JOINT VISION 2020 – Il complesso militare americano si prepara per il futuro

L’esercito degli Stati Uniti oggi è una forza composta da uomini e donne addestrati in modo ottimale, pronti a consegnare la vittoria alla nostra Nazione. In conformità con gli obiettivi della National Security Strategy [Strategia di sicurezza nazionale ndt], l’apparato militare è abitualmente impiegato per modellare il contesto della sicurezza internazionale e per trovarsi pronto a rispondere attraverso l’intera gamma delle potenziali operazioni militari. Questo documento, però, si focalizza sul terzo elemento del nostro approccio strategico: la necessità di prepararci già adesso ad un futuro incerto.
Il Joint Vision 2020 [Visione d’insieme (del complesso militare) ndt] incrementa ed estende l’architettura concettuale stabilità dal Joint Vision 2010, con l’obiettivo di continuare a guidare la trasformazione in corso nelle Forze Armate Americane. Il proposito basilare di questo apparato è stato, e continuerà ad essere, quello di combattere e di vincere le guerre della Nazione. Lo scopo complessivo della trasformazione descritta in questo documento è la creazione di una forza che sia dominante nell’intero arco delle operazioni militari: persuasiva nei periodi di pace, decisiva in guerra, superiore in ogni tipologia di conflitto.
Nel 2020, la nazione dovrà fronteggiare un’ampia gamma di interessi, opportunità e di sfide che esigeranno un esercito in grado sia di vincere le guerre che di contribuire alla pace. Gli interessi e le responsabilità globali degli Stati Uniti persisteranno, e non c’è nessun indicazione che lasci supporre che le minacce a questi interessi e le responsabilità verso i nostri alleati scompariranno.
I concetti cruciali di forza decisiva, di dispiegamento, di potenza, di presenza oltreoceano e di mobilità strategica continueranno ad indirizzare i nostri sforzi per adempiere a questi impegni e per affrontare le sfide del futuro. Questo documento descrive i concetti operativi necessari alla realizzazione di questi obiettivi.
Se vogliamo che le nostre Forze Armate nel 2020 siano più rapide, più letali e più precise di quanto non lo sono oggi, dobbiamo continuare ad investire e a sviluppare nuove potenzialità militari. Questa proiezione descrive la trasformazione in atto verso queste nuove possibilità. Come spiegato in precedenza nel JV 2010, e in diretta dipendenza con la realizzazione delle potenzialità insite nella rivoluzione dell’informazione, le possibilità odierne di manovra, di attacco, di logistica e di protezione diventeranno manovra dominante [dominant manoeuver], ingaggio puntuale [precision engagement], logistica funzionale [~ocused logistics] e protezione a tutto campo [~ull dimensional protection].
La forza congiunta, a causa della sua flessibilità e del suo potenziale, rimarrà la chiave per i successi operativi anche nel futuro. L’integrazione delle competenze basilari fornite dai singoli Servizi è essenziale per la squadra congiunta e l’utilizzo delle potenzialità della Forza Totale [Total Force] (membri in servizio attivo, riservisti, guardia e civili) aumenta il numero delle opzioni a disposizione dei comandanti, complicando quindi le scelte dei nostri avversari. Per costruire la forza più efficiente del 2020, dobbiamo essere uniti da tutti i punti di vista: intellettuale, dottrinale, operativo, organizzativo e tecnico.
Questa proiezione è incentrata sul ruolo e sull’efficienza della forza congiunta nel 2020. La data definisce un obiettivo analitico generale più una stima definitiva od una scadenza precisa. Il documento non descrive come controbattere specifiche minacce, né enumera armi, modelli di comunicazione o altri sistemi che dobbiamo sviluppare od acquisire. Il suo proposito, piuttosto, è quello di descrivere a grandi linee il talento umano — la forza pronta, professionale ed ottimamente
formata — e le possibilità operative che saranno necessarie alla forza congiunta per avere successo attraverso l’intera gamma delle operazioni militari e per completare le sue missioni nel 2020 ed oltre. Nel descrivere queste potenzialità, la visione fornisce un vettore per programmi di esercitazioni e di sperimentazione ad alto spettro che deve essere seguito dai Servizi e dai comandi combattenti in ossequio alla continua evoluzione della forza congiunta. Molte potenzialità, basate sul programma d’implementazione della visione congiunta, saranno operative ben prima del 2020, mentre altre continueranno ad essere esplorate e sviluppate attraverso esercitazioni e sperimentazioni.
L’obiettivo di fondo di questa visione è il dominio sull’intero spettro — raggiunto grazie all’applicazione coordinata della manovra dominante, dell’ingaggio puntuale, della logistica funzionale e della protezione a tutto campo. Conseguire questo scopo comporta il costante afflusso di nuova tecnologia, inclusa la modernizzazione e la sostituzione dell’equipaggiamento. Esistono fattori che hanno un’importanza ancora maggiore: lo sviluppo della dottrina, l’organizzazione, la formazione, l’educazione, i leader e il personale che acquistano un vantaggio effettivo dalla tecnologia.
L’evoluzione di questi elementi nel corso delle prossime due decadi sarà fortemente influenzato da questi due fattori.
Il continuo perfezionamento e la proliferazione di tecnologie informative cambierà sostanzialmente lo svolgimento delle operazioni militari. Queste mutazioni nell’ambito del reperimento dell’informazione rendono la superiorità in questo terreno un presupposto decisivo per attuare la trasformazione delle potenzialità operative della forza congiunta e l’evoluzione del comando e del controllo unificato.
La Forza Armata Usa continuerà a fare affidamento sulla sua capacità di innovazione a livello sia intellettuale che tecnico. La velocità del cambiamento tecnologico, in particolare nel contesto strategico, costituirà una ricompensa alla nostra abilità di favorire l’innovazione nel nostro personale e nella nostra organizzazione attraverso l’intera gamma delle operazioni congiunte. La visione globale delle prestazioni che ci saranno richieste nel 2020, come spiegato sopra, si basa sulla nostra valutazione del contesto strategico in cui le nostre forze opereranno.
CONTESTO STRATEGICO
Tre sono gli aspetti del mondo del 2020 che hanno implicazioni significative per Forze Armate Usa.
Gli Stati Uniti continueranno ad avere interessi globali e ad essere impegnati in una gran varietà di relazioni con attori regionali. La tecnologia nei settori dei trasporti, delle comunicazioni e dell’informazione proseguirà ad evolversi favorendo così l’espansione di legami economici e la correlazione degli eventi internazionali. La sicurezza nostra e dei nostri interessi economici, come pure i principi politici, fornirà l’impulso a rapportarci con partner internazionali. La forza congiunta del 2020 dovrà essere preparata a “vincere” nell’ambito dell’intera gamma di operazioni militari in ogni parte del mondo, secondo le necessità del momento: dalla collaborazione con soggetti internazionali alla coordinazione di attività militari con agenzie governative e con organizzazioni internazionali.
Gli avversari potenziali hanno avranno accesso alle basi industriali del commercio globale e grossomodo disporranno della stessa tecnologia del complesso militare Usa. Noi non conserveremo una superiorità tecnologica consistente su tutti i nostri avversari. La crescente disponibilità di satelliti commerciali, di comunicazioni digitali e la diffusione di internet
offre ai nemici nuove possibilità a costi relativamente bassi. Non dobbiamo aspettarci che nel 2020 i nostri avversari combattano con strumenti strettamente connessi all'”era industriale”. Il nostro sopravvento dovrà, perciò, giungere dai leader, dal personale, dalla dottrina, dall’organizzazione e dalla formazione che ci permetterà di conquistarci quel vantaggio tecnologico funzionale al conseguimento di una maggiore efficacia nel combattimento.
3) Dobbiamo attenderci che i potenziali avversari siano in grado di adattarsi alla nostra capacità di progresso. Oggi possediamo maggiori possibilità nel combattimento convenzionale, oltre al deterrente rappresentato dal nucleare, ma questo favorevole squilibrio militare non è statico. Di fronte a tali impressionanti potenzialità, aumenterà il ricorso ad approcci asimmetrici e la concentrazione sullo sviluppo di una specifica nicchia di possibilità. Lo sviluppo e l’impiego di un simile procedimento, che evita la potenza degli Stati Uniti ed approfitta delle possibili vulnerabilità grazie all’impiego di metodi operativi alternativi, potrebbe spingere gli avversari a tentare di creare delle condizioni che effettivamente ritardino, impediscano o controbattano l’applicazione delle risorse militari statunitensi.
