PAPAVERI E PAPERE

 

cancellieriIl posto fisso è noioso, dice il prof scendo dai Monti. Il fesso di governo, invece, non è affatto divertente, sostengono tutti gli italiani. Rincara la dose la d.ssa Anna Maria Cancellieri che affibbia ai giovani l’epiteto di mammoni. E’ sempre meglio la mamma che dover rendere conto ai mammasantissima dell’apparato dai quali dipende la lunga carriera nelle istituzioni dei papaveri e delle papere di Stato col collo piegato. Già, perché la Cancellieri avrà saputo ben coltivare rapporti e relazioni politiche per fare incetta d’incarichi, investiture ed onorificenze. Costei è Capo degli Interni ma da come si esprime dobbiamo pensare che lo sia anche degli internati usciti di senno. Ovvio che ci vuole impaperare tutti coi suoi beccamenti selvaggi che alimentano gli starnazzamenti generali al fine di coprire problemi molto più seri, soprattutto quando aggiunge “basta con la cultura del posto fisso”. Attenti che questi qui ci vogliono distrarre con le battute e gli annunci, mentre ci mettono le mani nel portafoglio, falciandoci il futuro. Comunque, per noi quella dell’occupazione stabile è ormai soltanto cultura mentre per lorsignori è un fatto consolidato, in quanto anche la Signora, come altri suoi colleghi del governo, è un’ex funzionaria del pubblico posto assicurato. Ma dove è andata a finire la sobrietà di questi esimi tecnici? Vero Professoressa Fornero? Quest’ultima, docente di economia, pur essendo piemontese applica alla perfezione il detto napoletano i figli so’ pezzi ‘e core. Sua figlia, infatti, lavora nella stessa Università dove insegnano sia lei che il marito. La famiglia è sempre la famiglia, altra regola parentale ferreamente seguita dai genialoidi esperti innanzitutto di genealogia, sempre a vantaggio dei propri congiunti. Legge da facce bronzee che definiremo elegantemente, al fine di non urtare la loro suscettibilità accademica, caduta tendenziale del saggio di stile e di sobrietà. La situazione però comincia davvero ad essere grottesca e stucchevole, ed infatti la Ministra del Lavoro, che per pudore almeno in questa circostanza avrebbe dovuto defilarsi e tacere, ha anzi proseguito così: “Uno degli scopi di questo governo è spalmare le tutele su tutti”. Detto altrimenti, toglierle a quasi tutti quelli che sono incapaci di difendersi per garantirle a pochi eletti, parassiti e usurpatori delle casse pubbliche, rendendo la miseria più diffusa in una Penisola già ridotta con le pezze sul sedere. Mai nulla a danno dei noti prepotenti, dai banchieri alla classe dirigente sempre più arroccata dietro ai suoi intollerabili appannaggi, che ci hanno portati sul lastrico. Eppure questi sapientoni dovrebbero sapere che i nostri connazionali continuano ad essere un popolo di emigranti altro che attaccati alla gonnella di mammà. Sotto questo aspetto in Europa siamo secondi unicamente alla Romania, senza contare la migrazione interna da sud a nord che non si è mai fermata, soprattutto dagli anni del boom. Ma i papaveri son alti, alti, alti e vedono il mondo troppo piccolino per immedesimarsi con le disavventure di chi vive in basso. Tuttavia, i membri dell’esecutivo con tali dichiarazioni cadono ancor più in basso mettendosi a portata di suole. Che non tarderanno a farsi dolorosamente sentire perchè non ci vuole la laurea per cacciarli a pedate.