A BUON INTENDITOR “QUESTE PAROLE” (a cura di A. Berlendis)

 

"Si giudica un uomo non per quel che dice o pensa di sè, ma dai suoi  atti. I filosofi devono essere giudicati non per le etichette che si  attaccano (‘positivismo’, filosofia dell’ ‘esperienza pura’, ‘monismo’ ….), ma dal modo in cui risolvono, nella realtà, le questioni teoriche  fondamentali, dalla gente con la quale vanno sottobraccio e da ciò che  insegnano ed hanno insegnato ai loro allievi e seguaci." Lenin  ‘Materialismo e empiriocriticismo’ pag 213 Editori Riuniti

2) Il filosofo morale statunitense dell’università di Princeton Harry  Frankfurt nel suo pamphlet intitolato ‘Stronzate. Un saggio filosofico.’  Rizzoli editore, ha rigorosamente definito la stronzata come un discorso  teoricamente vuoto perché "Proprio come l’aria fritta è un discorso svuotato  di qualunque contenuto informativo…" pag 42

Questo perché "l’essenza delle stronzate non sta nell’essere false, ma nell’essere finte. Per apprezzare questa distinzione, bisogna riconoscere che un oggetto contraffatto o finto non deve essere di per sè inferiore  alla cosa vera (autenticità a parte). ….Ciò che non va in una  contraffazione non è il suo aspetto, ma il modo in cui è stata prodotta." pag 46
"Sia nel mentire sia nel dire la verità, le persone sono quindi guidate dalle loro credenze sulle cose come sono. queste credenze le guidano sia che si sforzino di descrivere correttamente il mondo sia che lo facciano in modo  ingannevole. Per questa ragione, dire bugie non inficia la capacità di dire  la verità quanto invece il raccontare stronzate. A causa di un eccessivo  indulgere a quest’ultima attività, che implica il fare asserzioni senza  prestare attenzione ad alcunché, tranne ciò che fa comodo al proprio  discorso, la normale abitudine di badare a come stanno le cose può  attenuarsi o perdersi." pag 56
L’autore a questo punto si chiede : "Perché ci sono tante stronzate in  circolazione ?" e si risponde così
"Le stronzate sono inevitabili ogni volta  che le circostanze obbligano qualcuno a parlare senza sapere di cosa sta parlando. Pertanto la produzione di stronzate è stimolata ogniqualvolta gli  obblighi o le opportunità di parlare di un certo argomento eccedono le  conoscenze che il parlante ha dei fatti rilevanti attorno a quell’argomento.
Questa discrepanza è comune nella vita pubblica, in cui le persone sono  spesso spinte–vuoi dalle proprie inclinazioni, vuoi dalle richieste  altrui–a parlare in lungo e in largo di materie nelle quali sono, in grado  maggiore o minore, ignoranti.
" pag 59-60

Adesso guardatevi pure intorno con maggiore consapevolezza…