La potenziale minaccia di questi approcci asimmetrici costituisce forse il più serio pericolo che gli Usa devono fronteggiare nell’immediato futuro — in questo allarme rientrano i missili balistici ad ampia gittata ed altre minacce diretti ai cittadini ed al territorio statunitensi. I metodi e gli obiettivi asimmetrici sono di gran lunga più rilevanti dello squilibrio tecnologico relativo, per non contare che l’impatto psicologico di un attacco potrebbe avere un effetto proporzionalmente maggiore del danno materiale realmente subito. Un ipotetico avversario potrebbe perseguire un vantaggio asimmetrico a livello tattico, operativo o strategico, grazie all’identificazione di punti vulnerabili ed alla pianificazione di concetti e risorse asimmetrici in grado di colpire o di procurare dei benefici. Per complicare la questione, i nostri avversari potrebbero tentare una combinazione di attacchi asimmetrici oppure gli Stati Uniti potrebbero fronteggiare una serie di minacce di questo tipo concertate da più nemici. Questa tipologia di pericoli asimmetrici è in continua evoluzione, per cui gli Stati Uniti devono mantenere la capacità di dissuadere, di difendersi e di sconfiggere qualsiasi soggetto che scelga di attaccarci con questi metodi. Per fronteggiare le sfide proposte dal contesto strategico del 2020, le forza congiunta deve essere in grado di acquisire il domino sul completo spettro delle attività militari.
DOMINIO DELLO SPETTRO COMPLETO
Lo scopo finale delle nostre forze militari è il conseguimento degli obiettivi posti dalla Autorità di Comando Nazionale [National Commamd Authorities]. La forza congiunta del futuro conquisterà questa meta attraverso il domino dello spettro totale — la capacità delle forze Usa, in operazioni unilaterali o in combinazione con partner multinazionali, di sconfiggere ogni avversari e di controllare ogni evenienza nella sfera dello spettro totale delle attività militari.
L’intera gamma di operazioni comprende il mantenimento di una posizione strategica deterrente. Include pure il teatro dello scontro e le attività sul campo. Questo avviene poiché il conflitto implica l’utilizzo di forze strategiche e di armi di distruzione di massa, grandi scenari di guerra, conflitti regionali e contingenze di più piccola scala. Sono incluse anche le situazioni che si trovano sull’ambiguo confine tra guerra e pace, come il peace-keeping e operazioni di attuazione di pace [peace enforcement operations], come pure le attività che non comportano combattimenti, quali il soccorso umanitario e l’aiuto alle autorità locali.
La definizione “domino dello spettro completo” implica che le forze Usa siano in grado di condurre
operazioni intense, sollecite e sincronizzate sapendo scegliere i mezzi adeguati alle specifiche
situazioni, con la possibilità e la libertà di operare in tutti i campi: spazio, mare, terra, aria e informazione. Inoltre, data la natura globale dei nostri interessi e dei nostri doveri, gli Stati Uniti devono conservare la presenza delle loro forze all’estero e la facoltà di proiettare rapidamente la propria potenza nel mondo in modo da conquistare il dominio dello spettro completo.
Raggiungere questo obiettivo significa che la forza congiunta soddisferà il suo scopo principale: la vittoria in guerra, come pure il successo nell’intera gamma di attività, ma ciò non comporta che vinceremo senza costi o senza difficoltà. I conflitti provocano delle vittime nonostante i nostri migliori tentativi di minimizzarle e continueranno a causarle anche quando la forza avrà acquisito il dominio dello spettro completo. Per di più, l’attrito è inseparabile dalle operazioni militari. La forza congiunta del 2020 cercherà di creare uno “uno squilibrio di attriti” a proprio favore sfruttando le potenzialità esplorate in questo documento, comunque le cause fondamentali di attrito1 non possono essere eliminate. Noi vinceremo — ma non dobbiamo aspettarci che la guerra nel futuro sia semplice o indolore.
I requisiti per le operazioni globali, l’abilità di contrastare avversari in possesso di armi di distruzione di massa e la necessità di adeguarsi a situazioni ambigue al limite della gamma di operazioni militari rappresenterà una sfida speciale sulla strada del raggiungimento del dominio dello spettro totale. Pertanto il processo di creazione della forza congiunta del futuro deve essere flessibile — per reagire ai mutamenti nel settore strategico e agli adeguamenti dei potenziali nemici, per avvantaggiarsi dell’evoluzione delle nuove tecnologie e per tenersi al passo con la rapidità dei cambiamenti.
La fonte di questa flessibilità è la sinergia delle competenze centrali dei singoli Servizi, integrate in una squadra unita. Queste sfide richiederanno una Forza Totale composta da un personale ben istruito, motivato e competente che possa adattarsi alle numerose missioni unificate future. La trasformazione della forza congiunta necessaria per ottenere il dominio dello spettro completo si fonda sulla superiorità nel settore nevralgico dell’informazione e sulla nostra capacità di innovazione.
SUPERIORITA’ INFORMATIVA2
L’informazione, la sua valutazione e i network delle comunicazioni sono cruciali in ogni attività militare. Nel corso della storia, i leader militari hanno considerato la superiorità in questo settore la chiave della vittoria. Tuttavia la “rivoluzione informativa” in corso non è solo di natura quantitativa ma anche qualitativa, fatto che provocherà nel 2020 profondi stravolgimenti nella conduzione delle operazioni militari. Infatti i progressi nel settore informativo stanno procedendo così rapidamente che corriamo il rischio che venga superata la nostra facoltà di trovare idee, di formulare concetti operativi e di ponderare i risultati. Mentre la superiorità nel settore dell’informazione rimarrà un obiettivo cruciale, la natura, lo scopo e le “regole” di questa ricerca stanno mutando radicalmente.
Il cambiamento qualitativo in questo settore3 allarga i confini dei pilastri concettuali della
superiorità informativa al di là della mera accumulazione di una quantità di dati sempre maggiore.
La parola “superiorità” implica uno stato od una condizione di squilibrio a favore di un soggetto. La
1 Cause di attrito: gli effetti del pericolo e dello sforzo; lo stato d’incertezza; l’imprevedibilità del comportamento degli altri attori; la fragilità delle macchine e dell’informazione; gli uomini.
2 Superiorità informativa: la capacità di collezionare, valutare e diffondere un flusso di informazioni ininterrotto mentre si vieta al nemico di fare lo stesso. (JP1-02) La superiorità nell’informazione si conquista in una situazione di assenza di scontro oppure in una in cui forze amiche abbiamo l’informazione necessaria per raggiungere i loro obiettivi operativi.
3 Ambito informativo: L’insieme di individui, di organizzazioni e di sistemi che raccolgono, esaminano e diffondono l’informazione, inclusa l’informazione stessa. (JP1-02)
superiorità in questo campo è transitoria per natura e deve essere plasmata e conservata dalla forza congiunta attraverso l’effettuazione di operazioni d’informative.
Comunque, il conseguimento della supremazia in questo settore non è fine a se stesso.
Infatti questa egemonia fornisce un vantaggio effettivo alla forza congiunta solo quando si traduce in una conoscenza e in una risolutezza ottimali. La forza congiunta deve essere in grado di trarre vantaggio del predominio informativo per convertirlo in una conoscenza più profonda così da raggiungere la “superiorità decisionale”: le migliori risoluzioni sono quelle che si pensano e si compiono prima che l’avversario possa reagire, oppure, oppure in assenza di combattimenti, quelle che lasciano il tempo all’esercito di adeguarsi alla situazione e portare a termine con successo le sue missioni. La superiorità decisionale, però, non si guadagna automaticamente insieme a quella nel settore informativo. Sono egualmente necessari gli adattamenti organizzativi e dottrinali, un addestramento e un’esperienza rilevanti, un comando appropriato, i dispositivi e i meccanismi di controllo.
L’evoluzione della tecnologia informativa permetterà in misura sempre maggiore di integrare le operazioni d’informazione tradizionali con sofisticate fonti di intelligence, con il pattugliamento e con la ricognizione attraverso una campagna d’informazione pienamente sincronizzata. Lo sviluppo di un concetto definito “reticolo di informazione globale” assicurerà quel network centralizzato indispensabile per raggiungere questo obiettivo. Questo reticolo di interconnessioni globali sarà una gamma di potenzialità informative in continua espansione, di processi associati e di persone che gestiranno e forniranno le informazioni necessarie ai combattenti, ai capi e al personale di supporto. Questo fattore intensificherà la potenza sprigionata nei combattimenti e contribuirà pure ai successi nelle operazioni che non richiedono scontri. La messa in atto del completo potenziale di questi cambiamenti non richiede soltanto innovazioni tecnologiche ma pure una evoluzione ininterrotta dell’organizzazione e della dottrina, oltre allo sviluppo di un addestramento finalizzato all’acquisizione di un vantaggio decisivo nell’ambito informativo.
