ALLARMI SIAM SINISTRI, terror dei professionisti!

(di G. La Grassa)

Con questo caldo mi limiterò alle solite “toccate e fuga”, che comunque sono significative nel dimostrare il crescente merdaio in cui stiamo sprofondando.

 

Intanto il fratello del “Massimo” (Cac-ciari) ha deciso di rimanere a godersi gli emolumenti del deputato. Ha dichiarato che è soddisfatto perché “la Camera ha riconosciuto il suo dissenso”, dato che, com’è prassi del tutto normale, ha respinto le sue dimissioni. Non avevo alcun dubbio su come sarebbe finita la vicenda, pur se non ho voluto anticipare previsioni sul comportamento di questo “eroe dei nostri tempi” per non parere sempre ipercritico e diffidente. Comunque non ho dubbi sul tipo di opinione che avranno le (poche) persone di “sinistra” ancora dotate di cervello e di un minimo di pulizia morale.

 

 Essendo ormai netta la mia avversione per questo regime “democratico”, non metto in discussione il problema se il Presidente del Senato dovesse o meno entrare nel computo del numero legale dei presenti sulla prima delle due fiducie chieste in merito al rifinanziamento della missione afgana; non me ne può fregare di meno. Rilevo soltanto che si è ormai costantemente in bilico in ogni decisione. Ritengo invece incredibile la dichiarazione di Dini di 3-4 giorni fa, riportata da tutti i TG, secondo cui l’aver posto la fiducia (per ben due volte, il che fa ormai 6-7 dall’inizio della legislatura) è la “migliore dimostrazione della compattezza della maggioranza”. Orwell era un vero dilettante nel suo 1984! Questa “sinistra” sta inventando un linguaggio di per(in)versione della verità che attinge livelli assoluti ed è però anche massimamente stupido.

 

Mi ricordo quando i miei “amici di sinistra” recitavano la parte degli scandalizzati di fronte alle fesserie che sparava Berlusconi; era tutto un “ma cosa mai diranno all’estero di noi”, “mi vergogno di essere italiano”, ecc. (gli stranieri non possono proprio dire nulla perché solo chi è di un provincialismo totale non sa delle idiozie che escono dalle bocche dei loro governanti). Comunque, pochi giorni fa l’untuoso Premier attuale ha affermato che l’essere continuamente a rischio al Senato lo “eccita”, gli “sembra molto sexy”. Di questa frase, io non mi vergogno perché ho sempre ritenuto questo “bel tomo” assai poco intelligente; e quindi mi diverto ogni giorno di più. I suoi fan, però, quelli che lo hanno votato (alle primarie e poi alle elezioni), dovrebbero avvertire almeno un po’ di arrossamento del volto; naturalmente, lo dico per pura retorica, perché la “gente di sinistra” è esattamente come i “comunisti” di un tempo, che credevano ciecamente e prontamente ad ogni sciocchezza detta, o anche a ogni mascalzonata commessa, dai dirigenti del “loro partito”. Anche il più intelligente e onesto, quando diventa puro tifoso, perde le sue positive caratteristiche.

 

Per il momento, sembra che il signor V. (come viceministro) sia stato scornato nel suo tentativo di sostituire l’intero comando regionale (lombardo) della Guardia di Finanza, primo passo per tentare di impadronirsi del totale controllo di questo corpo dello Stato. Un altro passo falso – sempre per il momento – di questo Governo di sciamannati. Se a questo aggiungiamo la devastazione del Sismi, per i soliti motivi di sostituzione del suo vertice con propri fedelissimi, con riflessi che potrebbero rivelarsi estremamente pericolosi in tempi brevi, abbiamo un ulteriore “quadretto” della governativa Armata Brancaleone. Anzi aggiungiamoci pure un Ministro (Di Pietro) che si autosospende – ma senza dimettersi – e va fuori del Parlamento con megafono, assieme ai suoi seguaci, per “urlare” contro la sua stessa parte politica; uno spettacolo di una comicità unica (si fa per dire!).

 

Il decreto Bersani si dimostra ogni giorno di più uno strumento dei dominanti per il loro divide et impera: lavoro dipendente (presentato come “i cittadini”) contro quello autonomo (presentato come una accolita di malfattori). Vengono colpiti settori di ceto medio, alcuni mediamente ricchi (notai, avvocati, farmacisti, commercialisti, ma non certo tutti in blocco), altri meno (taxisti, panettieri). In ogni caso, i dominanti non stanno in questi ceti; stanno fra quelli che possiedono Il Corriere e che l’8 marzo, all’unisono, hanno dichiarato il loro appoggio elettorale al centrosinistra tramite il noto “editto Mieli”. Questi non sono per nulla attaccati e messi in difficoltà; anzi alcuni fra loro sono “borghesi buoni” secondo la definizione del fu “subcomandante Faustos”. Per nostra fortuna, stanno entrando in lite. Per il momento Tronchetti fa il “prode Anselmo” contro De Benedetti (con il “volare” di querele e controquerele); Profumo (Unicredit) tenta di circuire Capitalia (verso cui si manifesta anche la simpatia di un Veltroni) per opporsi a Bazoli (Intesa) vero supporter di Prodi. Bene, molto bene: speriamo che si azzannino sempre più in profondità.

