AUGURI

Anch’io desidero fare i miei più vivi auguri ai lettori; in particolare per il 2008 che sarà piuttosto duro, secondo quanto mi sento di prevedere. L’augurio di "tante cose buone" è però indirizzato a tutte le persone normali e non dotate di potere alcuno, quelle che, pur se la pensano molto diversamente da me, sento comunque a me vicine (magari mi scappa qualche insulto ma sempre, tutto sommato, con affetto). Per "quelli che stanno in alto" (ma proprio in alto: siano essi politici, militari, finanzieri, industriali, giornalisti, scrittori, guitti dello spettacolo, maitres à penser del cavolo, ecc.; una massa di ipocriti, relativamente piccola ma che ce ne combina di tutti i colori) il mio "augurio" è quello in uso a Ferrara: "At’ vegna un mal sì grand ch’al cancher at’ sia de sulief" [ti venga un male così grande che il cancro ti sia di sollievo].

Dato che, come tanti anzianotti, me ne starò al calduccio a casa mia, non prometto di stare fermo; può essere che troviate qualche mio "sputazzo" anche durante i giorni di festa; siete avvertiti! Un abbraccio a tutti (i "buoni e bravi")

GLG