Dobbiamo anche ricordare che la superiorità nel settore informativo non significa raggiungere la perfezione, né significa l’eliminazione dell’imponderabilità della guerra. I sistemi d’informazione, le analisi e le operazioni aggiungono le loro proprie cause d’incertezza a questo settore. La superiorità informativa è fondamentale per la trasformazione delle risorse operative della forza congiunta.
Questa nel 2020 disporrà di una maggior quantità di dati e di conoscenza, cosa che gli consentirà di raggiungere la superiorità decisionale, di favorire i comandi avanzati e le basi di controllo, nonché di attuare il pieno potenziale della mobilità dominante, dell’ingaggio puntuale, della protezione a tutto campo e della logistica funzionale. La portata e la velocità di questa evoluzione richiedono flessibilità e prontezza di innovazione.
INNOVAZIONE
Il documento Joint Vision 2020 riteneva che l’innovazione tecnologica fosse una componente vitale della trasformazione della forza congiunta. Nell’intero corso dell’era industriale, gli Stati Uniti, per primeggiare nelle attività militari, hanno fatto affidamento sulla loro capacità di rinnovamento tecnologico. Sebbene questo fattore continuerà ad essere decisivo, dobbiamo dirigere la nostra attenzione al di là della tecnologia e comprendere l’importanza della modernizzazione organizzativa e concettuale.
L’innovazione, nella sua forma più semplice, è la combinazione di nuovi “strumenti” con nuove “modalità” di effettuare le missioni. In realtà, questo cambiamento potrebbe essere provocato interamente da nuove apparecchiature, oppure da una ricombinazione creativa di vecchie strumentazioni con nuove procedure, se non da qualche soluzione intermedia. Inoltre, ci sono altre idee, già presenti nel JV 2010, che vengono rinnovate nel JV 2020: organizzare un prospetto innovativo per integrare la dottrina, la tattica, l’addestramento, le attività collaterali e la tecnologia nel contesto di nuove capacità operative. I mutamenti in grado di potenziare le risorse della forza congiunta e dei Servizi saranno la conseguenza della comprensione generale della natura dei conflitti e delle operazioni militari del futuro, oltre alla visione di ciò che le unità combattenti e i Servizi dovranno eseguire per portare a termine positivamente le loro missioni.
Un reale processo di innovazione richiede un apprendimento continuo — un mezzo di interazione e di scambio che valuti gli obiettivi, lezioni su questioni operative, esercizi, esperimenti e simulazioni — che deve includere anche meccanismi di retroazione. I Servizi e le unità combattenti devono offrire ai nostri professionisti, ottimamente addestrati e qualificati, l’opportunità di creare nuovi concetti e nuove idee che possano innescare la rivoluzione militare del futuro. Dobbiamo anche promuovere le innovazioni necessarie a realizzare la forza congiunta del futuro — non soltanto con deliberazioni che riguardino la contrapposizione della struttura e del budget dell’esercito attuale con quello futuro, ma anche con una ragionevole tolleranza per gli errori e gli insuccessi nel corso della fase di sperimentazione. Dobbiamo valutare in maniera efficiente l’impiego di tempo e di risorse, creando una procedura che ci consenta di nutrire fiducia verso i nostri successi in battaglia futuri. Peraltro, la forza, attraverso un processo di sperimentazione con una scarsa tolleranza per gli errori, ben difficilmente si identificherà e si nutrirà degli aspetti più rilevanti e redditizi dei nuovi concetti, delle nuove risorse e della nuova tecnologia. Tutti gli individui e le organizzazioni, corroborati dalla sperimentazione necessaria all’evoluzione delle nostre forze combattenti, devono garantire che la nostra naturale preoccupazione di risparmiare risorse e di riportare alla fine il successo non ci impedisca di perseguire l’innovazione, poiché se non verificassimo il nostro potenziale potremmo incorrere in esiti drammatici.
Nel perseguimento dell’innovazione è insito, ovviamente, un alto grado di incertezza. La chiave per far fronte a questa imprevedibilità è il possesso di una leadership vigorosa che possa contare sulla migliore informazione possibile. I vertici devono valutare l’efficacia delle nuove idee, i potenziali inconvenienti dei nuovi concetti, le possibilità degli eventuali avversari, il rapporto costi/ricavi delle nuove tecnologie e le implicazioni organizzative delle nuove disponibilità. I comandi devono effettuare queste valutazioni in un contesto simulato che includa i fattori, in continua evoluzione, economici, politici e tecnologici dello scenario di sicurezza preventivato. Tutte queste stime saranno associate ipoteticamente tra di loro. Ma le migliori innovazioni sono giunte spesso da persone che hanno preso decisioni e hanno ottenuto successi a dispetto di informazioni incerte e parziali.
Grazie all’innovazione, i reparti combattenti e i Servizi avranno ottime possibilità di tenere il passo del cambiamento nell’ambito completo in cui si trovano ad agire. Sebbene il rinnovamento tecnologico sia il motore principale della trasformazione delle condizioni ambientali, non è l’unico. La ricerca di innovazione deve comprendere il contesto completo delle operazioni congiunte — il che significa che le Forze Armate devono prendere in considerazione i mutamenti nella dottrina, nell’organizzazione, nell’addestramento, nell’equipaggiamento, nella leadership, nel personale, nelle strutture e nella tecnologia. Infine, l’obiettivo è lo sviluppo di approcci ponderati che abbiano una flessibilità sufficiente per riprendersi dagli errori e dagli imprevisti.
CONDUZIONE DELLE OPERAZIONI CONGIUNTE
La complessità della questione della sicurezza del futuro richiede che gli Stati Uniti siano preparati a fronteggiare un’ampia gamma di minacce di vario livello d’intensità. Contrastare con successo queste minacce richiederà l’abilità di integrare le competenze cruciali dei Servizi nel contesto di una forza congiunta adeguata a situazioni ed obiettivi specifici. I comandanti devono crearsi l’opportunità di ottenere il livello di efficienza e di sinergia necessario a condurre operazioni decisive nell’ambito dello spettro completo delle attività militari. Quando è necessario combattere, devono possedere una schiacciante gamma di possibilità che li renda in grado di compiere operazioni offensive e difensive, contro cui un nemico deve difendersi. Oltre situazioni più complesse, come il soccorso umanitario e le operazioni di pace, richiederanno una risposta rapida e flessibile in modo da raggiungere gli obiettivi della nazione nel tempo richiesto. Alcune circostanze potrebbero richiedere le potenzialità di un solo Servizio, ma, nella maggior parte dei casi, sarà impiegata una forza congiunta, comprensiva sia dei Componenti Attivi che dei Riservisti.
La complessità delle operazioni del futuro esige anche che, insieme alle attività collettive, le nostre forze abbiano la capacità di partecipare efficacemente come singola componente di uno sforzo nazionale unificato. Questo tipo di approccio porta a disporre di tutti gli strumenti del comando per raggiungere gli obiettivi nazionali unilateralmente, quando necessario, e in collaborazione con le forze e con i mezzi degli eserciti multinazionali, delle organizzazioni regionali e internazionali, delle organizzazioni non-governative e di quelle private e volontarie, quando possibile. La partecipazione della forza congiunta in attività di supporto ad autorità civili sarà molto probabilmente sempre più importante a causa delle minacce emergenti per la sicurezza interna degli Usa, quali il terrorismo e le armi di distruzione di massa.
RISORSE UMANE
Il nucleo della forza congiunta del 2020 continuerà ad essere formato da una Forza di soli Volontari [All Volunteer Force] composta da individui di eccezionale dedizione e abilità. Il loro valore sarà decisivo, come mai in passato, poiché i membri dei Servizi dovranno confrontarsi con una grande varietà di missioni e di problemi tecnologici che necessitano di adattabilità, di innovazione, di un giudizio preciso, della capacità di prevedere gli eventi e di una comprensione multiculturale. La Nazione continuerà a dipenderà da individui dotati di un’indole fuori dal comune, devoti ad un’etica di servizio disinteressato.
