NON HO VOTATO PER NESSUNO di G. A.

 

Ricevo e pubblico un pezzo di un amico che viene dagli ambienti di sinistra, essendone stato anche un militante, ma che questa volta ha deciso di non turarsi il naso. (G.P.)

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Non ho votato per nessuno alle ultime elezioni politiche.

Non ho votato perchè "eleggere" significa originariamente scegliere (etimologia: "eligere", dal latino medievale, "ex-lègere” o “ex-eligere”, indica il separare la parte migliore di una cosa dalla peggiore), mentre domenica e lunedì, a ben vedere, nelle urne non c’era nulla da scegliere.

Non ho votato perchè la legge elettorale "porcellum" è in realtà stata voluta e intimamente desiderata da tutti i gruppi dirigenti di tutte le forze politiche candidatesi al Parlamento.

Non ho votato perchè nessuna delle questioni dirimenti del mondo d’oggi è stata al centro dello pseudo-dibattito tra le forze politiche nazionali.

Da tempo sono convinto che in occidente stiamo vivendo una fase storica nella quale l’unica forma di antagonismo tra gli schieramenti politici riguarda la mera gestione (e non più la trasformazione) dell’esistente.

Viviamo un’epoca in cui è in atto uno spostamento clamoroso di ricchezza dal mondo che produce e lavora al mondo della finanza tentacolare e divoratrice.
I centri finanziari dominanti (banche, assicurazioni, fondi) stanno spolpando fino all’osso le risorse prodotte dalla parte sana e produttiva delle nostre società.

Viviamo un’epoca in cui gli Stati Uniti d’America stanno clamorosamente perdendo il ruolo di prima superpotenza mondiale e nessuno dei nostri attori politici può rivelarcelo.

Viviamo un’epoca in cui è in atto una feroce aggressione colonialista verso popoli e nazioni esterne ai circuiti occidentali, il tutto sostanzialmente al fine di sottrarre loro fonti energetiche determinanti affinchè qui da noi, per i prossimi decenni e mentre il petrolio sta finendo, si possa continuare a possedere tre autovetture e quattro condizionatori d’aria per famiglia.

Viviamo un’epoca in cui le predette aggressioni neo-coloniali vengono fatte passare come atto necessario di difesa da un inesistente attacco esterno, che ci sarebbe stato mosso da una presunta entità terroristica centralizzata, anti-cristiana, anti-ebraica e anti-occidentale.

Viviamo un’epoca nella quale con il controllo dei mass-media si può esercitare un condizionamento delle coscienze delle persone in una dimensione che solo il povero Pasolini aveva saputo preconizzare.

Rispetto a tutte le suddette questioni, nessuna delle forze politiche in campo in Italia ha saputo dare risposte serie e convincenti.

In questo contesto, mentre a Veltroni è toccato il ruolo storico di creare un Partito-clone dei democratici americani (che hanno nel loro DNA proprio il compito di rimuovere dall’agenda politica le stesse suddette questioni), il progetto della sinistra-arcobaleno era unicamente sorto per dare respiro e salvezza a quattro burocrazie partitiche allo sbando.

Bertinotti (uomo a mio avviso tra i più profondamente disonesti sul piano intellettuale dell’intero scenario politico nazionale) aveva ricevuto dalla casta il fondamentale compito di anestetizzare le componenti potenzialmente più reattive della nostra società, fornendo la copertura a sinistra per le operazioni più ingiuste messe in atto dal governo-Prodi (abolizione della lotta alla precarietà dei giovani lavoratori, indebolimento del sistema di protezione sociale, incremento delle spese militari, sostegno attivo a tutte le missioni militari all’estero, cooperazione attiva nella criminalizzazione degli audaci giudici Forleo e De Magistris, rimozione del problema-conflitto d’interessi e della democrazia nei media, ecc. ecc.).

Quanto alle piccole forze neo-comuniste sorte a sinistra dell’arcobaleno, pur proponendo esse delle valutazioni analitiche sull’esistente in buona parte condivisibili, continuano a muoversi in un orizzonte ideologico-messianico immobilizzante e desueto, che le condanna inesorabilmente alla marginalità.

Che fare?

Intanto non enfatizzerei in negativo quanto è venuto fuori dalle urne: ho sempre pensato che in Italia il vero dramma non è la presenza in sè e per sè di Berlusconi, quanto la assenza di una reale alternativa a lui dall’altra parte dello schieramento.

Il finto buonismo compassionevole veltroniano – che in questa campagna elettorale ha assunto toni patetici mai visti prima – è a mio avviso incommensurabilmente più pericoloso e nefasto del berlusconismo, perchè è omologante e cloroformizzante per i cervelli e, a differenza del berlusconismo, si indirizza alle componenti che dovrebbero essere le più intelligenti e dinamiche del Paese, paralizzandone la criticità e l’azione.

Ho trovato increscioso il sostegno fornito a Veltroni da eminenti intellettuali di sinistra come Nanni Moretti o Paolo Flores d’Arcais, non memori del fatto che chi ha letteralmente fatto resuscitare il "demone" Berlusconi, dandolgi ancora una volta ossigeno nel momento di sua massima difficoltà è stato proprio il Uòlter buonista.

Quanto a noi, anime tristi che pensano che per la prima volta dalla fine dell’ottocento la sinistra italiana non ha rappresentanti in Parlamento, voglio dire che la rinascita e riaggregazione delle forze sane e di sinistra, che si riuniscano attorno ad un’idea di socialismo redistributivo ma non liberticida (si guardi a cosa sta avvenendo in America latina) potrà partire unicamente dalla società e non dalle caste partitiche, avverrà dal basso e potrà paradossalmente essere un fattore di rigenerazione rivitalizzante per tutti noi, ora che si sarà fuori dai giochi di palazzo.

Vivremo anni di stenti economici e carenze energetiche, di debiti e disagi per un numero sempre maggiore di famiglie, di sempre maggiore precarietà sul lavoro, di nuove guerre internazionali.

La disfatta di Waterloo fu inesorabile e segnò la ridefinizione dell’assetto di poteri da parte di tutte le elites europee; io preferisco pensare che oggi abbiamo vissuto una nuova Caporetto, foriera di sani e non più procrastinabili cambi ai vertici e di inediti scatti di dignità per le persone di buona volontà.

Giuseppe Angiuli
Monopoli, 15.4.2008.