E' IL MERCATO, BELLEZZA di G. La Grassa

Di fronte al tracollo in Borsa del titolo Telecom (-10% circa) subito dopo la presentazione del “piano” (che non prevede certo investimenti strategici, ma invece una drastica riduzione dei dividendi), l’ad (amministratore delegato) Bernabé ha dichiarato che la Borsa “è irrazionale, poiché il piano è realistico”. E non è il primo a prendersela con i “verdetti” della Borsa; ultimamente si è distinto anche il “mago” Marchionne. In genere tutti, quando ci rimettono le penne, gridano all’irrazionalità (che è quella del loro beneamato mercato, le cui virtù sono cantate quotidianamente); quando invece le cose vanno bene, allora il Sole della Ragione risplende e irrora di luce il mondo intero. Non esiste invece alcuna irrazionalità; la Borsa è utilizzata da speculatori, da grosse coalizioni che giocano ora al ribasso ora al rialzo, spremendo i molti piccoli che impegnano modesti capitali; talvolta ci sono cordate che danno la scalata a date società per azioni, altre volte si limitano (per il momento) a indebolire chi è in difficoltà, ecc.

Avete mai osservato un pollaio in cui ci sono alcune decine di galletti, chiusi in un recinto limitato e dove magari non abbonda il cibo? Sono nevrotici e si inseguono l’un l’altro, continuando a beccarsi il culo. Non appena, per casualità o perché una beccata è più precisa di altre, dal culo di uno di loro esce un piccolo pezzo (nemmeno un cm. a volte) di intestino, si forma immediatamente una coalizione di quasi tutti gli altri, che gli vanno addosso e gli tirano fuori a beccate tutte le budella, mangiandosele e uccidendo perciò il malcapitato. E il gioco subito ricomincia fino alla prossima vittima. Sono forse irrazionali i galletti? Nemmeno per sogno; ogni volta che il “fattaccio” si ripete, c’è un galletto in meno e il cibo pro-capite aumenta. Non smettono, i “feroci” galletti, fino a quando non sono ben pasciuti e l’erba nel recinto non diventa fin troppo abbondante per i superstiti.

I capitalisti non sono diversi dai galletti, e non sono “feroci” bensì feroci. Siccome però hanno il pensiero e una bocca per esprimerlo, si lamentano che un certo mondo è divenuto irrazionale quando dal loro culo comincia ad uscire qualche pezzetto di intestino; mentre lo stesso mondo rientra nella norma e nella più perfetta razionalità se sono loro a far uscire l’intestino dal culo altrui (anche se è quello di un altro capitalista; ma certo meglio ancora se è di qualche lavoratore, che ha minore capacità di reagire e di arrecare loro danno). Non si lamenti però Bernabé: dietro la Telecom sta l’Intesa, e comunque non la lasceranno fallire tanto facilmente. Magari fra qualche anno questa azienda potrebbe seguire le sorti dell’Alitalia, ma non subito. Di conseguenza, prima del suo culo, ci sono appunto quelli dei lavoratori e poi dei piccolo-medi industriali, dei “professionisti”, di tutta la “ciurma” della “nave-Italia” (un po’ sbattuta dai venti e investita dai marosi). In ogni caso, a tutti gli “ingenui” che manifestano sorpresa, attribuendo irrazionalità alla Borsa, bisogna rispondere parafrasando Humphrey Bogart ne L’ultima minaccia (di Richard Brooks): “E’ il mercato, bellezza!”.