Ai nostri uomini sarà richiesta una moltitudine di abilità. I Servizi svolgeranno un ruolo cruciale nel perfezionamento delle loro caratteristiche e delle competenze fondamentali di ciascuna organizzazione. Inoltre, tutti i membri della Forza Totale devono essere preparati a mettere in atto questa perizia per portare a termine una vasta gamma di missioni come membri della squadra unificata. I componenti del nostro Servizio devono possedere la flessibilità mentale per passare dall’addestramento alla guerra fino all’imposizione della pace a soggetti combattenti quando necessario. Il comandante della forza congiunta, di conseguenza, è a capo di una forza potente e sinergica capace di dominare nell’ambito dell’intera gamma di operazioni.
Le missioni del 2020 esigeranno membri del Servizio che possano creare e poi sfruttare il vantaggio derivato dalle innovazioni intellettuali e tecnologiche. Gli individui saranno messi alla prova da pesanti responsabilità a livello tattico nella fase organizzativa e dovranno essere capaci di assumere decisioni con implicazioni operative e strategiche. Il nostro prospetto del dominio dello spettro
completo e della trasformazione delle risorse operative ha ripercussioni significative nell’addestramento e nella formazione della nostra equipe. Le tattiche delle operazioni informative, la coordinazione delle attività di interazione multinazionale, come pure la complessità della moderna strumentazione di guerra, richiederanno persone dotate ed addestrate in misura tale da soddisfare gli standard richiesti. Operazioni rapide e sparpagliate esigeranno uomini e donne che siano consci di essere parte di una squadra coesa, tuttavia in grado di agire indipendentemente a seconda delle intenzioni del comandante. L’evoluzione delle nuove aree operative, come le attività spaziali e quelle informative, esigeranno lo sviluppo di un’appropriata progressione di carriera che consegni la leadership a specialisti in questi settori. L’accumulazione di addestramento ed esperienza formerà una forza pronta a dispiegarsi rapidamente in qualsiasi punto del globo e operare efficientemente.
La forza congiunta del 2020 si confronterà con la difficoltà di reclutare e scegliere le persone fuori dal comune in possesso di questi requisiti. Prima di tutto perché l’espansione dell’educazione civile e delle opportunità d’impiego ridurranno drasticamente il numero di candidati arruolabili per il servizio nell’esercito. Continueremo a cercare di offrire ai nostri membri una qualità di vita e una remunerazione competitive e strategiche, per poter attrarre quegli individui di alto livello di cui abbiamo bisogno. In seconda battuta l’incremento della percentuale dei membri che hanno una famiglia a carico ci solleciteranno a creare programmi mirati a supportare quanto più possibile le comunità familiari e a monitorare attentamente l’impatto della frequenza delle operazioni. In ultimo, la nostra accresciuta dipendenza dalla Componente Riservista obbligherà a rivolgere le nostre preoccupazioni all’impatto dell’attività militare sulle carriere civili dei membri in riserva e dei loro datori di lavoro. Il Dipartimento della Difesa e i Servizi devono essere consapevoli che queste sono le sfide del prossimo futuro.
Le operazioni militari continueranno ad esigere uno spirito di dedizione e di sacrificio straordinario per far fronte alle condizioni più avverse. La nostra Forza Totale, composta da professionisti da professionisti armati di coraggio, resistenza ed intelligenza, avrà successo nonostante la complessità e l’evoluzione delle operazioni del futuro.
COOPERAZIONE
La cooperazione4 è il fondamento per compiere operazioni efficienti, multinazionali e coordinate. La forza congiunta ha fatto un significativo passo in avanti raggiungendo un ottimo livello di interazione, ma deve proseguire i suoi sforzi per perfezionarsi. Tali miglioramenti includeranno il raffinamento della dottrina congiunta come pure lo sviluppo di tecnologie e processi comuni. Esercitazioni, scambio di personale, accordi per procedure d’intervento omologate, addestramento ed educazione individuale e pianificazione razionale intensificheranno e istituzionalizzeranno ulteriormente queste potenzialità. La cooperazione è un obbligo per la forza congiunta del 2020; soprattutto nei settori delle comunicazioni, nella condivisione di informazioni e di elementi logistici comuni. I sistemi d’informazione e di equipaggiamento che consentono un quadro operativo
4 Cooperazione: la capacità dei sistemi, delle unità o delle forze di fornire prestazioni e di riceverne da altri sistemi, unità o forze e di scambiarsi i servizi in modo da permettere loro di operare insieme in maniera efficiente.
comune ed importante devono lavorare attraverso reti condivise che possono essere accessibili da qualunque membro appropriatamente preparato.
Sebbene la cooperazione tecnologica sia essenziale, non è sufficiente per garantire il successo delle operazioni. A necessaria l’attenzione adeguata per quel che concerne gli elementi procedurali ed organizzativi, e, al momento di prendere decisioni, tutti i livelli devono conoscere le possibilità e i limiti degli altri. L’addestramento e l’educazione, l’esperienza e l’esercizio, la pianificazione comune e le capacità coordinate di tutti i reparti della forza congiunta non basteranno a superare le divergenze a livello di cultura organizzativa e ad appianare le differenti priorità, ma insegneranno ai membri della squadra ad apprezzare l’intera gamma delle possibilità dei Servizi a loro disposizione.
La futura forza congiunta potrà disporre di tecnologie integrate e di strutture organizzative flessibili che permetteranno a uomini addestrati ed esperti di sviluppare processi e procedure compatibili, di collaborare alle pianificazioni e di adattarsi secondo le necessità a specifiche situazioni di crisi. Questa configurazione non solo è vitale per la forza congiunta ma anche per le operazioni multinazionali e coordinate.
OPERAZIONI MULTINAZIONALI5
Dal momento che i nostri potenziali partner multinazionali non avranno raggiunto tutti il medesimo livello tecnologico, è necessario un approccio adeguato all’interazione che concili un’ampia gamma di necessità e di possibilità. I nostri alleati tecnologicamente più avanzati disporranno di sistemi e di attrezzature sostanzialmente compatibili, che consentiranno l’interconnessione e la condivisione di informazioni in modo da operare efficacemente con le forze Usa a tutti i livelli. Comunque, dobbiamo anche essere in grado di operare con alleati e coalizioni che potrebbero essere tecnologicamente incompatibili, soprattutto a livello tattico.
Inoltre, molti dei nostri partner futuri possederanno significative specializzazioni da integrare in uno schema operativo comune. Allo stesso tempo, l’esistenza di queste relazioni non implica l’accesso all’informazione senza restrizioni. Noi e i nostri partner multinazionali continueremo, a nostra discrezione, ad esercitare il diritto di proteggere dati significativi e le fonti di informazione.
In tutti i casi, un’efficiente capacità di comando e di controllo è il mezzo più importante per estendere con successo il prospetto unificato alle operazioni multinazionali. I progressi tecnologici che riguardano la connessione dei sistemi di informazione forniranno agli alleati i collegamenti necessari alla formazione di un importante quadro operativo comune, oltre ad accrescere l’efficienza del comando e del controllo. Tuttavia, la condivisione dell’informazione ha bisogno di mantenere la frequenza delle attività multinazionali che dipendono in grande misura da una comprensione comune delle procedure operative e della compatibilità organizzativa. Il comandante deve saper valutare i dati nell’ambito di un contesto multinazionale, che può essere interpretato correttamente solo se saranno accessibili ai capi dello staff le esperienze regionali e la conoscenza dei rapporti tra gli alleati. Deve essere stabilita e conservata una profonda comprensione delle caratteristiche culturali, politiche, militari ed economiche della regione. L’incremento di questa consapevolezza dipende dalla condivisione dell’addestramento e della formazione, soprattutto tra i partner più importanti e potrebbe comportare anche dei cambiamenti organizzativi. La completa efficienza delle operazioni multinazionali è determinata perciò dalla coordinazione tra le organizzazioni, le procedure e le tecnologie.
