DIFESA “NUCLEARE” a cura di G.P.

 

Su LiberoMercato del primo agosto è apparso un interessante articolo di P. Liberati che ha, a sua volta, ripreso i principali temi del “Rapporto Energia e Ambiente 2007”, a cura dell’Enea (Ente Nazionale Energie Rinnovabili). In tale documento, di 96 pagine, sono portate alla luce molte verità scomode sul nucleare che restano coperte dalla “pietra tombale” del solito discorso ideologico, niente affatto  disinteressato (inutile ribadire quali e quanti finanziamenti pubblici ruotano intorno alle politiche di tutela ambientale che fino ad oggi hanno prodotto solo montagne di scartoffie inutili), il quale punta ad impedire la presa in considerazione di questa opzione per il nostro paese.

In sostanza, il Rapporto smonta molte di quelle “verità inequivocabili” sull’atomo, perorate dai tipi umani catastrofisti e vetero-ambientalisti (la cui presenza è una tragedia per l’Italia), che stanno facendo perdere al nostro Sistema-Paese grandi opportunità nei settori della produzione di energia a più bassi costi e a grande performatività. Innanzitutto, sempre secondo il rapporto, la scelta nucleare non ha oneri economici fuori dalla nostra portata; il tempo necessario alla costruzione di un impianto di terza generazione non è per nulla biblico (in dieci anni potremmo avere le nostre centrali sicure e funzionanti); gli altri paesi che già utilizzano l’energia nucleare non hanno nessuna intenzione, come invece è stato detto, di dismettere i loro impianti né di fermare la progettazione di quelli nuovi. Quest’ultimo punto è, secondo noi, quello più qualificante in quanto attesta quali ritardi potremmo accumulare nei confronti delle altre potenze, aggravando la nostra dipendenza in settori che sono strategici per lo sviluppo di una nazione.

Anche sulle questioni legate allo smaltimento delle scorie e sui sistemi di sicurezza l’Enea sostiene che le nuove centrali non danno grandi preoccupazioni e si accordano pienamente con una politica di “sostenibilità” ambientale. Infine, il ricorso all’energia nucleare consente un abbattimento piuttosto sensibile, rispetto agli attuali livelli, dei gas serra, tra i 6 (2020) e i 10 punti percentuali (2040). E a chi sostiene che si tratta di un vicolo cieco perché l’uranio presto si esaurirà, il rapporto dice che con i nuovi reattori veloci le attuali riserve potrebbero essere sufficienti per coprire un periodo di 2500 anni.

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