IL GOVERNO COME D’AUTUNNO, SUGLI ALBERI, LE FOGLIE

 

A quanto pare sono stati presentati già 3000 emendamenti alla finanziaria provenienti dal solo centro-sinistra. Questa vicenda ha fatto infuriare Visco che, a stento, sta trattenendo le parole tra i denti. Ciò la dice lunga sulla compattezza della maggioranza che sorregge il governo di centro-sinistra. Così, mentre una coltre di fumo, alzato ad arte, asfissia questioni decisive come la necessaria  “controriforma” del mercato del lavoro ( a partire dal ritiro della Biagi) si fa un gran baccano su ogni possibile riforma al solo fine di non cambiare assolutamente nulla. Anzi, si tratta di manovre diversive per temporeggiare e ricercare equilibri meno precari rispetto agli attuali, per un governo che sta “come d’autunno, sugli alberi, le foglie” .

 Da quel che si dice, questi emendamenti costeranno più o meno 1 mld di euro, quindi o si trova la copertura economica oppure si procede a mettere la fiducia su un maxiemendamento il quale, in fine, avrebbe lo scopo di bloccare gli incontrollabili appetiti di tutti.

In realtà, occorrerà anche vedere quanto l’organicità e la coerenza della manovra stessa non saranno intaccate dalla pletora emendativa. Ma vogliamo aiutare i parlamentari nella loro opera di reperimento dei fondi pro-finanziaria. Un parlamentare guadagna 19.000 euro lordi al mese ed ha diritto a tutta una serie di vantaggi che costano un bel po’ di soldi alle casse dello Stato (cioè a noi contribuenti). Tra questi vantaggi c’è il diritto al portaborse che costa € 7.804.232. Dato che non si fanno concorsi per diventare portaborse, né esiste una graduatoria nazionale o un albo professionale per  tali “salariati”di lusso, se ne deduce che trattasi di persone di fiducia o amici da sistemare in qualche modo. Ma andiamo avanti. I parlamentari hanno anche diritto al rimborso mensile delle spese di affitto pari a €5.621.690. Oltre a ciò, c’è un rimborso spese forfetario per €1.001.320 (caviar and champagne?) e un rimborso spese di viaggio per €2.052.910.

Questo è tutto ciò che si può monetizzare, poi ci sono una serie di altri benefici come la tessera per il cinema gratis (e che sarà mai, con lo schifo di films proiettati nelle sale oggigiorno) viaggi aerei nazionali, tessera autostrade e tessera Fs, nonchè corsi di lingua e di computer per innalzarne lo status culturale. A dir il vero, dovrebbero organizzare dei corsi di Storia per i deputati, considerate le figure di merda che fanno ogni qual volta viene chiesto loro di un evento storico importante. E non stiamo parlando delle guerre del V secolo tra colonie ioniche dell’Asia Minore e impero persiano, ma di cose molto più banali come l’anno dell’Unità d’Italia o la Rivoluzione francese. Insomma, se il parlamento è l’organo degli italiani migliori possiamo pensare che il popolo italiano non stia combinato proprio bene. Ovvero, non si può dar torto all’adagio di Montesquieu per cui ogni popolo ha il governo che si merita. Tuttavia, per noi italiani sembrerebbe più adatto il decoubertiniano “l’importante è partecipare”. Ma torniamo ai nostri cari parlamentari. 19.000 euro di stipendio, più 7.804.232 di portaborse, più 5.621.690 di rimborso affitto, più 1.001.320 di rimborso forfetario, più 2.052.910 di rimborso viaggi fanno €35.480.152. Il tutto va, ovviamente, moltiplicato per 630 deputati per un totale di € 22.352.495,76 mensili, che, ancora, moltiplicati per 12 mesi fanno €268.229.949,12. Ci sono poi i senatori da conteggiare, ma qui la facciamo breve: la spesa complessiva per lo stipendio dei 322 senatori, incluse indennità parlamentari, diarie e compensi vari, nel 2006 è stata di 80 milioni 360 mila euro. Per il 2007 sarà invece di 83 milioni 760 mila. Su per giù siamo già intorno ai 351.989.949 e rotti. A questo punto dovremmo conteggiare lo stipendio dei ministri, sottosegretari, ecc. ecc. ma con i conti ci fermiamo perché la provocazione dovrebbe essere ormai chiara. Il fatto è che questa gente, che guadagna così tanto, non fa nulla per il miglioramento del nostro sistema-paese ed, anzi, aggrava, di anno in anno, la nostra situazione economica. Il popolo italiano dovrebbe imporre che lo stipendio dei parlamentari sia vincolato alla produttività del nostro sistema economico. Che “assaggino” anche loro che cos’è la flessibilità, almeno quella retributiva. Il tutto, chiaramente, partendo da un immediato dimezzamento dell’attuale stipendio base, al netto delle imposte. Inoltre, perché mai voi dovreste andare in pensione dopo 35 mesi con € 4.762.669 e vi sentite in diritto di rompere i coglioni a noi sulle casse dell’INPS in rosso? Meditate gente…