5 Operazioni multinazionali: un termine collettivo che descrive le azioni militari condotte da forze di due o più nazioni di solito eseguite nell’ambito di una coalizione o di un’alleanza. (JP1-02)
OPERAZIONI COORDINATE
La sfida principale delle operazioni coordinate6 è il raggiungimento dell’unità d’intenti e di azione nonostante le diversità culturali, gli interessanti diversificati e le differenti priorità delle organizzazioni partecipanti, molte delle quali tentano di salvaguardare la loro indipendenza relativa, la loro libertà d’azione e la neutralità. Inoltre, queste organizzazioni potrebbero mancare delle strutture e delle risorse necessarie per entrare a far parte di relazioni di vasta portata o per integrarsi con la tecnologia degli alleati. In questo contesto, e in assenza di un leader formale della coalizione, la futura forza congiunta dovrà essere capace di migliorare le comunicazioni, di pianificare, di interagire e di relazionarsi con potenziali alleati. Questi fattori sono importanti in tutti gli aspetti delle operazioni coordinate, ma soprattutto nel caso di minacce dirette a cittadini e a strutture all’interno dei confini Usa. Un’azione coesa e coordinata è vitale per impedire, difendersi e rispondere a questo tipo di attacchi. La forza congiunta deve essere pronta a supportare le autorità civili nell’ambito di uno sforzo pienamente integrato volto a soddisfare i bisogni dei cittadini americani e a realizzare gli obiettivi indicati dalle Autorità di Comando Nazionale.
Tutte le organizzazioni devono poter aver accesso allo stesso patrimonio d’informazioni fatto che può contribuire al raggiungimento di un rilevante quadro operativo comune e alla realizzazione di un’azione unificata. Queste hanno anche le medesime esigenze riguardo l’informazione. La sua condivisione con alleati preparati in modo appropriato e l’integrazione dei dati provenenti dalle diverse fonti sono requisiti essenziali. Anche la comprensione reciproca delle necessità e delle attività di ciascun gruppo è cruciale. Per mezzo dell’addestramento con potenziali partner, è molto importante instaurare relazioni sicure che favoriranno relazioni a lungo termine, una pianificazione d’insieme e processi e procedure compatibili. Come nel caso dei nostri partner multinazionali, l’interazione in tutti i settori è essenziale per effettuare operazioni coordinate efficienti.
CONCETTI OPERATIVI: MOBILITA’ DOMINANT~’
La forza congiunta in grado di dominare la mobilità possederà una velocità senza pari e un’agilità nel posizionamento e nel riposizionamento ideale delle forze, dalle ubicazioni più lontane e disparate, che gli permetterà di raggiungere velocemente ed in maniera decisiva gli obiettivi operativi. L’impiego della mobilità dominante non solo potrebbe portare alla conquista diretta delle mete prefissate, ma anche semplificare l’utilizzo degli altri concetti operativi. Per esempio, la mobilità dominante potrebbe essere impiegata per stanare le forze nemiche che a quel punto sarebbe
6 Interazione coordinata: nel contesto del coinvolgimento del Dipartimento di Difesa, la coordinazione, tra diversi elementi del Dipartimento della Difesa e le agenzie del Governo Usa, le organizzazioni non-governative, quelle formate da privati cittadini volontari, oltre alle entità regionali ed internazionali, necessaria per raggiungere gli obiettivi prefissati. (~P1-02)
‘ Mobilità dominante: l’abilità della forza congiunta di guadagnarsi una posizione vantaggiosa grazie alla impareggiabile velocità e all’eccezionale tempismo delle operazioni, in modo da eseguire le missioni militari assegnate. Una squadra comprendente forze ampiamente diversificate (di aria, di terra, di mare, anfibie, reparti speciali e spaziali) garantirà la supremazia nell’intera gamma delle operazioni militari attraverso le potenzialità nel settore informativo, nella frode, nel combattimento, nella mobilità e nella contro-mobilità (la manovra di reazione ai movimenti del nemico).
distrutte attraverso l’ingaggio puntuale. Nello stesso tempo, una funzione della mobilità dominante potrebbe essere la conquista di una posizione vantaggiosa nell’ambito di distanze strategiche. Le unità d’oltreoceano o quelle stanziate in Usa concentreranno le forze o gli effetti del loro intervento direttamente sul teatro operativo. La superiore informazione favorirà la messa in atto della mobilità dominante che, grazie ad una pianificazione adeguata e competitiva, alla coordinazione di unità ampiamente separate, al conseguimento di un tempestivo ritorno d’informazioni sullo status, sulla posizione e sulle attività delle unità subordinate e alla previsione del corso degli eventi, condurrà al successo della missione. La forza congiunta sarà anche in grado di pianificare e di effettuare la mobilità dominante in cooperazione con partner multinazionali, a seconda dei loro compiti e delle loro possibilità.
La capacità di radunare rapidamente la forza o le forze e gli effetti di unità disperse permette al comandante della squadra congiunta di conquistare il controllo del campo di battaglia al momento e nel luogo appropriati. In un conflitto questa abilità di ottenere una posizione vantaggiosa consente al comandante di utilizzare in battaglia un potenza decisiva che obbligherà l’avversario a reagire da una situazione di svantaggio, se non all’abbandono. In altre situazioni, questo consentirà alla forza di occupare posizioni chiave per condizionare il corso degli eventi e minimizzare le ostilità oppure reagire se le ostilità dovessero diventare pericolose. In tempo di pace la mobilità dominante costituisce una reale possibilità di scoraggiare potenziali avversari e di rassicurare amici ed alleati.
Al di là dell’effettiva presenza concreta della forza, la mobilità dominante colpisce psicologicamente gli avversari e gli altri soggetti compresi nel territorio dello scontro. Questo shock è uno strumento a disposizione del comandante della forza congiunta nell’ambito dell’intera gamma di operazioni militari. In un conflitto, per esempio, la presenza o la preventiva presenza di una forza dominante molto probabilmente provocherà la resa del nemico dopo una resistenza minima. Nel corso di una missione di peacekeeping, questa superiorità militare, potrebbe accrescere la speranza per il buon esito delle negoziazioni oppure prevenire l’insorgere di rivolte popolari. Per provocare un tale impatto psicologico, il comandante si servirà delle operazioni informative come di un fattore decisivo in grado di manifestare la potenza combattiva senza la necessità apparente di mettere fisicamente in movimento gli elementi della forza armata. Il comandante della squadra congiunta dovrà avvantaggiarsi degli effetti potenziali ed effettivi della mobilità dominante per assicurarsi un grande beneficio.
INGAGGIO PUNTUALE
Detto semplicemente, l’ingaggio puntuale8 è un’operazione effects-based [un’insieme coordinato di azioni aventi lo scopo di influenzare il processo decisionale di avversari, alleati e soggetti neutrali ndt] importante per tutti i tipi di attività militari. Il suon buon esito dipende da una profonda analisi che permetta di identificare e localizzare gli snodi critici e gli obiettivi cruciali. La caratteristica fondamentale dell’ingaggio puntuale è il collegamento tra i sensori, i sistemi di erogazione e gli effetti provocati. Nella forza congiunta del futuro, questo connessione avrà luogo nell’intero raggio d’azione dei Servizi e comprenderà, quando necessario, le risorse opportune dei partner multinazionali. Il conseguente apparato di sistemi fornirà al comandante la gamma più vasta
8 Ingaggio puntuale: è l’abilità delle forze congiunte di localizzare, di esaminare, di percepire e di inseguire obiettivi o bersagli; scegliere, organizzare ed utilizzare i sistemi corretti; produrre gli effetti desiderati; valutare i risultati; e impegnarsi in una nuova battaglia con la velocità e il tempismo necessari, attraverso l’intera gamma delle operazioni militari.
possibile di possibilità nel rispondere a qualsiasi tipo di situazione, incluse le armi ad energia cinetica e non, con la capacità di provocare gli effetti, letali o non, desiderati.
Il concetto di ingaggio puntuale si estende ben al di là del semplice attacco accurato ad uno specifico obiettivo con armi esplosive ordinarie. La superiorità informativa aumenterà le possibilità del comandante della forza congiunta di comprendere la situazione, di provocare gli effetti desiderati, di scegliere uno schema d’azione e le forze adatte per eseguirlo, di prevedere in maniera ragionevolemente precisa le conseguenze delle proprie operazioni e di impegnarsi in nuove attività militari mentre si limitano i danni collaterali. Nel corso del conflitto, il comandante metterà in opera i concetti dell’ingaggio puntuale per ottenere effetti letali e non, secondo lo scopo della campagna militare. Questa azione potrebbe comprendere la distruzione di un obiettivo utilizzando forze convenzionali, l’introduzione di una squadra per effettuare operazioni speciali ed anche l’esecuzione di una missione di carattere psicologico. In altri casi, l’ingaggio puntuale potrebbe essere usato per agevolare la mobilità dominante e semplificare decisive battaglie ravvicinate. Il comandante potrebbe anche utilizzare armi non cinetiche, soprattutto nell’ambito delle operazioni informative dove gli obiettivi potrebbero essere i leader nemici o le truppe schierate oppure l’opinione pubblica di una popolazione nemica.
