IL MOMENTO E' PREPUZIO di G.P.

berlusconi

Berlusconi ha deciso di uscire dall'angolo. Ovviamente lo ha fatto nella maniera sbagliata cioè trattando con i poteri esteri che lo avevano messo alle corde per buttarlo al tappeto. La svolta è in due personaggi che B. ha ri-arruolato nella sua squadra di sostegno e di resistenza, due panzer del giornalismo con entrature nella Cia e nelle ambasciate atlantiche. Ovvero, Giuliano Ferrara e Paolo Guzzanti.

Il primo, ex comunista e socialista, è passato al filoamericanismo dando una mano all'Intelligence statunitense in più occasioni come da lui stesso dichiarato, il secondo già socialista e Pattista di Segni aveva recentemente lasciato il Pdl (dopo essere stato eletto alla Camera dal medesimo partito) in seguito alle scelte di politica estera del Premier ormai, a suo dire, totalmente succube di Putin e di Gheddafi. Oggi questi due uomini, soggettivamente intelligenti ma oggettivamente infidi, sono tornati alla corte del Re il quale sta probabilmente cercando un compromesso con quella regia straniera che vuole abbatterlo. Ma mettersi le quinte colonna in casa in una fase come quella in corso non è una mossa intelligente. E ciò poichè lo scenario che si va profilando, tanto a livello internazionale che nazionale, condurrà ad una più netta polarizzazione delle posizioni degli Stati, alla formazione di inediti schieramenti sulla scacchiera geopolitica in funzione di una riconfigurazione degli equilibri mondiali conseguenti all'indebolimento dell'iperpotenza Usa. Chi si troverà senza una linea strategica definita (di alleanze e di cointeressenze con vecchi amici o nuovi partner) rischia di prendere schiaffi da tutti. Per tale motivo deve preoccuparci il silenzio dei russi che, almeno fino a poco fa, ci avevano sempre tenuto a dichiarare la stretta affinità con il nostro Paese e col Presidente B. in particolare. Devo pertanto dare ragione ad Aldo Giannuli (esperto di servizi segreti) che in una intervista su Il Fatto Quotidiano di qualche giorno addietro ha detto che “la nostra politica estera schizofrenica, sempre per colpa di Berlusconi, alla lunga si può rivelare un boomerang. L’Italia negli ultimi anni si è alternata tra il ruolo di pasdaran dell’americanismo e quello di maggiore partner di Putin. E l’accordo con Gazpron è lì a dimostrarlo. Ma tenere il piede in due scarpe in un momento di instabilità può essere deleterio”. Perfetto! Questo è il tempo delle scelte coraggiose o quanto meno di quelle chiare. Né le une né le altre fanno parte del ricettario di B. che comincia a contare troppo sul suo istinto e sul fattore “C”. Tuttavia, il Cav non ha ben compreso che la sponda multipolare alla quale il globo sta approdando in questo XXI secolo è molto diversa dalla sponda del letto dove egli risulta un acrobata imbattibile; quando, a causa dei suoi errori politici, si frammenterà quel confine sottile tra fama pubblica ed infamia privata che lo ha sempre salvato nelle urne di lui resterà solo una lapide con il seguente epitaffio: Fu Gran Barzellettiere delle istituzioni e nient'altro. Del resto, non occorre essere dei geni per percepire che i problemi di B. sono strettamente connessi agli appetiti riversatisi sul nostro Paese da quando è finita la Guerra Fredda. Qualcuno sta tentando di sfamarsi alle nostre spalle lasciandoci senza companatico e dignità. C'è chi intende “allungare le mani sulle nostre cose. Su quelle rimaste, visto che le altre già le perdemmo. Ce n’è più che in abbondanza per provare a smetterla con questa radiazione fossile della guerra civile, ponendoci una semplice domanda: ma esistono interessi nazionali italiani? e, nel caso si risponda affermativamente, chi se ne sta occupando? Sarebbe bello, come dire, che la cosa stesse a cuore a servizi di sicurezza e statisti anche nostrani, non solo a quelli altrui. Ma, per avere ciò, si deve coltivare un mestiere fin qui non solo bistrattato, ma di cui s’è supposto di potere fare a meno: la politica. Forse è giunto il momento di ricordare che un po’ di professionalità non guasta, nel mentre ci godiamo le ultime scene dell’immobilismo frenetico e dell’agitarsi statico”. (Davide Giacalone). Appunto. Sarebbe il caso che la Politica facesse finalmente il suo mestiere per risollevare il Paese e per respingere gli attacchi di chi vuole metterlo in ginocchio. C'è ancora qualche margine di possibilità prima della caduta definitiva. Il momento sarebbe propizio. Anzi, dato il contesto, diciamo pure prepuzio. Comunque quel che conta sia in politica che sul materasso è muoversi. Mi pare che lo si faccia troppo nel secondo caso e quasi niente nel primo.