denazificare la filosofia

Per carità, non mi impressionano i nazisti. Se avessero vinto la guerra, oggi lo saremmo quasi tutti ma primi tra tutti gli stessi che attualmente si dichiarano liberali e democratici. Prendete uno qualunque di quelli che ora parlano di valori occidentali e in un altro mondo ucronico li avreste sentiti parlare di superiorità naturale della razza ariana. Quando uno nasce servo l’importante è che serva a qualcosa, soprattutto se è (in)capace di tutto. Il mondo, dunque, non sarebbe stato così diverso, a parte le idee e le insegne dei predominanti. I nazisti vittoriosi avrebbero istituito la giornata della memoria nazista coincidente con uno dei tanti crimini di guerra commessi dai democratici i quali erano ovviamente dei mostri assetati di sangue. Il sorriso scemo americano sarebbe stato vietato, come l’esposizione di simboli democratici in pubblico, pena la multa e nei casi più gravi l’arresto. Fortunatamente per la civiltà umana i democratici erano stati battuti dal grande Führer che impedì l’arrivo sul suolo europeo del vile imperialista americano. Vi assicuro che questa sarebbe stata la storia che ci avrebbero insegnato. Noi ci saremmo divisi comunque tra partigiani e antipartigiani ma è il primo dei termini che avrebbe avuto connotazione reazionaria e dispregiativa. Oggi avremmo tante sedi dell’ ANPI ma intese come Associazione Nazi dei parti impiccati.
Le cose però non sono andate così e anche Putin può legittimamente dire che ha bisogno di denazificare l’Ucraina dove, effettivamente, abbattute le statue di Lenin, ne sono state innalzate di nuove inneggianti a Bandera e altri camerati. C’è poco da negare o nascondere, si vede tal quale. Inoltre, battaglioni ucraini combattevano dal 2014 i separatisti con i vessilli del III Reich e fino a poco fa ne andavano molto fieri. Poi però c’è stata l’invasione russa che ha tra i suoi pretesti la caccia alle ss e improvvisamente da nazisti i comandanti dell’Azov sono divenuti filosofi antifascisti. Leggono Kant e criticano Mussolini. La propaganda occidentale naturalmente fa finta di crederci pur di non dare ragione a quel sovietico di Vladimir. Tra qualche decennio ci racconteranno che i barbari russi, nella primavera del ’22, perseguitarono e ammazzarono dei professori di etica che difendevano la patria.