I meriti dei figli non ricadono sui padri


E’ veramente strano pensare che Paolo Guzzanti sia padre dei suoi figli. Quest’individuo – reiteratamente, e anche oggi, sul Giornale – dà dei neonazisti “rossi” a tutti coloro che si oppongono a Israele. E attacca con la solita solfa dell’antisemitismo, usata certo da molti altri reazionari e autentici razzisti antiarabi (a proposito: gli arabi, che gli anti-israeliani appoggiano pienamente, non sono forse semiti?). E’ comunque ora di finirla con questa autentica ottusità. Non sono minimamente antisemita perché non riconosco l’esistenza di razze; per me, il codice genetico dell’uomo è semplicemente il codice genetico di un genere animale (certo molto speciale, tanto speciale che si crede in diritto di massacrare tutti gli altri animali, che considera “inferiori” e quindi degni di eliminazione).
E’ ora di finirla con l’antisemitismo; e pure con il nazismo o il comunismo, processi conchiusi e da consegnare infine alla Storia. Infatti, sono stufo anche di sentire la “mia parte” accusare di neonazismo gli israeliani. Basta tirare in ballo pagine di storia finite, salvo patetici rimasugli (per quanti danni, minimi, possano ancora arrecare). Quello che non è chiuso è lo spirito di aggressione imperiale degli Stati Uniti, con la loro “propaggine” Israele, il “pretoriano” a guardia del Medio Oriente; contro questo spirito, alla faccia di tutti i forsennati filo-imperiali come Guzzanti, mi schiererò e si schiereranno tutti quelli che non vogliono occupazioni neocoloniali e massacri di masse popolari.
Quindi ci si schiera senza esitazioni contro gli Usa, Israele, i governi europei che tengono bordone a tutte le aggressioni imperiali in tutto il mondo: ricordo solo le ultime, quelle all’Irak, alla Jugoslavia, all’Afghanistan e via dicendo. Certamente sono aggressioni “democratiche” perché la maggioranza del popolo americano le sostiene; così come tutte le comunità ebraiche del mondo approvano i massacri a danno dei palestinesi che si difendono come possono (non parlo di singole, nobili, personalità o americane o ebree schierate contro i loro paesi). Solo un bugiardo patentato può negare che le avventure italiane in Libia o in Etiopia, ecc. non fossero altrettanto “democratiche”, perché viste con favore dalla schiacciante maggioranza del popolo. E altrettanto dicasi delle “belle imprese” del nazismo; si vuol forse sostenere che il popolo tedesco le condannava?
Quindi, bando alle ciance di giornalisti semplicemente reazionari; voi state da una parte e noi da un’altra. E siamo nemici, non stiamo dibattendo sulla “qualità” di un servizio giornalistico o televisivo o sul fatto se se siano artisticamente superiori Rabelais o Cervantes, Tolstoji o Dostoievskji, Stendhal o Balzac o Flaubert, ecc. (scrittori dei “nostri tempi” non oso nominarli a confronto). Qui si tratta non semplicemente di uccisioni in massa, ma di netta contrapposizione tra operazioni di predominio aggressivo imperiale e resistenza di coloro che lo combattono; noi stiamo dalla parte dei secondi, i vari Guzzanti stanno con i primi. Non sono nazisti, ma razzisti si. Ma meglio di tutto è considerarli degli acerrimi nemici, cui opporsi sempre perché stanno dall’altra parte. Inutile fingere “buone maniere”. Accettiamo certo di non sparare “piombo”, anche perché riconosciamo quando la situazione lo esige e quando invece si tratterebbe di semplici crimini (individuali). Ma “sparare” parole di fuoco, questo sì; questo sempre contro i filo-imperiali, contro coloro che propugnano (per il momento “democraticamente”) la nostra subordinazione ad un paese che ci rende dipendenti economicamente, nonché territorio in cui installare basi per le loro operazioni di “conquista”.
Non sono antiamericanista (ho avuto, e nutro ancora, molta ammirazione per innumerevoli espressioni, artistiche e di pensiero, di quella nazione); sono solo antiamericano in questa fase storica di netto predominio aggressivo (non solo militare; le imprese belliche sono semplicemente la famosa “punta dell’iceberg”) degli Usa in tutto il mondo. E i vari Guzzanti sono al servizio di questo predominio; non sono filo-americani (e filo-israeliani), semplicemente feroci reazionari a tutto campo.
“I meriti dei figli non ricadono sui padri”.