LA "SINISTRA" REGGIA DI CASERTA (di G. La Grassa)

A parte il fatto del tutto ridicolo, e anche un po’ insultante, di un governo sedicente democratico e progressista (con tutte le sue componenti dette radicali) che si riunisce alla Reggia di Caserta, è il caso di ripetere C.V.D, come avevo intitolato un recente pezzo. La commedia delle parti è continuata imperterrita. Dall’agenda del conclave, all’inizio nutrita, è stato via via tolto quasi tutto. Si è straparlato della nuova crescita, quando – lo ripeto anche se so che è noiosissimo – secondo i dati forniti da “lorsignori” il Pil, che si sostiene essere cresciuto nel 2006 dell’1,7%, è previsto all’1,3 per il prossimo anno. La Germania, che doveva essere la nuova locomotiva trainante del “mondo occidentale”, è data al penultimo posto (noi siamo all’ultimo) con l’1,5. Appena un po’ meglio Francia, Spagna, Inghilterra, ma sempre con tassi da sostanziale stagnazione. Gli USA, com’è ormai ammesso da tempo, sono in fase di arresto, che potrebbe anche tradursi in vera crisi. Restano la Cina (dall’11 al 9) e l’India (dall’8 al 6). Insomma, un anno di arretramento generale; eppure, mistero, Prodi afferma (nella Reggia dei Borboni; forse per questo gioca al Pulcinella) che dal risanamento dei conti (imbroglione e bugiardo!!) si passerà alla crescita. E’ meglio lasciar perdere perché non si possono trovare i termini adatti per insultarlo a dovere.

Del resto, sempre CVD, si lascerà perdere pure la riforma delle pensioni. Naturalmente, con i “radicali” che gonfiano il petto e i “riformisti” che bofonchiano per mantenersi in esercizio onde poi riprendere a lamentarsi fra un po’. D’Alema – “grande riformista” nemmeno due mesi fa alla riunione della fondazione “Italianieuropei”, cui partecipò Montezemolo (vi ricordate il mio intervento “Il gatto e la volpe”?) – ha dato soddisfazione ai “radicali”, chiudendo la bocca a Fassino e invitandolo a non parlare più di “Fase due”. Quest’ultima è invece mantenuta in caldo (diciamo “in tepore” lieve, lieve) da Rutelli e altri margheritisti. Il “Corriere”, organo della RCS (e della GFeID), nonché fanfara di tutti i “riformisti” (buffoni e guitti), ha accolto benevolmente (appena qualche corrugamento di fronte) il conclave di Caserta. Comunque, si rifarà fra qualche tempo. Vedrete che questi “riformisti” – politici e confindustriali; e, dietro a loro, gli organismi europei, il FMI, ecc. – riprenderanno a dire che le riforme sono inevitabili, reingaggiando il finto duello con i “radicali”, così utile a mantenersi “tutti insieme appassionatamente” nei cadreghini conquistatati (ormai quasi tutti, a tutti i livelli, e in tutti gli organismi istituzionali, massmediatici, militari, finanziari, ecc.).

La destra continua anche lei nella recita; vince…. nei sondaggi, e si guarda bene dallo spingere il piede sull’acceleratore. L’UDC cerca disperatamente il pertugio da cui poter infilare la strada per avvicinarsi agli “avversari”; la Lega vuol vedere se da Caserta non esca qualche filo di speranza per la sua ossessione federalista. Uno spettacolo che vorrebbe essere divertente – più o meno come il famoso tormentone “vieni avanti cretino” dei fratelli De Rege – ma che è invece ormai noioso. Perfino avvilente, direi; ma sembra che pochi se ne accorgano. E allora, per carità, “abbozzo” anch’io, e mi metto a parlare d’altro. Non oggi però.