In assenza di conflitti militari, le attività connesse al concetto di ingaggio puntuale, si focalizzeranno, ovviamente, nell’effettuazione di azioni non letali. Queste operazioni permetteranno di sedare situazioni instabili, di superare le campagne di disinformazione o di scortare, per esempio, un flusso di profughi verso i centri d’assistenza. Senza considerare le sue applicazioni sia nelle operazioni di guerra che in quelle di pace, la capacità di un ingaggio puntuale consente al comandante di adattare la situazione od il campo di battaglia per provocare gli effetti desiderati, mentre, al contempo, si minimizzano i rischi alla forze amiche, contribuendo all’uso maggiormente ottimizzato delle risorse.
LOGISTICA FOCALIZZATA
La logistica focalizzata9, consistente nella consegna dell’equipaggiamento adeguato, dei rifornimenti e del personale nella quantità appropriata, nel luogo giusto e al momento propizio, incrementerà la possibilità di realizzare gli obiettivi operativi. Il compimento di questa previsione sarà generato dall’evoluzione rivoluzionaria dei sistemi d’informazione, dall’innovazione delle strutture organizzative, dalla riforma delle procedure e dai progressi della tecnologia dei trasporti. Questa trasformazione è già cominciata con cambiamenti programmati nel breve periodo che favoriscono la realizzazione completa dell’intero potenziale della logistica focalizzata.
La logistica focalizzata collegherà effettivamente tutte le funzioni e le attività inerenti alla logistica grazie all’evoluzione dei sistemi informativi che integrano in tempo reale la visibilità del patrimonio completo di dati all’interno di un comune quadro operativo. Questi sistemi includeranno l’evoluzione degli strumenti di supporto alle decisioni che perfezioneranno le analisi, la
9 Logistica focalizzata: l’abilità di fornire alla forza congiunta il personale e l’equipaggiamento adeguato, e di somministrare gli approvvigionamenti nel posto giusto, al tempo opportuno e nella corretta quantità nell’ambito dell’intera gamma delle attività militari. Questo mandato potrà essere adempiuto attraverso un sistema informativo automatizzato che comunichi in tempo reale e che costituisca, all’interno di un comune quadro operativo, un patrimonio a cui possano attingere gli operatori e i responsabili logistici dei Servizi e delle agenzie di supporto. Attraverso innovazioni nell’organizzazione e nelle procedure, la logistica focalizzata agevolerà molte operazioni della forza combattente.
pianificazione e prevederanno le necessità dei combattenti. Queste strutture, inoltre, consentiranno al settore commerciale, grazie ad una connessione diretta, di avvantaggiarsi nelle operazioni di business avanzate e nelle relazioni d’affari. Combinando queste potenzialità con assetti e processi organizzativi innovativi si permetterà una gestione diretta dell’intero sistema logistico e si fornirà un puntuale controllo in tempo reale della logistica delle condutture (oleodotti) al fine di supportare le priorità del comando della forza congiunta. L’incremento della velocità, della capienza e dell’efficienza dei sistemi di trasporto aumenterà inoltre le capacità di dispiegamento, di distribuzione e di sostentamento. Relazioni di reciproco supporto e pianificazioni congiunte consentiranno una proficua cooperazione con partner multinazionali ed interdipendenti.
Questi fattori permetteranno alla forza congiunta del futuro un raccordo più efficiente tra la fase operativa e quella logistica, che a sua volta consentirà una consegna precisa e puntuale di risorse ai combattenti. Questo sostanziale miglioramento dell’efficacia e dell’efficienza operativa, unito all’incrementata fiducia dei combattenti in queste possibilità, ridurrà in maniera rilevante le necessità dei combattimenti e la vulnerabilità delle linee logistiche di comunicazione, nel contempo in cui controllerà, e potenzialmente diminuirà, le dimensioni delle tracce logistiche. La potenzialità connessa alla logistica focalizzata supporterà efficacemente la forza congiunta nella fase di combattimento e fornirà gli elementi operativi di base nella distribuzione di aiuti umanitari o nelle azioni di soccorso, nonché nelle altre attività nell’ambito della gamma delle operazioni militari.
PROTEZIONE A TUTTO CAMPO~0
Nonostante i nostri avversari possano impiegare un’ampia gamma di armi (comprese quelle di distruzione di massa), intraprendere operazioni informative o portare attacchi terroristici, ed esista concretamente, in ogni fase di queste attività, la possibilità di minacce asimmetriche, le nostre forze militari devono essere in grado di condurre operazioni risolutive. I nostri uomini e gli altri reparti militari e civili, per portare a termine operazioni vittoriose, hanno bisogno di essere protetti dovunque siano localizzate — dal dispiegamento verso il teatro di battaglia, fino al ridispiegamento. La protezione a tutto campo è in essere quando la forza congiunta può completare le proprie missioni con un grado di rischio ragionevole sia sotto l’aspetto materiale che in quello informativo.
La capacità della protezione a tutto campo di includere nel proprio schema l’intero apparato di attività, di guerra e di pace, nel corso di operazioni sia offensive che offensive, è resa possibile dalla superiorità informativa. Questa protezione sarà fondata su misure difensive attive e passive, incluse le difese missilistiche di teatro [lo “scudo mobile”, ndt] così da limitare, possibilmente, le opere difensive anti-missile nel territorio degli Stati Uniti; contromisure offensive; procedure di sicurezza; disposizioni anti-terrorismo; il perfezionamento della capacità dell’intelligence di reperire e valutare elementi; la prontezza in situazioni d’emergenza; un’accresciuta consapevolezza del concetto di sicurezza; strategie concrete di combattimento. Inoltre, questa concezione di difesa si svilupperà al di là dell’effettivo teatro delle operazioni dovendo proteggere la nostra retroguardia, gli impianti logistici, nonché le risorse e le strutture cruciali nelle altre posizioni. È fondamentale proteggere il contenuto e i sistemi del settore informativo, indispensabili per conquistare i successi operativi; non ultima una vigilanza accresciuta nel controspionaggio e nella difesa dell’informazione. La forza congiunta del 2020 integrerà le potenzialità operative dei partner multinazionali e cooperanti,
l0 Protezione a tutto campo: l’abilità della forza congiunta di proteggere il suo personale e le altre risorse necessarie ad eseguire le missioni assegnate. La protezione a tutto campo si raggiunge attraverso una scelta ed un’applicazione mirate di disposizioni diversificate sia in fase attiva che in quella passiva, all’interno di tutte le aree d’intervento (aria, terra, mare, spazio ed informazione) e di tutte le attività, che limiti i rischi ad un livello accettabile.
quando disponibili, e soddisferà le loro esigenze, quando possibile. I comandanti valuteranno e gestiranno il rischio con accuratezza e prudenza, individuando, in tutte le possibili situazioni, le misure difensive opportune a specifiche operazioni, garantendo un adeguato livello di sicurezza, compatibile con gli obiettivi delle altre missioni.
Il comandante della squadra congiunta, di conseguenza, sarà in possesso di un’architettura difensiva integrata, che gestirà concretamente i rischi, acquisendo i contributi di tutti i reparti delle nostre forze e quelli dei nostri partner multinazionali. Questo fattore permetterà ai nostri alleati di agire liberamente e fornirà una protezione migliore a tutti i reparti.
