LE “PATRIMONIALI” DEL PD (PARTITO DEMOCRATICO) di G. Duchini

Alcuni omini democratici, insieme al “sottile” Giuliano Amato, hanno proposto una tassazione straordinaria sui patrimoni, costituiti principalmente dal risparmio delle famiglie italiane.

Una tassazione patrimoniale che ha la sacrosanta priorità di difendere uno status quo finora raggiunto e consolidato, tenacemente, con una lotta senza quartiere contro Berlusconi: un autofinanziamento di Spesa Pubblica che possa garantire alla cosiddetta sinistra l’alleanza politica ad oltranza, tra i ceti medi parassitari del pubblico impiego, insieme alla famigerata Grande Finanza ed Industria Decotta; una conferma ulteriore, dell’arroganza sguaiata della sinistra in vista di uno scorrimento sempre più veloce della politica italiana per l’approssimarsi di una nuova fase politica tutta ancora da decifrare.

Tre sono le proposte di tassazione patrimoniale, di origine democratica (PD) (1), che campeggiano, in modo sinistro, sui risparmi degli italiani, per assicurarsi un posto al sole, entro il cortile di casa, tra sub dominanti in permanente conflitto antiberlusconiano, sempre con l’occhio rivolto ai propri scranni parlamentari.

Dallo sdegno democratico dei “letti berlusconiani”, si è passati ad una prosaica tassazione da capogiro, si parla di cifre che vanno dai 600 (seicento) ai 900 (novecento) miliardi, che, a onor del vero, una siffatta tassazione ricorda molto la donazione “dell’oro alla patria” durante la guerra fascista.

In rimando, i berluscones rispondono, con un “Compromesso Costituzionale” da realizzare con la modifica dell’art. 41 della Costituzione (2), la cui revisione, tutta da definire, possa contribuire a facilitare la continuazione dell’attuale fase berlusconiana con l’uscita indenne dell’imprenditore Berlusconi – a discapito, per l’intanto, della sua autonomia internazionale (accordi con Putin) – con il contributo dell’ambivalente Tremonti (Presidente dell’Aspen Institute nonché Ministro dell’Economia), che sta lavorando da tempo ( sul terreno delle apparenze economiche), da protagonista, nei convegni economici della Lega e el Pd, le cui ultime proposte devastanti segnalano una classe politica ormai allo sbando perché incapace di un minimo di idea politica.

La stessa discesa in campo dell’ameriKano Giuliano Ferrara, in soccorso a Berlusconi è la conferma Usa per una continuazione di governo; un aspetto quest’ultimo che permette a Berlusconi di concentrare maggiormente i propri sforzi politici con le forze politiche dell’arco costituzionale, il cui Federalismo è il banco di prova di un eventuale accordo bipartisan rivolto ad una sorta di “Federalismo Amministrativo” degli Enti Locali, in sostituzione o in appoggio ad una “fiscalità federativa” della Lega, ormai ridotta a più miti consigli e disposta a trattare con chiunque sia in grado di garantirle uno straccio di federalismo.

1. A questo proposito riporto parte della relazione introduttiva di Francesco Forte tenuta recentemente a Roma al convegno economico “Patrimoniale o Libertà Economiche”:

– Sul cammino della crescita, ora c’è una nuova minaccia, quella di una tassazione patrimoniale straordinaria.

Di essa ci sono tre versioni:

– La prima è di Giuliano Amato, che vuole ridurre di un terzo il debito pubblico, che è attualmente di 1800 miliardi tassando per 30 mila euro ciascuno il terzo più abbiente degli italiani cioè 20 milioni….nella realtà il terzo più abbiente vero è diverso dal terzo più abbiente per il fisco, la preda è molto vasta, include la media delle famiglie italiane. La proposta di Amato darebbe al fisco un totale di 600 miliardi, ripartiti su due anni, circa il 19% del Pil all’anno, provocando un avanzo di bilancio superiore al 15%, ammesso che nel frattempo i capitali non siano fuggiti e l’economia non fosse andata in crisi, a causa di questa interferenza del fisco sui risparmi.

La seconda proposta è di Pellegrino Capaldo: una imposta sugli immobili, fra il 5 e il 20 per cento del loro valore, per dimezzare il debito pubblico, portandolo dal 118 al 59% del Pil. Il debito pubblico è pari grosso modo, ail 25% del valore degli immobili italiani. Ergo, metà del debito pubblico è il 12,5% del valore degli immobili italiani. Capaldo propone una imposta ….che basterebbe ad assicurare il gettito in questione, circa 900 miliardi di euro.

La terza è di Veltroni.

Una imposta straordinaria, che lui non chiama patrimoniale, sul “10% del paese” che possiede il 48% della ricchezza nazionale.. cioè 900 miliardi..

2. l’art.41 della Costituzione italiana così recita:

L’iniziativa economica privata è libera

Non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana.

La legge determina i programmi e i controlli opportuni perché l’attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali”.

Come si può notare risulta evidente una correzione data alla libertà dell’impresa che è in sostanziale contrasto con i fini sociali di tutta la collettività: una “eterogenesi dei fini sociali” simile alla Costituzione di Weimar (1919), poi ripresa nel “Welfare” (Stato Sociale) del Capitalismo Renano (tedesco), nell’immediato secondo dopoguerra; la stessa Costituzione Italiana fu un “Compromesso storico” entro il mondo Bipolare, nato a Yalta, con accordi internazionali che segnarono profondamente tutta la storia italiana, con le “libertà d’ impresa” del pervasivo Capitalismo Usa, grazie, e soprattutto, alla suo “manina” militare; del resto, gli Usa stanno rendendo sempre più asfittica l’economia europea, dapprima con uno Stato Sociale (vedi Spesa Pubblica degenerata in un mastodontico serbatoio di pubblico impiego dei ministeri, ospedali, scuola,..) il cui costo dei dipendenti è maggiore dei servizi sociali che sono in grado di offrire; e successivamente, con il “Moloch” burocratico dell’Unione europea, nelle sue regole amministrative, che hanno rappresentato impedimenti, oltre ogni limite, per una qualsiasi iniziativa imprenditoriale che possa essere considerata competitiva, nei confronti delle imprese americane.

GIANNI DUCHINI 23/02/2010