Per Mauro Tozzato

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Come già scritto sono stato ieri alla cerimonia funebre per il caro Mauro. Avrei anche voluto assistere alla sepoltura in cimitero, ma è un periodo in cui non sono proprio in gran forma (fisica) ed ero in effetti molto stanco. Del resto, non sono mai andato a “visitare” in cimitero nemmeno i miei genitori. So che altri ci vanno, curano le tombe, portano fiori e altro non m’interessa. In quei posti non c’è nessuno e nessuna attenzione di alcun genere riporterà vicino a noi le persone care scomparse. Mauro lo ricorderò comunque in ben altro senso e per ben altri motivi. Ho voluto andare alla cerimonia soprattutto per conoscere i suoi familiari, cosa che mi ha procurato piacere e convinzione di restare in contatto con loro. Ho provato molta pena per il padre; non dovrebbe mai accadere che i figli se ne vadano prima dei genitori. Ero anche curioso di vedere se la Chiesa avesse voluto, sia pure indirettamente e con metodi discreti, “annettersi” Mauro, che era persona a suo modo religiosa, ma assolutamente non nel senso di una qualsiasi delle religioni esistenti, che riteneva in sostanza delle creazioni umane; da rispettare, da non trattare con la sufficienza di certi “intelligentoni” che giocano malamente al “materialismo”, ma pur sempre creazioni del nostro spirito, della nostra intelligenza, di questa spinta a non accettare una fine definitiva. Devo dire che ho sentito predicare una persona intelligente e dotata di spessore. Ha anche letto lunghi brani del ricordo di Mauro scritto nel nostro blog (e riportato anche qui, in FB), citandolo espressamente anche se non per nome ma come luogo in cui lui inseriva i suoi rilevanti contributi. Bello e profondamente sentito anche il saluto dei suoi colleghi d’ufficio, che mi piacerebbe pubblicare nel blog e anche qui in FB, se possibile.
Adesso, però, credo sia importante non consegnare Mauro all’oblio. Sicuramente resterà in quello che noi diremo ancora, perché come i suoi scritti erano pregni dei contributi di altri così pure i nostri saranno arricchiti dalle sue riflessioni. Gli esseri umani non si sono mai rassegnati alla “notte”. Hanno cominciato con lo scoprire infine il fuoco; e poi hanno compiuto un lungo percorso fino alle più che illuminate notti delle nostre città, così belle anche se alcuni, oscurati nella mente, brontolano per gli sprechi, per i danni ambientali e per non so quante altre melanconie di gente che non sta bene in questo mondo, ma mai se ne va perché è fondamentalmente dedita a “rompere” agli altri. Noi faremo il possibile, pur conoscendo le difficoltà cui si andrà incontro in questi tempi aridi di pensiero, per tenere accese almeno alcune delle “luci” che Mauro ci ha lasciato in eredità. Anche quando non lo citeremo esplicitamente, ci si ricordi che i suoi contributi continueranno a “viaggiare” assieme a noi. Pensiamo quindi adesso anche al Mauro vivo, pur se l’assenza della concreta sua persona non ci andrà mai bene. E molti di noi sentiranno spesso quest’assenza. Non doveva andarsene così presto, è stato un insulto della cosiddetta “madre natura”, questa volta “madre matrigna”. Non ci si può fare più niente, salvo non far scendere su lui la “notte” con il suo più fitto buio, che sarebbe allora definitivamente mortale.

Gianfranco La Grassa


Purtroppo mi trovo all’estero e non ho potuto partecipare alle esequie di Mauro. Valgano però le belle parole di Gianfranco la Grassa anche per me. Mauro è stato tra i pochi del blog coi quali non ho mai litigato perché era davvero una persona rigorosa e dal carattere riflessivo. Il dono più bello che mi ha fatto è nel libro L’illusione perduta. Chi lo ha letto capirà. Non gli ho restituito altrettanto ma l’ho sempre incoraggiato perché tendeva a non apprezzarsi ed,invece, era veramente bravo. Un amico che mi ha insegnato qualcosa e che porterò dentro di me.

Gianni Petrosillo