Tornando al suddetto decreto, una delle sue migliori trovate – che sta mettendo in moto anche i commercialisti (centomila) – è quella di stabilire che, a partire da una certa data, bisognerà pagare le parcelle sopra i 100 euro tramite assegno, bonifico, bancomat o carta di credito; tutti mezzi di cui credo ogni “cittadino” (non deficiente) conosce i costi. Si ingrasseranno gli istituti bancari, nei cui Consigli di Amministrazione siedono i veri dominanti. Per il resto, chi non è tanto “di sinistra” (cioè tanto coglione) da voler “farsi del male” per sostenere il “suo” Governo si metterà d’accordo per pagare in contanti, con un qualche sconto, senza pretendere fatturazione o almeno con fatturazione ridotta. Proprio oggi leggo un articolo di Francesco Forte, che è stato fra i buoni professori di Scienza delle Finanze (certo migliore di un Visco), in cui si mette in luce la devastante inettitudine dell’appena nominato e soprattutto di questo Bersani, “sano emiliano” dalla bella faccia larga e dalla parlata un po’ “grassa” (e simpatica), ma che ne sta combinando “quante Bertoldo in Francia”. Siamo in mano a dei veri irresponsabili, in tutti i sensi. Almeno apparentemente, poiché mi permetto di nutrire il sospetto che si stiano facendo gli interessi di “qualcuno” fra i veri dominanti (finanziari).

 

Non parliamo della politica estera, dove l’ipocrisia e il linguaggio post-orwelliano dominano incontrastati. La destra è di una ferocia filoamericana e sionista cupa, ottusa, invasata, da “dottor Stranamore”; però, bisogna riconoscerlo, è sincera e scoperta nella sua partigianeria gretta e monocorde. La sinistra è invece grigia, quasi bonaria, assopisce e smussa ogni contrasto ormai irrevocabile e incomponibile. Israele, che massacra i palestinesi da anni, sarebbe stata aggredita dagli Hezbollah; ma ha reagito male, un po’ scompostamente, in modo troppo evidente e senza tante chiacchiere. Ci sono (fino ad ieri e “ufficialmente”) 600 morti in Libano (al 95% civili) e 50 in Israele (più della metà soldati invasori). Tuttavia, sono tutti preoccupati, anche a sinistra, per la pioggia di razzi su Haifa e dintorni; razzi imprecisi, senza guida, che fanno tanto rumore e pochi danni. Sarebbe come se, nella seconda guerra mondiale, fosse stato considerato un pericolo insostenibile il famoso “Pippo”, aereo isolato che buttava una bomba di notte a casaccio; mentre si fosse sospirato di sollievo all’arrivo delle centinaia di “fortezze volanti” che spianavano le città (come a Dresda) con bombardamenti a tappeto. 

 Il Governo italiano si è detto disponibile a guidare una forza di interposizione dell’ONU, che avrebbe il compito di disarmare gli Hezbollah onde consentire ad Israele di dominare nella regione quale gendarme degli USA, uccidendo impunemente i palestinesi, incarcerando i deputati di Hamas regolarmente eletti per favorire invece il Quisling Abu Mazen, uno dei tanti traditori del proprio popolo che nella storia si trovano sempre. Come sempre si trova, nella storia degli ultimi 150 anni, una sinistra del tipo delle socialdemocrazie del 1914 o di quella tedesca della Repubblica di Weimar. Perché è una sinistra della stessa pasta quella che consente a questo Governo di tradire ogni minima decenza; e con una vaselinosa ipocrisia di fronte alla quale quella democristiana di un tempo diventa fulgido esempio di sincerità cristallina.

 

Quelli che – qualcuno in buona fede, i più perché ormai marci e corrotti dalle prebende dei dominanti (anche del tipo dei 18000 euro mensili dei parlamentari) – continuano a tenere in piedi questo Governo, sostenendo che è il meno peggio, lavorano per soluzioni estremamente gravi e pericolose in tempi nemmeno troppo lunghi. Credo mi si riconoscerà di avere previsto l’inconsistenza e inettitudine della sinistra, che avrebbe fatto quasi peggio degli altri una volta al Governo. Tuttavia, “questi qui” hanno largamente superato le mie “più rosee aspettative”; stanno preparando un disastro, soprattutto (ma non solo) politico, di proporzioni considerevoli se non immani. Delle soluzioni che si prospettano – tutte dannosissime per la stragrande maggioranza della popolazione – bisognerà però parlare con più calma e quindi rinvio al futuro; un po’ di tempo per discuterne c’è ancora. Intanto, per “stare allegri”, consiglio di leggere le previsioni circa l’andamento (scadente) dell’economia statunitense, che inciderà sulle prospettive tedesche (per il momento ancora “in leggero rosa”) e, moltiplicando almeno per tre, sulle nostre (già in grigio). 

Tanti auguri per le vacanze

 

 30 luglio