COME SON GIUSTE LE ELEZIONI di A. Berlendis

"Mi danno in mano un paio di schede
e una bellissima matita
lunga, sottile, marroncina,
perfettamente temperata
e vado verso la cabina
volutamente disinvolto
per non tradire le emozioni
e faccio un segno sul mio segno
come son giuste le elezioni
."  G. Gaber ‘Le elezioni’



Un aspirante pvofessove, prima di assurgere all’empireo della cattedra perugina sentenziò apodittico :“Sono convinto che il sistema tedesco sarebbe una buona via d’uscita alla crisi del sistema della rappresentanza italiano”. Così parlò Bertinotti (dopo il Nietzsche di ‘Così parlò Zarathustra) il 20 marzo 2007 (news.kataweb.it/item/291260).

 

A seguire i suoi discepoli :

Paolo Ferrero, allora ministro: “Ora il Governo deve andare avanti e occorre adottare il sistema elettorale tedesco, che raccoglie significativi consensi anche tra le forze di opposizione” 16 novembre 2007

(www.itnews.it/news/2007)

 

Franco Giordano, allora segretario del Prc : “Il sistema tedesco ora è alla portata dell’approvazione del Parlamento italiano. Bisogna affrettare i tempi e investirvi decisamente”. 20 novembre 2007

(http://news.kataweb.it/item/379376).

 

Ma quando una delle norme previste nel decantato sistema elettorale tedesco è stata approvata, seppur indebolita (visto che il citato sistema prevede una soglia di sbarramento del 5 %), si sono aperte le sinistre cateratte dell’indignazione:

 

Lo stesso Ferrero di cui sopra ora tuona: "Lo sbarramento al 4% e’ un "attacco alla democrazia", un sistema per cancellare la sinistra." 28 gennaio 2009 Adnkronos

 

Dimentico di quanto sopra, lo segue il novello scissionista Giordano denuncia:«Trovo questo un altro segnale del degrado cui è giunta la politica" e indica la soglia del 4 percento come  espressione di forze politiche che con questa "modalità che puntano a cancellare le forme della rappresentanza per garantirsi delle significative fette di potere."  28 gennaio 2009 Adnkronos (sia detto di passaggio, che anche  lui ha manifestato un qualche interesse per le cosiddette ‘fette di potere’ quando si è recato da Veltroni che così ricorda il fatto : « Ma si dà il caso che proprio Giordano fosse venuto nella mia stanza al Pd, insieme ad altri, a chiedermi di lavorare per l’introduzione della soglia di sbarramento al 4 per cento, dicendomi che loro non potevano dirlo pubblicamente. Poi, ora che c’è stata la scissione in Rifondazione dicono il contrario». “ www.corriere.it  4 febbraio 2009)

 

Si devono  quindi porre domande al contempo logiche e maligne, ma ineludibili.

 

Come mai il sistema elettorale tedesco con la sua soglia di sbarramento al 5% era da sostenere quando si prevedeva che la propria quota sul mercato elettorale sarebbe stata tra il 7/8 % (aspettative arcobaleniche prima delle elezioni del 2008) e non è invece più così virtuoso quando la propria quota è vertigionosamente scesa (1,5/2 % in sondaggi recenti) ?

Come mai  quando votavano (a malincuore come sempre) il rifinanziamento delle servili missioni militari italiane sotto l’egida USA, non ritenevano mai di compiere un’ "attacco alla democrazia", nella forma della rinuncia ad una politica estera orientata verso una maggiore indipendenza e di difesa della residua sovranità nazionale ?

 

Come mai questa roboante offensiva politico-morale contro ‘l’attacco alla democrazia’ ,si ferma alle soglie della compartecipazione nei poteri locali (istituzioni,enti,aziende pubblici) ?

 

Ma qual’è per costoro la soglia della decenza e dell’offesa dell’intelligenza (altrui, visto che la propria è evaporata) ?

 

Secondo un sondaggio Ipsos commissionato da ‘La Repubblica’ le grida di dolore per la ferita che sarebbe inferta alla ‘democrazia’(sic), non solo non sono in sintonia con  ampi strati sociali dato che : “La soglia di sbarramento per le elezioni europee piace al 72,4% degli italiani.”, ma non lo sono neanche con parte significativa del proprio elettorato. “Quello che colpisce, invece, è il responso del popolo delle ‘liste della sinistra’. Più di quattro elettori su dieci (42,1%) è infatti d’accordo con l’introduzione della soglia, contro il 47% che dice no. Se si pensa all’ira di Rifondazione e Pdci dopo la diffusione della notizia dell’accordo, la dissonanza tra vertici e base è evidente.” (www.repubblica.it  2 febbraio 2009)

 

Prima di concludere devo annotare con una certa meraviglia che coloro che hanno sostenuto l’opzione astensionista criticano l’inserimento della soglia di sbarramento: “si assesterà un’ulteriore colpo alla democrazia rappresentativa, imponendo uno sbarramento del 4% anche per le elezioni europee.” (Mazzei La porcatissima’ Notiziario CA 4 gennaio 2009) . Se l’opzione tattica è l’astensionismo, contro la convergenza dei due schieramenti prevalenti il problema non dovrebbe porsi, ma si porrebbe nel caso in cui si ipotizzi la fase astensionista come tempo di accumulo di consensi per entrare con una propria piccola quota nell’ attuale gioco elettorale: allora la soglia di sbarramento elettorale diventerebbe sì un  problema. Inoltre chiedo  di quale rappresentatività disponesse l’ attuale ‘democrazia’ capitalistica nella formazione sociale italiana, tale che l’introduzione di una soglia di sbarramento l’avesse ulteriormente indebolita…

La soglia di sbarramento impedirà quindi, auspico, la perpetuazione di un (micro)ceto politico che continuerebbe a costituire un ostacolo al formarsi di forze politiche (con adeguata massa critica e base sociale solida) capaci di agire efficacemente dentro la congiuntura storico-politica che si va aprendo, dispiegando  sia un’adeguata criticità rispetto alla formazione sociale italiana e la sua collocazione negli assetti geopolitici, che un’adeguata capacità di costruire alleanze sociali tra dominati e/o non-dominanti. Circa la funzione dei partiti di cui sopra e delle elezioni in quanto ritualità formalistica manipolata connotato dell’odierna ‘democrazia’ capitalistica partirei dalla seguente riflessione althusseriana … per andare avanti:  E che cosa ci additava Machiavelli, se non il fatto capitale che, sotto la figura stessa del Principe, i partiti politici, fra cui il Pcf, sono parti integranti dell’apparato ideologico di Stato, l’apparato politico-ideologico costituzional-parlamentare, con tutto ciò che questo implica nella formazione ideologica delle masse popolari che votano e ‘credono’, complice il Partito, al suffragio universale ?” (‘L’avvenire dura a lungo’ Guanda pag 254).