IT’S ALL TRUE (OVVERO COME NON FARSI DERUBARE DAL GOVERNO)

 

Insomma, è tutto vero. Il governo ha introdotto un nuovo balzello contro lavoratori e pensionati mascherandolo da agevolazione nella Gestione del Credito per i pubblici dipendenti e per i pensionati della pubblica amministrazione. Ma dovevamo aspettarci l’inganno, un governo che sta combinando solo guasti da quando si è insediato, qualora avesse fatto davvero una “buona azione” (come qualcuno ha tentato di dire, con questa estensione dei prestiti agevolati dell’INPDAP anche ad altre categorie), avrebbe urlato ai quattro venti le virtù “taumaturgiche” della compagine governativa, quelle di un Centro-Sinistra che tenta di tenere insieme gli interessi di Montezemolo (il quale di soddisfazioni ne ha ricevute tante da Prodi, Giordano & C. e  nonostante ciò ha ordito un colpo di mano neocentrista al fine di favorire l’ascesa di una coalizione più rispettosa dei suoi interessi) e le istanze dei lavoratori subordinati.  Invece, tutto è passato sotto silenzio, i giornali di sinistra, al pari della triade sindacale (una masnada all’assalto di prebende pubbliche che cerca ancora di celare il proprio malaffare dietro la difesa degli interessi del lavoro dipendente), non ne hanno dato notizia alcuna; i giornali di destra, invece, solo en passant, eppure c’era del materiale per dimostrare, ancora una volta, e se mai ce ne fosse stato bisogno, quanto Prodi e sodali fossero dei furbastri di “natura”. E la sinistra di lotta e di governo? Troppo impegnata ad inseguire le alchimie bertinottiane sulla nascente sinistra democratico-socialista, quella che dovrebbe coprire il vuoto lasciato dai DS, oppure a lanciare infamanti accuse contro Chavez e Cuba dalle pagine di un giornale come “Liberazione”, ormai divenuto meno utile della carta igienica. Del resto, abbiamo capito il giochetto del partito di Don Fausto, vogliono creare il clima culturale adatto a far digerire ai migliaia di militanti rifondaroli la modernizzazione bertinottiana: una mistura nefanda fatta di meno coinvolgimento “antimperialistico” (l’attuale partito nel partito nato dalle penne dei giornalisti di Liberazione, Sansonetti e Nocioni) – seppur quest’ultimo sia sempre stato per RC una spruzzata di vernice fresca su idee vetuste (chi non ricorderà l’ “Operazione Che Guevara”, con la quale il partito ha circuito i giovani, sbattendo la faccia del rivoluzionario argentino su ogni gadget possibile ed immaginabile che nemmeno la Coca Cola poteva riuscire in cotanta campagna pubblicitaria?) – e di più posti a sedere in parlamento o nelle istituzioni dello Stato. Va da sé che il tentativo messo in atto da Giordano di trasformare le sezioni locali del partito in circoli di discussione settoriale, aveva proprio lo scopo di allontanare i militanti dalle grandi questioni sulle quali i comunisti si sono sempre confrontati ed hanno costruito la loro reputazione (almeno fino alla trasformazione piccìista). Meno analisi e più gestione quotidiana della politica amministrativa. Ecco il socialismo del XXI secolo targato Rifondazione.

Davvero non se ne può più di questi furfanti, gli unici che riescono a bearsi alle spalle degli italiani sono i soliti sornioni della GF e ID abbondantemente accontentati nelle loro richieste di “dragaggio” del fondo di risorse del sistema-paese, grazie alla correità di una classe politica inetta (che comprende tutto il panorama politico, tanto di destra che di sinistra) che spacca il “salvadanaio-Italia” pur di restare saldamente attaccata alle poltrone. Eppure, i vari potentati riuniti dentro il salotto buono della RCS sono preoccupati dal dilettantismo politico di Prodi, Fassino, D’alema ecc. ecc., tanto che stanno ricercando equilibri di diverso “dosaggio” rispetto a quelli attuali. Probabilmente, le 5 giornate della Bocconi servivano a definire la linea politica del nuovo centrismo italiano (che definiamo così solo per comodità espositiva, visto che tale spazio di “moderazione” politico-elettoralistico-clientelare è l’espressione più becera ed oltranzista di un capitalismo inefficiente e distruttore di ricchezza) quello deputato a mettere fuori gioco i partiti “estremi” che ogni tanto scalciano e rendono tentennante l’azione “risanatrice” di lor signori al comando. Oggi il Centro-Sinistra in difficoltà vuole liberarsi di Prodi che non rappresenta più nessuno, se non i suoi amici della GF italiana collegata a quella americana (che evidentemente non hanno tanta riconoscenza verso il professore); il vuoto politico attuale dovrebbe essere riempito da “Vartere” Veltroni che, a sua volta, è stato definito un “vuoto pneumatico”,0+0=0. Si capisce che si sta cercando l’uomo migliore (che non significa il più capace) per una transizione che non sarà affatto breve. L’unica cosa certa è che ormai Prodi ha i giorni contati.

Ma concludiamo questo breve articolo dicendo che non ci eravamo affatto sbagliati sullo “scherzetto” INPDAP, di fatti, il sito della Federazione dei Lavoratori Pubblici e Pubbliche Funzioni ha apertamente denunciato “il comportamento omissivo dell’INPDAP” invitando i lavoratori a resistere contro il tentativo del governo di “dar vita ad un altro “TESORETTO”, visto che per i prelievi subiti e da subire non avrà diritto a rimborso, a comunicare entro ottobre 2007 l’intenzione di disdettare la propria contribuzione dello 0,15% al Fondo”. L’unica correzione che dobbiamo fare riguarda i lavoratori pubblici in servizio iscritti all’INPDAP che già subiscono il prelievo dello 0,35%, per cui il decreto del Ministero delle Finanze non impone un nuovo prelievo. Si tratta, insomma, di una “mera” estensione di questa tassa ad altri soggetti che prima non ne erano colpiti. Alla faccia della trasparenza e del governo dei più deboli!

Scaricate qui il modulo di non adesione:

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