CHE PORCATA! di G.P.

Ieri sera mi sono intrufolato in un rendez-vous organizzato dalle donne lucane del Pd. Svariati i temi trattati ma con un unico filo conduttore: se alcune donne sono un po’ putains la colpa è di Berlusconi. Presente una certa senatrice Vittoria Franco la quale ha sceverato una serqua di luoghi comuni sull’anomalia berlusconiana leggendo con questa chiave poco originale tutti i malanni del Belpaese. L’eccezione berlusconiana, ha detto la senatrice, è la madre di tutti i vizi della nazione così come il “fenomeno cainano” è il padre di un’irrefrenabile decadenza morale. Se le donne si svendono, si declassano, si lasciano inscaffalare dalla televisione come oggetti di piacere sessuale per maschi stolidi ed ingrifati, la responsabilità è ancora di quel degenerato di Arcore, del nano bavoso ap(r)ostata di una sessualità pagata un tanto “al letto”, del Cavaliere macchiato e peccatore che pensa di comprare i corpi e le menti di ragazze facili ed ingenue utilizzando il suo charme di uomo pubblico ed i suoi danè di imprenditore privato. Senza B. l’Italia insomma tornerebbe ad essere una chiesa, un terreno consacrato all’intelligenza e alla morale, un paradiso di angeli senza corruzione, una democrazia officiata da vestali androgine votate all’onanismo. Eppure, non mi pare che B. abbia inventato nulla, mentre forse ha solo aggiornato qualche abitudine. Cambia la lingua, i nomi delle cose e delle situazioni, le consuetudini ma certe usanze resistono nel tempo. Oggi le chiamiamo escort, ragazze immagine, veneri del sesso gratis o in contanti ma non capisco dove sia la novità e non è nemmeno nuovo che siano i ricchi ed i potenti ad approfittarne più dei nullatenenti. “Eri ricco, una volta, ed inculavi” dice un epigramma di Marziale, la stessa profezia che si realizza ai giorni nostri, ergo ne discende che se sei povero ti può capitare l’esatto contrario. Tutto uguale al XXI secolo. E all’epoca del poeta epigrammatico esisteva, almeno tra le classi agiate, una vera uguaglianza di genere tanto che pure le donne se non più avvenenti dovevano sborsare per procurarsi piacere: “Lesbia sostiene di non aver mai fatto l’amore gratis; Vero: quando vuol far l’amore è solita pagare”. Anche in ciò non penso che sia mutato un granché e pare che accompagnatori e gigolo continuino a fare grandi affari tra vecchie signore ed annoiate donzelle. I nostri avi romani non erano diversi da noi ma certamente si mostravano meno bacchettoni. Soprattutto, non dovevano scontrarsi con femministe invecchiate nella pelle e nel cervello che, loro sì, fanno politica con la parte di sotto e pretendono anche che non le si prenda per il culo. Ma il punto di massima indecenza della serata è stato toccato quando la senatrice si è infilata nelle questioni internazionali sempre per stigmatizzare la lascivia di B., il quale essendo un pervertito non può che frequentare gente della stessa pasta. Per esempio Gheddafi, gran rais delle amazzoni e oppressore islamico di fanciulle arabe desiderose di togliersi i veli. Tra harem e bordello c’è sempre di mezzo un Colonnello o un Presidente picchiatello. E concludeva la parlamentare dicendo che bene faceva il popolo libico a colpire Gheddafi. Il popolo libico? La signora si sarà distratta un attimo e non si sarà accorta che chi sta bombardando il leader nordafricano viene da Parigi, da Londra o da Washington e solo dopo che quest’ultimi hanno fatto tabula rasa l’armata Brancaleone dei ribelli riesce ad avanzare per accanirsi sui cadaveri. La disonestà intellettuale è il meretricio peggiore che si possa immaginare eppure queste pasionarie vengono impunemente a darci lezioni di convivenza civile. Che porcata!