DAL DUO TREMONTI-DRAGHI ALLA DEPENALIZZAZIONE DELLA BANCAROTTA

di G. Duchini

 

    Davvero sorprendente il risvolto del caso “Alitalia,” che ha tanto appassionato gli ultimi due governi Prodi-Berlusconi, entrambi intenti a cercare una via d’uscita al “coma profondo” in cui è caduta la Compagnia aerea; anzitutto, la resurrezione a Presidente e Commissario Straordinario, rispettivamente di Colaninno e Fantozzi, in compagnia del finanziatore Passera, massimo dirigente bancario del gruppo finanziario Intesa-SanPaolo (banca amica di Prodi),  tutti insieme  per  un accordo, non solo finanziario, tra la Grande-Finanza-Industria-Decotta-Assistita e Berlusconi, onde riposizionare le alleanze politiche ridotte  in sbiadite immagini al seguito dello “sfiatato” Partito Democratico; l’altra notizia, che fa forse riflettere, ma non troppo,  è stata quella di resuscitare i “conti dormienti,”  al fine di destinare il loro ammontare ( 13 miliardi di euro) alle vittime dei crac finanziari, e per sostenere la “social card dei poveri;” conti correnti, si dice, abbandonati nelle banche e costituiti per lo più dai piccoli risparmi dei vecchietti ancora in vita, o realmente dormienti in eterno, tutti da tosare con uno scippo legislativo che definire aberrante è un eufemismo, tanto risulta usuale il raschiamento del barile, ormai vuoto, del piccolo risparmio degli italiani. Un aspetto soltanto  della manovra finanziaria del Ministro Tremonti, che di concerto con l’altro, il Governatore di Bankitalia Draghi, fin dal convegno presso l’Aspen, operano, ormai, in fantasiosi giroconti-bancari, onde tamponare le prevedibili incazzature dei tanti altri piccoli risparmiatori, in vigilante attesa dei rimborsi promessi a seguito delle varie rapine già effettuate con Cirio, Parmalat…e la parte societaria fallita di Alitalia; su quest’ultima, sembrerebbe che il sensibile Tremonti abbia in animo di voler rimborsare (e tener buoni) i piccoli risparmiatori coinvolti nei crak, con l’utilizzo dei suindicati conti dormienti (in modo automatico oppure a seguito di azioni risarcitorie), al fine di impedire l’avvio di procedure fallimentari.

    Ma forse può risultare più interessante approfondire lo sfondo di interessi, che può apparire dal quesito che ha tanto avvinto il Governatore di Bankitalia sul sistema di Governance delle banche, non più duale, rispetto alla quale si sono intrecciate le sordide lotte tra Geronzi e Profumo. Si ricorda che il sistema di gestione della banche e delle imprese nella scelta del “Non Duale,” dall’accordo “Aspen”  dei primi di luglio ’08, rappresenta un ritorno al comando dell’assemblea dei soci (o del “soggetto economico” che detiene il pacchetto di controllo azionario minoritario, in grado però di dominare l’assemblea), rispetto alle responsabilità dei managers nei loro poteri decisionali configurati  nel sistema della  “Governance Duale.”

     Il piano del governo per salvare l’Alitalia è stato introdotto alla chetichella come  importante passo legislativo di riforma del diritto  societario; i conti dormienti rappresentano  il “cavallo di troia” utilizzato per addivenire ad una tregua politica-affaristica tra l’establishment del vecchio sistema finanziario bancario (a sostegno dell’Industria Decotta) e Berlusconi, in attesa della grande crisi italiana (si dice nei prossimi mesi), oppure della rivincita della cosiddetta sinistra di piazza, in vista di una possibile caduta dell’ “uomo nero” di Arcore.

In pratica, il ritorno alla governante unica ha l’effetto di una “panacea proprietaria”, ripristina sì la responsabilità esclusiva dell’assemblea dei soci, ma ciò dal punto di vista societario non ha alcun risvolto  penale.

 

 

 

G.D. settembre ‘08