LA PESTE NERA

gianfranco

“Peste nera (o grande morte o morte nera) è il termine con il quale ci si riferisce normalmente all’epidemia di peste che imperversò in tutta Europa tra il 1347 e il 1353 uccidendo almeno un terzo della popolazione del continente. Epidemie identiche scoppiarono contemporaneamente in Asia e nel Vicino Oriente, il che fa supporre che l’epidemia europea fosse parte di una più ampia pandemia”

 

La nuova peste nera (portata soprattutto, ma non esclusivamente, dalla “sinistra” degli ultimi decenni) non uccide più biologicamente, poiché la medicina ha fatto senz’altro grandi passi avanti ed infatti la media della vita si è molto allungata. L’uccisione è culturale e vengono liquefatti i cervelli; restano in vita ma solo per ragionare a senso unico e con l’ossessione di ciò che sarebbe “corretto” pensare. Come già detto, l’essere umano è trasformato in zombi. Di conseguenza, anche la vita cerebrale è abbastanza ridotta al limite; l’encefalogramma è appena ondulato, niente picchi, solo piccole e inessenziali increspature. L’epidemia riguarda soprattutto il mondo detto “occidentale”; però forse la pandemia è in espansione anche altrove, partendo tuttavia dalla nostra area. E’ indispensabile correre ai ripari proprio nelle nostre zone, anche per salvare le rimanenti dalla terribile infezione. Se distruggeremo gli zombi, costringendo i piccoli rimasugli rimasti alla ritirata, salveremo l’intera umanità. Pensate quale compito immane, e nel contempo da inorgoglirsi, dobbiamo assolvere.