Crisi: guerre civili prima della fine di quest'anno?

 (Fonte Le Vif.be, trad. di G.P.)

 

Molte guerre civili dovrebbero esplodere in vari posti del globo prima della fine dell’anno 2009. Ecco la visione pessimista di una relazione del Laboratorio Europeo di anticipazione politica (LEAP) sulle conseguenze della crisi finanziaria.

 

Le previsioni del LEAP sono quanto di più pessimista ci sia rispetto al nostro futuro prossimo. Secondo tale gruppo di ricercatori indipendenti, tra sette mesi, molte guerre civili dovrebbero esplodere nei paesi più colpiti dalla crisi. Quegli stessi paesi che hanno una sicurezza sociale debole e armi in vendita libera. I primi interessati dovrebbero essere l’America Latina e gli Stati Uniti, secondo la relazione. Sono 3 anni che il LEAP pubblica ogni mese un bollettino di “anticipazione politica„. I ricercatori presentano lo sviluppo della crisi attuale in quattro fasi: scoppio, accelerazione, impatto (quella nella quale ci troveremmo attualmente) e finalmente la fase di decantazione. Viste le ultime evoluzioni della crisi, hanno aggiunto una fase supplementare “di smembramento geopolitico mondiale„, in altre parole una fase di caos mondiale. I ricercatori del LEAP rimproverano, inoltre, ai governanti del mondo intero di non essere in grado di far fronte alla crisi attuale. Secondo loro, “i governanti persistono come se il sistema globale (…) fosse soltanto vittima di un’avaria momentanea rispetto alla quale sarebbe bastato aggiungere combustibile (liquidità) (…) per far ripartire la macchina. Ma, (…) il sistema globale è ormai fuori controllo.„ Dunque, invece di provare ostinatamente a salvare un sistema che è già morto, i governanti dovrebbero impegnarsi a costruirne uno nuovo, secondo il LEAP.

Il gruppo di ricercatori aggiunge che “alla fine di questa fase di smembramento geopolitico, il mondo rischierà di somigliare all’Europa del 1913 più che al pianeta del 2007.„ Hanno anche dettagliato una cartina delle varie regioni del globo ed il livello di crisi che dovrebbero raggiungere da qui al 2013.

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www.leap2020.eu

 

In rosso, i paesi che saranno toccati da una crisi profonda economica e sociale per una durata dai 5 ai 10 anni (Stati Uniti, Regno Unito e Islanda). In arancione scuro, i paesi che dovranno far fronte ad una forte recessione da 2 a 3 anni (Canada, Messico, Svizzera, paesi baltici e Spagna). In arancione, i paesi che vivranno una recessione economica per periodo dai 3 ai 5 anni (Asia, Paesi Bassi, Belgio, Scandinavia). In giallo, i paesi che ristagneranno per 2 o 3 anni (nuovi Stati membri dell’Ue e America latina). In marrone, i paesi in recessione ed instabilità politica (Golfo Persico, Taïwan, Colombia). E, infine, in bianco, i paesi che non subiranno che un impatto marginale (la maggior parte dei paesi in via di sviluppo). “È dunque tempo per le persone e per gli attori socioeconomici di prepararsi ad affrontare un periodo molto difficile che vedrà interi settori delle nostre società essere fortemente scossi„, prevedono quelli del LEAP. Questa relazione allarmista si conclude con l’affermazione che “le conseguenze più pesanti della crisi in termini umani, sociali, economici e politici sono, infatti, ancora da venire, e non alle nostre spalle.