OPERAZIONI INFORMATIVE11
Le operazioni informative sono indispensabili per raggiungere il dominio dello spettro completo. La forza congiunta deve poter condurre operazioni informative, il cui scopo è di agevolare e di proteggere le procedure di elaborazione delle operazioni degli Usa, oltre che, in caso di conflitto, di inquinare quelle del nemico. Se le attività e le risorse impiegate per condurre operazioni informative sono tradizionalmente una prerogativa delle forze militari, la velocità dei cambiamenti in questo settore ci impone di espandere questa teoria in modo da progettare e sperimentare nuove strategie e nuovi concetti per lo svolgimento delle attività informative. Dobbiamo riconoscere che avversari “non-tradizionali” da affrontare in un conflitto “non-tradizionale” ricadono, e per questo sono particolarmente insidiosi, nel campo informativo. Gli Stati Uniti stessi e le sue forze dislocate nel mondo sono soggette ad ininterrotti attacchi informativi senza considerare il livello ed il grado d’impegno nelle altre aree d’intervento. Gli esecutori di tali attacchi sfuggono al tradizionale concetto di avversario militare. Inoltre, gli interventi associate ad operazioni informative comprendono un’ampia gamma: dalla distruzione materiale alle operazioni psicologiche fino alla difesa della rete di computer. Il compito di integrare le attività informative con le altre della forza congiunta è complicata dalla necessità di comprendere e prevedere le molte variabili coinvolte12
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Il nostro grado di cognizione di queste interrelazioni e di queste incognite e del loro impatto sulle operazioni militari determinerà la natura delle attività informative nel 2020. Il comandante della forza congiunta eseguirà tali operazioni sia fronteggiando un nemico nel corso di un conflitto che nel corso di azioni di soccorso umanitario. Questi interventi saranno sincronizzati con quei partner multinazionali e con le modalità d’interazione più adatte alle diverse circostanze. Sono in corso di evoluzione nuove potenzialità offensive come pure innovativi attacchi informatici alla reti di computer. Attività quali la protezione delle informazioni e delle reti informatiche e il controspionaggio, difenderanno i vertici decisionali neutralizzando le strategie di percezione e le azioni di intelligence degli avversari, nonché gli attacchi diretti ai nostri sistemi d’informazione. Poiché l’effettivo scopo delle operazioni informative è il perfezionamento delle decisioni umane, il comandante della forza congiunta dovrà accuratamente valutare gli effetti di questo tipo di attività.
11 Operazioni informative: queste azioni mirano a corrompere i dati ed i sistemi d’informazione del nemico, nel contempo in cui si difendono i propri. (JP1-02)
Le operazioni informative includono pure, in situazioni ambigue o di assenza di combattimenti, la protezione dei propri apparati informativi come pure il tentativo di esercitare un’influenza in quelli nemici.
12 Variabili delle operazioni informative: • Definizione e significato multidimensionale del concetto di “informazione”: scopo, armi, risorse e terreno delle operazioni • Livello di azione ed effetto desiderato: tattico, operativo, strategico o una combinazione di questi elementi • Obiettivi delle operazioni: fornire informazioni, gestione delle strategie di percezione, dominio nel campo di battaglia, comando e controllo in fase di guerra, ostruzione o addirittura distruzione dei sistemi nemici • Natura della situazione: pace, crisi o conflitto.
Il problema della “stima dei danni di battaglia” nelle operazioni informative è complesso e deve essere esplorato, attraverso esercitazioni e sperimentazioni rigorose.
La continua evoluzione delle attività informative e dell’ambito generale dell’informazione include due importanti implicazioni:
Le operazioni nel campo dell’informazione diventeranno importanti tanto quanto quelle condotte nei tradizionali teatri di combattimento: mare, terra, aria e spazio. Tali attività saranno inestricabilmente collegate alla logistica focalizzata, alla protezione a tutto campo, alla ingaggio puntuale ed alla mobilità dominante, come pure al comando ed al controllo congiunto. Al contempo, le operazioni informative potranno evolversi fino a divenire missioni separate così da richiedere Servizi che conservino appropriate organizzazioni specifiche e specialisti preparati. I progressi dottrinali, organizzativi e tecnologici potrebbero avere ripercussioni soprattutto nel settore informativo. Nonostante prosegua la loro rivoluzione, le operazioni informative, come tutte le altre attività militari, dovranno essere condotte nel rispetto delle norme della nostra società, delle nostre alleanze con gli altri stati democratici e nel pieno ossequio delle leggi che disciplinano i conflitti armati.
Ci sono possibilità sostanziali che gli scontri nel settore informativo siano asimmetrici. Gli Stati Uniti hanno goduto di un netto vantaggio tecnologico in questo ambito e continueranno ad averlo. Comunque, poiché gli avversari raccolgono i benefici della rivoluzione informativa, la superiorità degli Usa e dei suoi alleati sarà difficile da preservare. Inoltre, la nostra accresciuta dipendenza dai processi, dai sistemi e dalle tecnologie informative costituisce un potenziale fattore di vulnerabilità che deve essere difeso.
COMANDO E CONTROLLO UNIFICATI13
Il comando ed il controllo rappresentano l’esercizio e la gestione dell’autorità nei riguardi della forza congiunta. A necessario per integrare e coordinare le competenze fondamentali dei Servizi nell’ambito di effettive operazioni congiunte. L’accresciuta importanza degli aspetti multinazionali ed interrelati complica la sua efficace realizzazione. Il concetto “comando e controllo” comprende la pianificazione, la direzione e la coordinazione delle forze e delle attività, e, pur essendo focalizzato sull’effettiva esecuzione dei piani operativi, si concentra soprattutto sul processo decisionale.
Il comando ed il controllo sono più efficienti in presenza di una superiorità decisionale. Questa posizione di vantaggio scaturisce da una maggior capacità di filtrare le informazioni, ottenuta grazie all’esperienza, alla conoscenza, all’addestramento ed al giudizio del comandante, alla perizia delle strutture di supporto ed delle altre organizzazioni, oltre che all’efficienza dei processi connessi. Sebbene i cambiamenti nell’ambito informativo abbiano portato in qualche modo a concentrarsi esclusivamente su vantaggi, in sede di controllo e di comando, prodotti dalla superiorità informativa, è ugualmente necessario comprendere l’intero campo di azione del “comando e
13 Comando e controllo: l’esercizio e l’amministrazione dell’autorità dipendono da un comando appropriatamente designato a dirigere le forze a lui assegnate allo scopo di concludere felicemente le missioni. Le funzioni di comando e di controllo sono attuate tramite la gestione del personale, dell’equipaggiamento, delle comunicazioni, delle risorse e delle procedure utilizzate dal comandante nella pianificazione, nella direzione, nella coordinazione e nel controllo delle forze e delle operazioni per completare con successo le missioni.
controllo” nel processo decisionale, la natura delle collaborazioni organizzative, e, soprattutto, “l’umana incertezza”.
Nella forza congiunta del futuro, il comando ed il controllo rimarranno la principale funzione integrata e coordinata per le risorse operative e per i componenti dei Servizi. Allo stesso modo in cui evolve la natura delle attività militari, esiste la necessità di valutare continuamente la natura delle organizzazioni, dei meccanismi, dei sistemi e degli strumenti esecutivi. Sono due le questioni fondamentali da considerare in questa valutazione: le strutture e le procedure di comando, ed i sistemi e le tecnologie informative migliori per supportarle. Risolti questi problemi, l’esame delle proposte correlate e delle potenzialità desiderate che stiamo per elencare servirà come un catalogo dei cambiamenti auspicati nel campo della dottrina, dell’organizzazione e dell’addestramento.
I comandanti avranno bisogno di un’ampia comprensione delle nuove possibilità operative e dei nuovi (spesso altamente automatizzati) strumenti di supporto allo scopo di essere flessibili, adattabili e coordinati nella direzione delle forze e dei sensori.
Le strutture che supporteranno i comandanti devono essere organizzate ed addestrate per avvantaggiarsi delle nuove risorse. I comandanti e i loro staff devono anche essere capaci di comandare e di gestire anche in occasione di defaillance tecnologiche.
I comandanti saranno in grado di formulare e di divulgare i loro obiettivi, fondando le loro deliberazioni su una conoscenza costantemente aggiornata della situazione presente nel campo di battaglia.
I vertici della forza congiunta non solo saranno separati ma saranno in grado di coordinare unità ed operazioni disperse in diversi luoghi. I comandi subordinati saranno di piccole dimensioni, agili, mobili, separati e lavoreranno in rete.
La rapidità del ritmo delle operazioni, l’incremento delle scelte nel campo delle armi e dei loro effetti, insieme alla più estesa gamma di ordigni disponibili richiederà una pianificazione ed un’esecuzione simultanee e continue a tutti i livelli.
La crescita d’importanza del ruolo svolto dagli alleati multinazionali e cooperanti comporterà una pianificazione d’insieme sulle risorse, sulla compatibilità tecnologica e sui meccanismi necessari ad un’efficiente condivisione delle informazioni.
Infine, mentre questi ed altri sviluppi interverranno nel corso del tempo, dobbiamo esaminare attentamente tre aspetti dell’elemento umano in gioco nella fase di comando e controllo:
I leader delle forza congiunta devono analizzare e capire il significato di guidare un’unità coesa nel contesto di reparti limitati ed ampiamente dislocati che abbiamo appena descritto.
I responsabili delle decisioni, a tutti i livelli, devono comprendere e prevedere le implicazioni connesse alle nuove tecnologie che impiegano continuamente in tutte le condizioni in cui gli esseri umani non possono garantire la medesima resistenza.
