…..E SEMPRE PIU' SI DIPANANO a cura di GLG

Riporto, pur se lungo e non tutto utile, quest’articolo su Il Riformista di oggi, scritto in puro stile ideologico economicistico; quindi di fatto assai sviante. Tuttavia, sapendo leggerlo, esso dimostra come le categorie d’analisi – e l’analisi effettuata in questi mesi e anni nel blog – siano fondamentalmente corrette. Si dimostra pure, sempre sapendo leggere, quanta ragione abbiamo nel ritenere la sinistra italiana del tutto diversa da quella tedesca. La nostra è decisamente antinazionale; quella detta “estrema” si trincera dietro la scusa dell’antimperialismo, dell’essere contro tutti i dominanti e per i “popoli”, ma non inganna se non i propri simili.

Sono soddisfatto nel poter constatare, non attenendomi alla semplice “lettera” e soprattutto decrittando l’articolo evitando l’economicismo, una serie di fatti che danno ragione a quanto sostenuto in questo blog: recentemente come, nei suoi termini più ampi, da moltissimo tempo. Intanto, la Fiat sta aspettando la sconfitta dei socialdemocratici tedeschi per togliere comunque a Magna l’Opel, dopo un accordo già fatto e rimesso in discussione su pressioni di Obama. Si dimostra così la balla della “libera” competizione in “libero” mercato, mentre tutto è legato alla politica, in specie quella subdola dei “nuovi” Usa di Obama, perfettamente eguali ai precedenti negli obiettivi “ultimi”. La Fiat è effettivamente un grosso bubbone, sempre al servizio dello straniero. La sinistra (italiana, ma appunto antinazionale) è uno strumento ben “oliato” per funzionare al servizio degli Stati Uniti e del peggiore capitalismo nostrano (fin dall’epoca del “colpo di mano” denominato, con involontario umorismo, “mani pulite”).

Ci possiamo accontentare, per il momento, di riuscire a spiegare la fase attuale, formulando inoltre previsioni che si dimostrano, giorno dopo giorno, piuttosto precise e congrue. Ricordo in particolare, forte delle nostre buone analisi, che il vero gioco non è quello relativo ai settori “maturi” (e parassitari) come l’auto, di cui sono attori importanti la Magna e la Fiat (soprattutto per conto degli Usa di Obama). L’aspetto più decisivo è rappresentato dalla lotta tra Southstream e Nabucco e, in ultima analisi, l’opposizione degli Usa al multipolarismo montante, il loro tentativo – mobilitando i propri sicari nella UE – di tornare ad essere il centro del mondo. Su questo siamo comunque sicuri del risultato finale, al di là delle elezioni tedesche, al di là dei giochi della fellona Fiat assieme agli Usa: non si riuscirà a fermare il multipolarismo. Scommettiamo su tale previsione; non tra 2-3 anni ovviamente.

 

 

OPEL, I BELGI PUNTANO A CHIUDERE SUBITO, FIAT ATTENDE LE URNE

(Marchionne aspetta il crollo della SPD)

 

Il Riformista  11 agosto 2007

 

 “Non sono un nemico dello Stato, sono un patriota fino al midollo”. Le elezioni per il Bundenstag si avvicinano e per qualcuno è tempo di tornare all’attacco e stringere in fretta, su Opel. Ieri il capo del fondo belga Rhj, Leonard Fischer, ha ricordato in un’intervista all’Handelsblat di essere tedesco ma soprattutto di considerare la corsa contro Magna per accaparrarsi la controllata di GM “ancora aperta”. Un messaggio non tanto rivolto agli austro-canadesi – in crescenti difficoltà – quanto ad Angela Merkel e al convitato di pietra, Sergio Marchionne. [si tratta solo di manfrina per perdere tempo in attesa appunto delle elezioni tedesche e dell’indebolimento politico di Schroeder, fautore della Magna, ma soprattutto sostenitore del Northstream, “gemello” del Southstream, contro Joschka Fischer, verde, presidente del Nabucco. Le difficoltà di Magna sono eminentemente politiche per il continuo innalzamento dei “paletti economici” effettuato dall’amministrazione Obama; nota mia].

 

(l’articolo prosegue nel Pdf allegato più sotto)

fiat opel