Mentre le nuove tecnologie, i sistemi e le procedure informative rendono disponibili, a tutti i livelli della linea di comando, gli stessi dati dettagliati, i leader devono comprendere le implicazioni di questi nel processo decisionale e quindi addestrare i responsabili di comando a tutti i livelli sugli schemi e sulle procedure organizzative.
La possibilità di disporre di un controllo generale centralizzato e la capacità di leader ancora inesperti di prendere decisioni strategicamente importanti sono elementi fondamentali.
A stato detto sovente che il comando è un’arte ed il controllo una scienza: un verità basilare che conserverà la sua validità anche in futuro. Noi riteniamo che la fase di comando e controllo debba essere formulata ed intesa concettualmente, piuttosto che focalizzata sull’aspetto tecnologico o materiale. Il comando ed il controllo costituiscono un legame, un punto di connessione tra
l’elemento umano e quello tecnologico, tra i nostri progressi nelle risorse operative e le possibilità dei Servizi. Lo sviluppo di un comando e di un controllo unificato che sia efficiente richiede una sperimentazione rigorosa e ad ampio raggio, incentrata principalmente sulle innovazioni organizzative e sui progressi dottrinali.
IMPLEMENTAZIONE
Il Joint Vision 2010 ha avuto un impatto sostanziale sullo sviluppo delle potenzialità militari degli Usa. Dalla descrizione di queste risorse indispensabili per conquistare la vittoria nel 2010, abbiamo stabilito in sequenza tre obiettivi da raggiungere:
Il JV 2010 fissa una struttura ed un linguaggio comune per i Servizi per perfezionare ed attuare in tutto il loro potenziale i contributi singoli alla forza congiunta.
Abbiamo creato una procedura per condurre una sperimentazione e un addestramento congiunti in modo da verificare la validità delle idee alla prova pratica.
Abbiamo cominciato un processo di gestione della trasformazione della dottrina, dell’organizzazione,   dell’addestramento,   dell’equipaggiamento,   della   leadership,
dell’educazione , del personale e delle risorse necessarie affinché questo proiezione diventi realtà.
Il Joint Vision 2020 affida il proprio successo alla realizzazione di questi punti e sosterrà l’attuazione di queste procedure.
L’azione congiunta è la forza delle competenze dei singoli Servizi riunite insieme. Il nostro scopo nella realizzazione della visione congiunta è l’integrazione ottimale di tutte le forze e delle loro potenzialità. Per raggiungere l’interdipendenza dei Servizi occorre la mutua fiducia e la piena affidabilità di tutti i reparti implicati nelle fasi di combattimento, oltre ad un incremento significativo del livello di interazione (specialmente nelle aree di comando, controllo e sostentamento). Questa interdipendenza scaturirà infine da un complesso che sia più grande della semplice somma delle sue parti e che contribuirà a conquistare il dominio dello spettro globale attraverso l’azione concertata di tutte le forze in campo. La sinergia raggiunta con l’indipendenza dei Servizi dimostra chiaramente che la congiunzione dei reparti è più importante e più efficace dell’interazione. La forza congiunta richiede risorse che vanno ben al di là della semplice combinazione delle potenzialità dei Sevizi. La sperimentazione congiunta è, quindi, il processo attraverso cui queste possibilità diventeranno reali.
Per perfezionare l’unità e la continuità degli sforzi focalizzati allo sviluppo e alla sperimentazione di concetti congiunti, il Segretario della Difesa ha designato il Comandante in Capo, il Comando delle Forze Congiunte come l’Agente Esecutivo per i progetti di sperimentazione, di preparazione, di esecuzione e di valutazione. Pianificazioni annuali forniscono le direttive per focalizzare gli sforzi sulla continuità dei processi di sperimentazione. Il risultato di questo circolo reiterato di test e di verifiche sono promossi e raccomandati perché ritenuti fondamentali per produrre quei cambiamenti nella dottrina, nell’organizzazione, nell’addestramento, nell’equipaggiamento, nella leadership, nell’educazione, nelle risorse nonché nell’evoluzione coordinata di tutti questi elementi. Il processo di sperimentazione e di implementazione, che favorisce la trasformazione della forza congiunta, è in relazione anche le esercitazioni dei Servizi e dei commandi combattenti, i quali supportano la visione congiunta con i loro sforzi individuali, a loro volta congruenti con la visione del Capo [Chairman]. In questo modo, i Servizi, ciascuno sperimentando nel proprio campo di competenza,
potrebbero fornire indicazioni sulle innovazioni e sulle idee più proficue da testare in esercitazioni congiunte.
Per attuare cambiamenti sostanziali e rivoluzionari nelle nostre risorse militari, il processo di sperimentazione e di implementazione deve includere l’ideazione e la costruzione di un’ampia gamma di scenari e di simulazioni di possibili conflitti per esplorare la struttura delle operazioni future. Lo studio intensivo di concetti alternativi che possano aiutare l’esercito degli Usa ad adottare quelle innovazioni capaci di procurare i vantaggi maggiori combinando nuove idee a nuove tecnologie. La rapidità dell’evoluzione di tali cambiamenti porterà in futuro ulteriori sviluppi nei processi di sperimentazione e di implementazione per mettere in campo rinnovate risorse a disposizione delle forze armate.
La chiave di volta per passare dall’ideazione alla realtà14 sono l’addestramento e l’educazione congiunti, poiché questi fattori costituiscono la chiave dei progressi intellettuali. Senza di questi non è possibile alcun reale progresso nella dottrina, nelle organizzazioni o nei comandanti. Pertanto, il processo d’implementazione dipende da concetti integrati convalidati dalla sperimentazione nell’ambito di programmi di addestramento e di esercitazioni militari congiunti e professionali. Così i membri e le singole unità dei Servizi diventano una squadra congiunta in grado di primeggiare attraverso l’intera gamma di operazioni militari.
CONCLUSIONE
Questo prospetto è saldamente basato sull’idea che l’esercito Usa debba essere una forza congiunta in grado di acquisire il dominio dello spettro completo. Si concentra su quattro questioni:
Gli interessi globali degli Usa e le persistente esistenza di una vasta gamma di potenziali minacce nei loro confronti
La centralità della tecnologia dell’informazione non solo per l’evoluzione del nostro esercito ma pure per quelli degli attori globali.
La supremazia nell’intera gamma delle operazioni militari si fonda sull’interazione ottimale dei partner multinazionali e delle procedure organizzative e sistematiche.
Il nostro affidamento sulla forza congiunta in quanto costituisce il fondamento delle operazioni militari future degli Usa.
Il Joint Vision 2020 si fonda sui principi, conservandone pure le indicazioni temporali, stabiliti nel Join Vision 2010. Conferma quindi la direzione della trasformazione in corso riguardo le risorse operative, ed inoltre enfatizza l’importanza di ulteriori sperimentazioni, esercitazioni, analisi e concetti, specialmente nel campo delle operazioni informative, del comando e del controllo congiunti, e dell’interazione multinazionale.
14 Dal prospetto alla sperimentazione:
Joint Vision 2010 (1996)
Concept for Future Joint Operations (1997)
21st Century Challenger and Desired Operational Capabilities (1997)
Joint Warfighting Experimentation Program established, USACOM (JFCOM) as Executive Agent (1998)
Joint Vision Implementation Master Plan (1998)
CJCSI 3170, Requirements Generation System (1999)
JFCOM Joint Experimentation Campaign Plans (1999 e 2000)
Questo prospetto riconosce l’importanza dell’innovazione tecnica e tecnologica per l’esercito Usa e per le sue operazioni. Al contempo, questo documento sottolinea che l’evoluzione tecnologica deve essere accompagnata da un rinnovamento intellettuale che veicoli mutazioni nell’organizzazione e nella dottrina.
Soltanto noi possiamo attuare il potenziale completo della forza congiunta: possibilità e risorse decisive nell’arco dell’intera gamma di operazioni militari. Un tale progetto dipende dall’abilità, dall’esperienza e dall’addestramento degli uomini facenti parte della Forza Totale e dei loro leader. Le innovazioni più importanti necessarie per operare nello scenario appena descritto possono essere realizzate solo attraverso il reclutamento, lo sviluppo ed il mantenimento di uomini e donne coraggiosi, determinati e forti in grado di permetterci di essere persuasivi nei periodi di pace, risolutivi in guerra ed autorevoli in ogni altra forma di conflitto.
Versione originale in http://www.dtic.mil/jointvision/jvpub2.htm Traduzione dall’inglese all’italiano di Alessandro Lucchi